IL GREEN PASS NON SI TOCCA - MARIO DRAGHI TIENE DURO SULL’OBBLIGO DI CERTIFICATO VERDE. L’IPOTESI DEI TAMPONI GRATUITI VIENE ACCANTONATA, PERCHÉ COSTEREBBE TROPPO (ALMENO 500 MILIONI DI EURO AL MESE). IL GOVERNO POTREBBE PERÒ ALLARGARE IL CREDITO D’IMPOSTA ALLA IMPRESE CHE DECIDONO DI PAGARE I TEST AI DIPENDENTI - LA STRATEGIA DEL PREMIER È DI TENERE DURO FINCHÉ NON SI ARRIVA ALLA QUOTA DEL 90% DI ITALIANI VACCINATI

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Marco Galluzzo per il "Corriere della Sera"

 

MARIO DRAGHI MARIO DRAGHI

La posizione di Mario Draghi è molto netta. Non solo non può essere accolta la richiesta di un rinvio dell'obbligo di green pass nei luoghi di lavoro, ma per Palazzo Chigi anche l'ipotesi che si arrivi a tamponi gratuiti è impossibile e non solo perché giudicata politicamente sbagliata, in questo caso in linea con Confindustria, ma forse anche per questioni di costo.

 

GREEN PASS GREEN PASS

La stima sarebbe un onere per lo Stato di almeno 500 milioni di euro al mese. E se è da escludere, al momento, anche la strada dei prezzi calmierati, l'ipotesi più concreta è che il governo intervenga allargando il credito d'imposta per le imprese che decidano di pagare i tamponi per i propri dipendenti.

 

manifestazione no green pass a roma 78 manifestazione no green pass a roma 78

Il credito è oggi al 30%, potrebbe essere ampliato almeno sino al 50%. In ogni caso nessuna decisione è stata ancora presa. Il capo del governo lo dice prima ai sindacati, che riceve a Palazzo Chigi per limare il decreto sulla sicurezza sul lavoro. Vuole prima monitorare i dati dei prossimi giorni: concedersi dunque un periodo di osservazione per una valutazione compiuta.

 

baci e saluti romani i no green pass a roma baci e saluti romani i no green pass a roma

Ma la possibilità di intervenire sul credito di imposta è stata discussa e giudicata, ad una prima valutazione, come positiva. Anche se oggi il Consiglio dei ministri è convocato con all'ordine del giorno la Legge di bilancio, il decreto fiscale e il decreto che ha ad oggetto la sicurezza sul lavoro, è molto probabile che nella sua collegialità l'esecutivo discuta del tema.

 

CONTE SALVINI CONTE SALVINI

Una discussione che potrebbe allargare la distanza fra i partiti della maggioranza: Cinque Stelle e Lega premono infatti per un intervento deciso del governo prima possibile, a favore dei lavoratori privi di green pass, con prezzi calmierati o addirittura con tamponi gratuiti, come evidenziato ieri dalle dichiarazioni di Giuseppe Conte e Matteo Salvini. Partito democratico e Forza Italia invece sono meno propensi ad assumere delle responsabilità nei confronti di coloro che hanno rifiutato la vaccinazione.

 

GIUSEPPE CONTE E MARIO DRAGHI GIUSEPPE CONTE E MARIO DRAGHI

Per Enrico Letta per esempio chi parla di gratuità dei tamponi per coloro che non si sono vaccinati discute nei fatti di un «vero e proprio condono». A Palazzo Chigi si valutano anche i numeri e si fanno delle stime.

 

Sarebbero 3,8 milioni i lavoratori non vaccinati, secondo la fondazione Gimbe, e da oggi il numero di tamponi potrebbe moltiplicarsi in modo esponenziale, passando da poco più di un milione di cittadini a settimana ad almeno sette milioni.

 

green pass porti green pass porti

Potrebbe esserci anche un problema di approvvigionamento e di tenuta del sistema? Nel governo lo escludono: da oggi partirà un monitoraggio, ma la convinzione è che «il sistema è in grado di reggere ad aumento delle richieste di tamponi». Le rigidità del presidente del Consiglio rispetto alle ipotesi di slittamento dell'obbligo di green pass sul lavoro sono dovute anche ai numeri della campagna di vaccinazione: l'obiettivo è quello di arrivare al 90% di italiani vaccinati e in questo caso la decisione sull'obbligo può anche servire a far cambiare idea a migliaia di cittadini che ancora non si sono vaccinati.

green pass 1 green pass 1

 

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