INDULTO O INSULTO? – BERSANI: “IL MESSAGGIO DEL COLLE NON FA PARTE DI SCAMBI SULLA GIUSTIZIA CON IL CAV” – L’INDULTO DI PRODI BRUCIA ANCORA E LA BASE PD AVVERTE: “GUAI SE SALVATE IL CAV”

I parlamentari Pd alzano un muro comune per allontanare lo spettro di un salvacondotto per Berlusconi – I renziani: “Le parole del Colle aiutano il Cav? Nessuno può pensarlo tranne il diretto interessato” - Civati: “Il senso del messaggio non si riduce ai destini di una persona”…

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Goffredo De Marchis per "La Repubblica"

bersani napolitanobersani napolitano

«Escludo che il messaggio di Napolitano faccia parte di uno scambio sulla giustizia con Berlusconi. È impossibile pensarla così». Pier Luigi Bersani, parlando in un angolo del Transatlantico, respinge qualsiasi sovrapposizione tra la vita delle larghe intese e la vicenda giudiziaria del Cavaliere. Ma l'offensiva di Beppe Grillo può fare breccia nel popolo del Pd, se i provvedimenti indicati dal testo quirinalizio non verranno spiegati bene, se non ci sarà un'altolà netto alle forzature del Pdl.

MATTEO ORFINIMATTEO ORFINI

Da una parte ci sono i grillini, ma dall'altra ci sono gli elettori democratici che, attraverso la Rete, esprimono i loro dubbi sui consigli al Parlamento del presidente della Repubblica. In qualche caso, racconta chi da sempre è allergico alle larghe intese, sulla posta elettronica dei parlamentari arrivano lettere molto allarmate. Pippo Civati però condanna il clima di sospetti: «Non esiste nessuno scambio. Il senso del messaggio non si riduce ai destini di una persona». La pensa allo stesso modo Matteo Orfini: «È vero il contrario, secondo me. La nostra gente capisce bene che eliminare il sovraffollamento delle carceri è una questione di civiltà.

Semmai - dice il giovane turco - andrà spiegato, in ogni occasione e in tutte le sedi, che da qualsiasi testo di clemenza verranno esclusi alcuni reati, a cominciare da quelli finanziari come la frode fiscale». Ecco, l'importante è allontanare lo spettro di un salvacondotto per Berlusconi.

richetti matteorichetti matteo

Affrontare a muso duro i diktat del centrodestra. Su questa linea, il Pd sembra alzare un muro comune. Senza sbavature, senza cedimenti. I renziani non sono certo amici delle larghe intese. E non sono alleati del mantra della "stabilità", che Palazzo Chigi e Quirinale considerano invece fondamentale per la tenuta dell'Italia. Matteo Richetti però non ha dubbi: «Basta farsi un giro nelle carceri per capire la situazione drammatica che si vive in quei luoghi e quanto sia opportuno, giusto, sacrosanto il messaggio di Napolitano».

Come si può pensare allora che le parole del Colle aiutino Berlusconi? «Nessuno può pensarlo, tranne l'interessato», dice Richetti. Il Pd tuttavia ha un problema: affrontare il proprio elettorato sul delicatissimo terreno della clemenza per i detenuti: all'epoca dell'indulto varato dal governo Prodi, quel provvedimento fece danni nelle file del centrosinistra. «Non fu capito - ammette Orfini - e con qualche ragione. Era un'iniziativa presa in un momento di estrema debolezza dell'Ulivo e del governo. Mancavano tutta una serie di misure strutturali sulla detenzione. Pagammo un prezzo per questi motivi».

Il consiglio che arriva ora da Largo del Nazareno è mantenere le antenne dritte. Controllare le forzature del Pdl, non farsi trascinare di nuovo nel campo minato delle questioni giudiziarie di Berlusconi. È già successo con la decadenza e il Pd ha risposto in maniera perfetta, senza arretrare di un millimetro. Evidentemente, l'interpretazione del messaggio di Napolitano da parte del Pdl, fa capire che la battaglia continua.

 

 

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