L’INCREDIBILE CELLINO - IL PRESIDENTE DEL CAGLIARI, TRASFERITO AI DOMICILIARI, NON VOLEVA LASCIARE IL CARCERE – A PARTE CHE È STATO MANDATO IN UNA MASSERIA VUOTA, DOVE LUI SI SENTE SOLO, IL VERO PROBLEMA ERA UN ALTRO: “SE RESTO IN CARCERE IL CAGLIARI VINCE” - PROPRIO COSÌ, LA SUA SUPERSTIZIONE, CHE LUI MISCHIA ALLA RELIGIONE, NON HA LIMITI...

Condividi questo articolo


Alberto Pinna per "Corriere della Sera"

Massimo CellinoMassimo Cellino

Massimo Cellino proprio non voleva saperne di andar via dal carcere. Difficile per lui ammainare la bandiera dell'orgoglio («Uscirò di qui soltanto da uomo libero» aveva giurato) e soffocare la debordante ossessione per la scaramanzia: «Preferivo star qui a Buoncammino, almeno fino a domani, perché così ero certo che il Cagliari avrebbe vinto per la terza volta» ha detto serio al suo avvocato Benedetto Ballero.

CELLINO PRESIDENTE DEL CAGLIARICELLINO PRESIDENTE DEL CAGLIARI

Credere o non credere, il Cagliari non perde da due mesi, esattamente da quando sulla testa del suo presidente si è abbattuta la tegola della storia di Is Arenas, lo stadio che i magistrati sostengono essere stato costruito con fondi pubblici destinati ad aree vicine al Molentargius, lo stagno dove svernano i fenicotteri rosa. Orgoglio e superstizione: «Sono uscito dal carcere contro la mia volontà» ha ripetuto ancora, arrivando nella masseria di Terramanna, fra Villamassargia e Domusnovas, vicino a Iglesias, agli arresti domiciliari.

MASSIMO CELLINOMASSIMO CELLINO

«Qui è molto peggio che in galera. Non c'è nessuno, ci abita soltanto il custode e io sono l'unico ospite». Terramanna è una grande azienda agricola, un tempo appartenuta ad Angelo Corsi, leggendaria figura di socialista, più volte parlamentare, amico di Giuseppe Saragat. La famiglia Corsi l'ha donata alla città di Iglesias e la cooperativa San Lorenzo ha recuperato masseria e terreni incolti, ora a disposizione di detenuti soggetti a misure alternative al carcere.

cellino foto mezzelani gmtcellino foto mezzelani gmt

Trenta camere, desolatamente vuote. Una fortuna per i magistrati che proprio non sapevano che fare dell'ostinato Cellino: «Io - ripeteva - di qui non mi muovo». Ultime ore concitate, quasi una commedia dell'assurdo. Un detenuto che vuole rimanere in prigione? Quasi mai accaduto. Generalmente gli avvocati si danno da fare per far uscire i loro clienti, invece Cellino aveva ingiunto ai suoi legali: «Non azzardatevi a chiedere i domiciliari!». Infatti quando l'avvocato Giovanni Cocco ieri è andato a portargli la (buona?) notizia (il Tribunale del riesame aveva disposto che poteva tornare a casa) lui non ha neanche voluto riceverlo. E la storia si è complicata. Quale casa? Già, perché il presidente del Cagliari non ha residenza in Sardegna: da anni ha trasferito affari e domicilio in Florida, a Miami. E a Cagliari la villa dove abita la moglie non è ritenuta «adatta» come pure il centro sportivo di Assemini, la «casa» del Cagliari calcio: «Isolamento a rischio, ci passa troppa gente».

cellino gode foto mezzelani gmtcellino gode foto mezzelani gmt

Ore frenetiche. Con i magistrati, pur di trovare un luogo «idoneo», disposti a mandare l'ostinato Cellino in convento. Ma quale? A Cagliari ci sono i francescani di Fra' Ignazio. Escluso: «Centinaia di fedeli ogni giorno, un porto di mare». Meglio una comunità. Ma intanto venerdì è andato, con Cellino ancora in prigione. Ieri, infine, la soluzione: ok per la masseria Terramanna.

STADIO IS ARENAS jpegSTADIO IS ARENAS jpeg

A questo punto si trattava di far sloggiare il presidente del Cagliari da Buoncammino. Primo no a padre Massimiliano Sira, cappellano del carcere: «Voglio rimanere qui, almeno fino a domani. Assistere alla messa e poi c'è la partita col Bologna...». Fede e scaramanzia, così è Massimo Cellino, il presidente che ha collezionato un'incredibile sfilza di aneddoti (più o meno veri, ma tutti verosimili): si sfila una lacrima e la lancia contro il giocatore della squadra avversaria che sta per calciare un rigore. Mai vorrebbe giocare una partita il giorno 17 (cancellato dalla tribuna main, dove c'è un posto numero 16 e un posto 16 bis) e proprio quando è costretto invita i tifosi ad andare allo stadio «con qualcosa di viola, perché due sfortune si elidono e fanno fortuna» (in duemila eseguono).

