Estratto del testo di David Kissinger per “The Washington Post” e pubblicato da “la Stampa”
Sabato mio padre, Henry Kissinger, ha celebrato il suo centesimo compleanno. Per chi conosce la forza della sua indole e il suo amore per il simbolismo storico questa ricorrenza risulterà ineluttabile.
henry kissinger e angela merkel
Non soltanto è vissuto più a lungo della maggior parte dei suoi contemporanei, detrattori e studenti illustri, ma perdipiù è rimasto instancabilmente attivo durante tutti i suoi novant'anni. Neanche la pandemia lo ha fatto rallentare. Dal 2020 a oggi ha ultimato due libri e ha iniziato a scriverne un terzo. All'inizio della scorsa settimana è tornato dalla Bilderberg Conference di Lisbona appena in tempo per intraprendere una serie di festeggiamenti per il suo centesimo compleanno che lo porteranno da New York a Londra e infine alla sua città natale in Germania, Fürth.
La longevità di mio padre è particolarmente straordinaria se si tiene conto del regime di salute che ha seguito durante tutta la sua vita adulta e che comprende un'alimentazione ricca di salsicce e cotolette alla viennese, una carriera costellata di continue decisioni stressanti e un amore per lo sport ma sempre ed esclusivamente da spettatore, mai in modo attivo.
Come si spiega, dunque, la longevità della sua vitalità fisica e mentale? Mio padre ha una curiosità insaziabile che lo tiene dinamicamente coinvolto con il mondo.
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Negli ultimi anni, mentre mangiavamo insieme il tacchino in occasione del Ringraziamento, mio padre rimuginava le ripercussioni di questa nuova tecnologia, con modi che in qualche caso ricordavano ai suoi nipoti gli scenari dei film "Terminator". Quando poi si è immerso negli aspetti tecnici dell'IA, con l'energica passione di un dottorando del MIT, ha immesso nel dibattito sull'uso dell'intelligenza artificiale la sua particolare visione filosofica e storica.
L'altro segreto della longevità di mio padre è il suo senso di missione. Anche se lo hanno caricaturato come un freddo realista, mio padre è tutt'altro che distaccato. Crede profondamente in concetti arcani quali il patriottismo, la lealtà e il bipartitismo. Lo addolora assistere alla meschinità dell'odierno dibattito pubblico e all'apparente tracollo dell'arte diplomatica.
L intervista di Oriana Fallaci a Kissinger fu pubblicata su l Europeo del 16 novembre 1972
Ricordo che da bambino assistetti a suoi incontri amichevoli e cordiali con personaggi di idee politiche diverse dalle sue, come Kay Graham, Ted Kennedy e Hubert Humphrey. Kennedy adorava fare scherzi che divertivano molto mio padre (come quando lo invitò nello studio di casa sua e affermò di avere una mangusta nascosta nell'armadio).
Anche quando si acuirono le tensioni della Guerra fredda, l'ambasciatore sovietico negli Stati Uniti, Anatoly Dobrynin, rimase un ospite assiduo a casa nostra. Durante i negoziati su questioni che avrebbero influito sull'intero pianeta, giocavano a scacchi. Mio padre non si faceva illusioni sulla natura repressiva del regime sovietico, ma quegli incontri abituali contribuirono ad allentare le tensioni in un periodo in cui le superpotenze nucleari sembravano essere in rotta di collisione. Se solo i protagonisti delle tensioni globali di oggi avessero un dialogo altrettanto assiduo! Scacchi a parte, la diplomazia non è mai stata un gioco per mio padre.
La praticava con la dedizione e la tenacia nate dall'esperienza personale. Rifugiato della Germania nazista, aveva perso 13 familiari e innumerevoli amici nell'Olocausto. Ritornò nella nativa Germania da soldato americano e prese parte alla liberazione del campo di concentramento di Ahlem, vicino Hannover. Lì assistette con i suoi occhi all'abisso nel quale il genere umano può precipitare se non è vincolato da strutture internazionali di pace e giustizia. Tra un mese tornerà a Fürth, e lì deporrà una corona sulla tomba di suo nonno, che non fuggì.
So che nessun figlio può essere del tutto obiettivo rispetto al retaggio del proprio padre, ma io vado orgoglioso dei suoi sforzi miranti ad ancorare l'arte di governo a principi conformi e alla consapevolezza della realtà storica. Questa è la missione alla quale si è dedicato con tutto sé stesso per la gran parte di un secolo, usando la sua mente rara e la sua energia infaticabile per servire il Paese che salvò la sua famiglia e lo proiettò in un viaggio ben aldilà dei suoi sogni più audaci.
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