HIT ME BIBI, ONE MORE TIME! - L’AMMINISTRAZIONE BIDEN HA AVVERTITO IN ANTICIPO ISRAELE DEL RAID IN SIRIA: L’AZIONE ERA CONCORDATA CON NETANYAHU IN FUNZIONE ANTI-IRANIANA. E INFATTI L’OBIETTIVO ERA UNA BASE DELLA MILIZIA SCIITA SOSTENUTA DAL REGIME DI TEHERAN - PER IL GOVERNO ISRAELIANO È UN SEGNALE POSITIVO DEL FATTO CHE “SLEEPY JOE”, ANCHE SE VUOLE RIAPRIRE I NEGOZIATI PER L’ACCORDO SUL NUCLEARE, NON ESITERÀ A USARE LA FORZA (COME OGNIPRESIDENTE DEMOCRATICO CHE SI RISPETTI)

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bibi netanyahu joe biden bibi netanyahu joe biden

1 – LA SITUAZIONE È GRAVE E PURE SIRIA – È PASSATO POCO PIÙ DI UN MESE DALL’INSEDIAMENTO E JOE BIDEN HA GIÀ AUTORIZZATO IL PRIMO RAID IN SIRIA: SFERRATO UN ATTACCO NELLA ZONA ORIENTALE, AL CONFINE CON L’IRAQ, CONTRO ALCUNE INFRASTRUTTURE DELLE MILIZIE FILO-IRANIANE. SONO MORTI 17 COMBATTENTI E SECONDO IL PENTAGONO SI TRATTA DI UNA RISPOSTA ALL’ATTACCO MISSILISTICO DEL 15 FEBBRAIO IN IRAQ… - VIDEO

raid usa in siria raid usa in siria

https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/situazione-nbsp-grave-pure-siria-ndash-nbsp-passato-262289.htm

 

2 – GLI STATI UNITI HANNO AVVERTITO IN ANTICIPO ISRAELE DEL RAID IN IRAN

Barak Ravid per www.axios.com

 

L'amministrazione Biden ha avvertito in anticipo Israele dell'attacco aereo contro una base della milizia sciita sostenuta dall'Iran al confine tra Siria e Iraq questa notte, secondo quanto riferiscono funzionari israeliani.

missili jdams utilizzati per il raid in siria missili jdams utilizzati per il raid in siria

 

Perché è importante: L'attacco aereo è stata la prima azione militare degli Stati Uniti in Medio Oriente da quando Biden ha assunto l'incarico, e i funzionari israeliani la interpretano come un segnale positivo sulla posizione della nuova amministrazione nei confronti dell'Iran.

 

joe biden bibi netanyahu joe biden bibi netanyahu

La notifica degli Stati Uniti a Israele ha avuto luogo giovedì mattina in alcuni colloqui tra funzionari di livello operativo al Pentagono e il Ministero della Difesa israeliano.

 

attacco delle milizie filo iraniane a erbil 15 febbraio attacco delle milizie filo iraniane a erbil 15 febbraio

A quanto dicono i funzionari israeliani si tratta di un aggiornamento standard che si verifica ogni volta che un'operazione militare degli Stati Uniti può influenzare Israele e viceversa.

 

Dietro le quinte: L'attacco è arrivato diverse settimane dopo un attacco missilistico contro una base statunitense a Erbil, nel nord dell'Iraq. La rappresaglia degli Stati Uniti è stata ritardata principalmente per coordinarla con il governo iracheno ed evitare di creare una crisi con l'Iraq.

ILAN GOLDENBERG ILAN GOLDENBERG

 

Nelle ultime settimane, i funzionari israeliani erano preoccupati per le crescenti provocazioni dell'Iran e dei suoi delegati sia in Yemen che in Iraq.

 

Gli israeliani hanno condiviso le loro preoccupazioni con l'amministrazione Biden. I funzionari israeliani mi hanno detto che si aspettavano una risposta da parte di Biden.

aeroporto di erbil aeroporto di erbil

 

Tra le righe: Un anno fa, un gruppo di esperti del “Center for New American Security” guidato dall'ex funzionario dell'amministrazione Obama Ilan Goldenberg ha pubblicato un documento intitolato "Contrastare l'Iran nella zona grigia".

 

Hanno parlato con numerosi funzionari della difesa israeliana per determinare ciò che gli Stati Uniti possono imparare dalla campagna militare israeliana contro il radicamento iraniano in Siria, che gli israeliani chiamano la "Campagna tra le guerre", o MABAM in ebraico.

BENJAMIN NETANYAHU JOE BIDEN BENJAMIN NETANYAHU JOE BIDEN

 

La linea di fondo del rapporto era che gli Stati Uniti dovrebbero esaminare se possono adottare o meno la politica israeliana, sottolineando che gli attacchi mirati contro l'Iran o altri avversari in Medio Oriente non porterebbero sicuramente a un'ampia escalation, come invece temono molti nell'establishment della difesa.

 

Cosa succederà: Non è chiaro se l'attacco è stato un evento una tantum o se si trasformerà in una strategia più ampia, ma è un tentativo di Biden di inviare all'Iran un primo messaggio che non ha paura di usare la forza come rappresaglia contro gli attacchi alle forze statunitensi nella regione. Indica anche che il suo desiderio di tornare all'accordo nucleare del 2015 non lo dissuaderà dall'usare la forza militare quando necessario.

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