STADIO IS ARENASSTADIO IS ARENAS STADIO IS ARENAS jpegSTADIO IS ARENAS jpeg

È il presidente che fa acquistare tre panini alla mortadella «perché così col Siena facciamo tre gol» (e fu così!); e alla vigilia di una partita con l'Udinese, con il Cagliari a 16 punti in classifica, negli spogliatoi non chiede di vincere. Dice soltanto: «Mi raccomando, niente pareggio...». E che prima di ogni partita e dopo ogni gol del Cagliari bacia l'immaginetta di fra Nazzareno, che porta sempre con sé. Ce l'aveva anche ieri quando gli agenti di custodia, tifosi del Cagliari e però inflessibili, con in mano l'ordinanza del magistrato si sono affacciati alla sua cella: «Su, presidente, ci segua. Se non viene con le sue gambe, dobbiamo portarla via noi».

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

VESPA, CHI ERA COSTUI? INDIGNATA LETTERINA DI "BRU-NEO" A DAGOSPIA: “IERI SERA AL PALAZZO DEI CONGRESSI HO ABBANDONATO LA CELEBRAZIONE DEI 100 ANNI DELLA RADIO E DEI 70 DELLA TELEVISIONE, INDIGNATO PER IL TRATTAMENTO RISERVATO A ‘PORTA A PORTA’. ACCANTO ALL'OMAGGIO A MONUMENTI COME ZAVOLI E PIERO ANGELA, SONO STATI RICORDATI ‘MIXER’ E ‘CHI L’HA VISTO’. MA NON UNA PAROLA, NÉ UNA IMMAGINE, SUI 30 ANNI DI PORTA A PORTA” - FATTE LE NOMINE, VESPA NON SERVE PIÙ? È STATO UN GENTILE CADEAU DA PARTE DI CHI È STATO ESTROMESSO? CHI C'È DIETRO? È MAI POSSIBILE CHE LA SCALETTA DI UN PROGRAMMA COSÌ IMPORTANTE, CHE CELEBRA UN SECOLO DI RAI, NON ABBIA AVUTO L’IMPRIMATUR DELL’AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA RAI, GIAMPAOLO ROSSI?

PERCHÉ GIORGIA MELONI È COSÌ INCAZZATA CON LA DISGRAZIATA "TALPA" CHE HA SPIFFERATO IL BLITZ SULLA CONSULTA DI MARTEDÌ PROSSIMO? LA DUCETTA SPERAVA DI COGLIERE DI SORPRESA L'OPPOSIZIONE E SPIANARE LA STRADA AL SUO CONSIGLIERE GIURIDICO, FRANCESCO SAVERIO MARINI. GIUSTO IN TEMPO PER IL 12 NOVEMBRE, QUANDO LA CORTE COSTITUZIONALE POTREBBE BOCCIARE L'AUTONOMIA LEGHISTA, CON GRANDE GIUBILO DELLA SORA GIORGIA: SE COSÌ FOSSE, SALTEREBBE IL REFERENDUM CHE NON LA FA DORMIRE LA NOTTE (GLI ITALIANI SONO CONTRARI) - ANCHE FORZA ITALIA HA CHIAMATO IN ADUNATA I SUOI, MA LA LEGA NO. E TE CREDO...

DAGOREPORT - LA FINANZIARIA È UN INCUBO PER IL GOVERNO CAMALEONTE DI GIORGIA MELONI: GRAVATA DAGLI OBBLIGHI EUROPEI SUL DEBITO PUBBLICO, CHE ANDRÀ SFORBICIATO DI ALMENO 12 MILIARDI L’ANNO, E DA UNA CRESCITA STRIMINZITA – EPPURE IL PNRR PIÙ DOVIZIOSO D’EUROPA (QUASI 200 MILIARDI) DOVEVA GARANTIRCI CRESCITA COSTANTE E SOPRA AL 3%. COS’È ANDATO STORTO? TUTTO: IL PIANO È STATO MAL SPESO E PEGGIO INVESTITO. E CON IL TRASLOCO DEL MINISTRO FITTO, CHE HA GIÀ PORTATO ARMI E BAGAGLI A BRUXELLES IN VISTA DELL’ESAME DELL’EUROPARLAMENTO, LA SITUAZIONE POTRÀ SOLO PEGGIORARE. LA MELONA INFATTI VUOLE DIVIDERE IL PORTAFOGLIO TRA CIRIANI E MUSUMECI, NON CERTO DUE FENOMENI DI EFFICIENZA E GESTIONE…

DAGOREPORT – APPROFITTANDO DEL ''VUOTO DI POTERE'' ALLA CASA BIANCA, NETANYAHU STA SERIAMENTE PENSANDO DI COLPIRE TEHERAN - SE DOVESSE ATTACCARE, LA RISPOSTA DELLA MACCHINA BELLICA DI KHAMENEI NON SARA' PIU' DIMOSTRATIVA PERCHE' ISRAELE VERREBBE COLPITA NON SOLO DALL'IRAN MA ANCHE DA SIRIA, IRAK, YEMEN, LIBANO, GAZA, CISGIORDANIA - GLI AMERICANI PROVANO A FRENARE LA FOLLIA DEL DOTTOR STRANAMORE D'ISRAELE CON UN’OFFENSIVA DIPLOMATICA SOTTO TRACCIA: SONO STATI I SERVIZI A STELLE E STRISCE AD AVVISARE KHAMENEI CHE NASRALLAH ERA NEL MIRINO DI TEL AVIV (LA GUIDA SUPREMA HA AVVISATO IL CAPO DI HEZBOLLAH, CHE NON HA ASCOLTATO) E AD ALLERTARE ISRAELE CHE I RAZZI STAVANO PARTENDO DA TEHERAN… - VIDEO