1. GRAZIANO DELRIO, IL PIO UOMO CHE DOVEVA ESSERE IL GIANNI LETTA DI MATTEO RENZI, HA DATO LE DIMISSIONI TRE VOLTE NEGLI ULTIMI GIORNI E TRE VOLTE SONO STATE RESPINTE 2. RENZIE NON GLI PERDONA I TROPPI “NO” E LA SCELTA DI MAURO BONARETTI COME SEGRETARIO GENERALE DI PALAZZO CHIGI, SPECIE PER IL PASTICCIO DEI CONTRATTI ALLO STAFF 3. INFINE, DELRIO SI È BECCATO LA LETTERACCIA DELL’UNIONE EUROPEA SUI FONDI STRUTTURALI 4. RENZI HA RAFFREDDATO I RAPPORTI ANCHE CON “LAMPADINA” LOTTI, TROPPO AUTONOMO 5. ALLA FINE, L’UNICA PERSONA CHE LIMITA LA GRANDE SOLITUDINE DEL PREMIER CAZZARO È LA MADONNONA BOSCHI, CHE LAVORA DALLE 11 DEL MATTINO ALLE 2 DI NOTTE COME UN’OSSESSA ED È SEMPRE PRONTA A STARE AL FIANCO DELL’AMICO MATTEO BARRICATO NELLO STUDIO DI PALAZZO CHIGI. MA ANCHE LEI, IN QUESTI GIORNI, SVACANZA E LUI È COSTRETTO A INVENTARSI IMPROVVISE TOURNÈE IN GIRO PER L’ITALIA PER NON RITROVARSI DA SOLO A PALAZZO CHIGI

Condividi questo articolo


Francesco Bonazzi per Dagospia

 

Matteo Renzi Matteo Renzi

“Non s’è mai visto un premier così solo e non s’è mai visto un sottosegretario alla Presidenza del Consiglio così indebolito”. A dare voce a quello che tutti pensano, nel governo, è un alto dirigente di Palazzo Chigi. Il riferimento è al caso di Graziano Delrio, l’uomo che doveva essere il Gianni Letta di Matteo Renzi e che invece, dopo neppure sei mesi, vive come un separato in casa. Anzi, un separato a Palazzo.

matteo renzi graziano delrio matteo renzi graziano delrio

 

Ieri è stato Cesare Lanza a scrivere sul suo sito che Delrio ha dato le dimissioni tre volte negli ultimi giorni e che tre volte sono state respinte. Gli interessati hanno fatto sapere che si tratta solo di pettegolezzi estivi, ma la “ciccia” c’è tutta. Dagospia lo scrive da mesi che i rapporti tra i due sono ai minimi termini e ancora il primo agosto scorso, questo sito disgraziato ha scritto di “rottamazione” di Delrio, magari in sede di rimpasto o di candidature alla Regione Emilia Romagna.

 

RENZI E DELRIO RENZI E DELRIO

Il problema è che Matteo e Graziano, che un tempo si definivano “fratelli”, non si parlano più. La ragione principale, secondo quanto filtra da Palazzo Chigi, ha un nome e un cognome: “Mauro Bonaretti”, segretario generale della Presidenza del Consiglio. Bonaretti è stato scelto da Delrio, che lo ha avuto come city manager a Reggio Emilia quando lui faceva il sindaco. Ebbene, Renzie pare che non sopporti Bonaretti e lo consideri un innesto sbagliato.

MAURO BONARETTI MAURO BONARETTI

 

A dare concretezza all’antipatia renziana c’è il pasticcio dello staff di Palazzo Chigi, con circa 200 persone che hanno lavorato per mesi senza un contratto e ora rappresentano un delicato problema da risolvere con contratti più o meno retroattivi. Il casino non è di facile soluzione e anche su questo si sono registrati scontri e incomprensioni tra Renzi e Bonaretti.

 

Come spiega un altro dirigente di Palazzo Chigi, “siamo in una situazione di stallo, perché Renzi si aspetterebbe la testa di Bonaretti, ma Delrio non lo farà mai di mollare così platealmente un suo uomo”.

Palazzo Chigi Palazzo Chigi

 

Alla discussa scelta di Bonaretti si aggiungono altri problemi. Delrio avrebbe detto troppe volte la fatidica frase “Non si può fare” e avrebbe finito per iscriversi da solo al partito di quelli che il premier chiama “i frenatori”. Poi, non ha gestito con particolare sagacia la delega allo sport, tanto che voci insistenti danno questa materia in viaggio verso l’altro sottosegretario Luca Lotti.

LUCA LOTTI LUCA LOTTI

 

Infine, come responsabile delle politiche di coesione, è Delrio che si è beccato la letteraccia dell’Unione europea sui fondi strutturali svelata ieri con clamore da Repubblica. Quanto basta per rilanciare le voci di un rapporto con il Grande Capo ormai giunto al capolinea.

 

mario draghi mario draghi

Il problema è che Renzie appare veramente un uomo solo, alle prese con un’agenda che Draghi gli ha reso infernale. Se i rapporti con Delrio sono quelli descritti, non va molto meglio con Lotti, accusato di muoversi con eccessiva autonomia. E in un momento in cui i temi economici hanno preso il sopravvento su tutto, abbiamo un premier che ha sfiduciato platealmente un personaggio come Lurch Cottarelli, “Mister spending review”, ma soprattutto uomo del Fondo monetario internazionale in Italia (un pezzo di Troika).

