GREXIT O NON GREXIT?/2 – LA LIBERA CIRCOLAZIONE DEI CAPITALI È LA VERA GHIGLIOTTINA DI ATENE: LE SUE BANCHE SONO RIDOTTE A MERI BANCOMAT E SONO DISSANGUATE – FINO A QUANDO LA BCE DI DRAGHI POTRÀ RIEMPIRE IL SECCHIELLO BUCATO DELLA LIQUIDITÀ GRECA?

Superbonus apocalittico: “Questa Europa che vive alla giornata, fatta di accordi parziali che non risolvono ma solo spostano in avanti i problemi, si troverà presto a confrontarsi con la dura realtà della chiusura delle banche greche, del fallimento del Paese e di una nuova tempesta sui mercati finanziari”… -

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Superbonus per Dagospia

 

LAGARDE TSIPRAS LAGARDE TSIPRAS

I mercati sono in fervente attesa di un accordo, ma intanto il pericolo di un default greco e di un’uscita di Atene dalla moneta unica sembra (per ora) scongiurato. La Banca Centrale Europea sta assorbendo tutti i rischi del sistema bancario ellenico ormai al collasso fornendo liquidità per 89 miliardi di euro, un’operazione che non ha precedenti per nessuna banca centrale al mondo.

 

I soldi trasferiti dalla Bce alle banche elleniche sono ritirati dai cittadini greci che non devono correre a nasconderli sotto il materasso ma, per le normative europee, possono trasferirli tranquillamente su un altro conto corrente in un altro paese comunitario e spenderli in casa propria con bancomat e carte di credito.

 

varoufakis e tsipras varoufakis e tsipras

La libera circolazione dei capitali garantita dai trattati europei è la maggiore fonte di dissanguamento del sistema creditizio greco e della Banca Centrale Europea, un meccanismo perverso che serve solo a tenere il paziente in vita tramite un accanimento terapeutico che potrà avere solo due risultati possibili: il primo, quello più ottimista, è che i risparmiatori greci ritrovino fiducia nelle proprie banche e nel proprio Paese e tornino a depositare i propri soldi in patria, il secondo è che la fuga di capitali continui sia pure a ritmi meno accelerati.

 

BANCHE GRECIA BANCHE GRECIA

Purtroppo dei due scenari il secondo appare quello più realistico. Il pacchetto di salvataggio di Atene che l’Europa di accinge ad approvare non è un piano di lungo termine, non è un perdono totale del debito Greco ma semplicemente un rinvio del problema accompagnato da misure recessive più blande di quelle richieste ma pur sempre recessive.  In questo quadro è inevitabile pensare che i risparmiatori greci continueranno a mantenere i propri risparmi in altri paesi della zona euro e che il dissanguamento della BCE continui. Ma fino a quando?

 

Per quanto tempo ancora Draghi continuerà a far passare il principio che il sistema bancario di un paese europeo possa essere sostenuto sino al punto da essere svuotato totalmente di ogni funzione e significato? Può una banca centrale consentire che gli istituti di credito si trasformino in puri bancomat da dove ritirare i soldi senza erogare credito e senza ricevere i pagamenti di quanto già erogato?

BANCHE GRECIA BANCHE GRECIA

 

Non per molto ancora. Se come diceva Roosevelt “la cosa di cui dobbiamo avere paura è la paura stessa” allora dovremmo veramente tremare tutti, i risparmiatori greci sono terrorizzati e come dei profughi finanziari si stanno spostando tutti dallo stesso lato della barca e la faranno prima o poi rovesciare.

 

MARIO DRAGHI IN AUDIZIONE ALLA CAMERA MARIO DRAGHI IN AUDIZIONE ALLA CAMERA

Questa Europa che vive alla giornata, fatta di accordi parziali che non risolvono ma solo spostano in avanti i problemi, si troverà presto a confrontarsi con la dura realtà della chiusura delle banche greche, del fallimento del Paese e di una nuova tempesta sui mercati finanziari.  Il bottone per far deflagrare il tutto si trova nelle mani di Draghi che da eroe della finanza europea potrebbe trasformarsi presto nel più grande scialacquatore della storia seguendo la parabola del’ex presidente della Federal Reserve Alan Greespan.  Ma come si dice, chi è causa del suo mal pianga se stesso.

 

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