COTTARELLI COTTARELLI

 

Per non parlare dei difficili rapporti con il ministro dell’Economia. Rapporti che non esplodono solo perché Pier Carlo Padoan è un uomo assai mite ed è più che altro intento a chiedersi chi gliel’abbia fatto fare di rinunciare a un comodo posto di vertice all’Istat per cacciarsi in un guaio così.

 

giancarlo padoan giancarlo padoan

Alla fine, l’unica persona che limita la grande solitudine del premier è la Madonnona Boschi, che lavora dalle 11 del mattino alle 2 di notte come un’ossessa ed è sempre pronta a stare al fianco dell’amico Matteo. Ma anche lei, in questi giorni, è in vacanza e lui è costretto a inventarsi improvvise tournèe in giro per l’Italia per non ritrovarsi da solo a Palazzo Chigi.

 

 

MARIA ELENA BOSCHI AL MARE MARIA ELENA BOSCHI AL MARE

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

BUM! NON SOLO GIULI-SPANO, STASERA “REPORT” MOSTRERÀ IN ESCLUSIVA LA FOTO DEL CAPOCCIONE DI GENNARO SANGIULIANO, SPACCATO COME UNA MELA DA UNA PROFONDA FERITA - È LA “PISTOLA FUMANTE” DELL’AGGRESSIONE SUBITA DA PARTE DI MARIA ROSARIA BOCCIA - SECONDO QUANTO SCRIVE "GENNY DELON" NELLA SUA DENUNCIA, LO SFREGIO È AVVENUTO LO SCORSO 16 LUGLIO IN UNA STANZA DELL’HOTEL NAZIONALE DI SANREMO A CONCLUSIONE DI UN’ACCESA DISCUSSIONE NATA DOPO IL FATALE ANNUNCIO DEL MINISTRO ALLA “POMPEIANA ESPERTA” DI VOLER CHIUDERE LA LORO RELAZIONE E DI NON VOLER LASCIARE LA MOGLIE - DAGOREPORT: COSA È SUCCESSO AL MALCONCIO GENNARINO DOPO L'ASSALTO CONTUNDENTE DELLA BOCCIA IN MODALITÀ JENA DI POMPEI? I SELFIE NEL BAGNO DELL’ALBERGO SANREMESE, IL PRECIPITOSO RITORNO A ROMA SEMPRE AFFIANCATO DALLA FACINOROSA BOCCIA, LA BALLA CHE RIFILA AGLI AMICI, LA MOGLIE CHE PRENDE CONTATTO CON UN CHIRURGO PLASTICO CHE…

DOPO DUE ANNI DI GOVERNO, PUR SENZA UNA SINISTRA CAPACE DI FARE OPPOSIZIONE, FRATELLI D’ITALIA STA IMPLODENDO - DA “GENNY, ULTIMO SCHIAVO DI POMPEI’’ A GIULI, PIFFERO DELL’INFOSFERA GLOBALE CHE SCRIVE SAGGI DAL TITOLO “GRAMSCI È VIVO”, LO ZOCCOLO DURO DEL PARTITO SI STA RIBELLANDO ALLE SCELTE DI GIORGIA MELONI - MENTRE LA BASE DI FDI DA’ SOLO UNA SETTIMANA DI VITA MINISTERIALE AL GIULI-RIDENS E IL REIETTO LOLLOBRIGIDA SI FA LA SUA CORRENTE, LA MELONI È SEMPRE PIÙ NERVOSA IN ATTESA DEL VERDETTO DI DOMANI: UNA DESTRA SCONFITTA IN LIGURIA POTREBBE DAR VITA A UN’ONDA LUNGA E PERICOLOSA… 

“GIULI? UN TRADITORE CHE HA GIURATO FEDELTÀ AL SISTEMA NEOLIBERALE, NON UNA MA DUE VOLTE” – RAINALDO GRAZIANI, FONDATORE NEGLI ANNI ’90 DEL GRUPPUSCOLO NEONAZI MERIDIANO ZERO NEL QUALE MILITAVA IL FUTURO MINISTRO DELLA CULTURA, ANTICIPA LA SUA INTERVISTA DI STASERA A “REPORT” - DAGOREPORT: GRAZIANI, DAL PADRE LELLO, FONDATORE DI ORDINE NUOVO, AL FIGLIO RAINALDO CHE SOSTIENE UNA VISIONE NEO-PAGANA DELL'ESISTENZA, OFFICIANDO AL SOLE IL CULTO DELLA COSTITUZIONE DI “UOMINI NUOVI”… – VIDEO

DAGOREPORT - NON SARÀ LA PRESA DELLA BASTIGLIA, MA LA PRESA DELL’ARSENALE DI VENEZIA, CHE RITORNA FASCISTA DOPO UN CINQUANTENNIO DI EGEMONIA SINISTRA E CHIC, CI PROIETTA NEI “PROSSIMI DILUVI”, LA RIVISTA DELLA BIENNALE “CHE SA DI ACQUA”, DICE ANNUSANDOLA IL DIVO GIULI. RIVISTA CHE ERA STATA SOSPESA AI TEMPI DEL ’68 E CHE RINASCE OGGI AI TEMPI DEL FASCIO SOLARE, ALLINEATI DIRETTORI E DIRETTORESSE UN TEMPO PRONI ALL’ILLUMINATO BARATTA E AL LIQUIDO CICUTTO E OGGI SORRIDONO AI NUOVI GERARCHI, FINO A IERI SPREZZATI COME FASCISTI DE TERA…