INSIEME PER FORZA - L’INCONTRO TRA BERLUSCONI E VERDINI FINISCE CON UNA TREGUA ARMATA: L’EX COORDINATORE RESTA IN “FARSA ITALIA” MA I SUOI VOTERANNO CON I RENZIANI IL DDL SCUOLA - UNO STRAPPO ADESSO NON CONVIENE A NESSUNO

Alla Camera, intanto, si prepara un nuovo strappo dei conservatori di Raffaele Fitto. Per convincere gli indecisi a varare il gruppo autonomo, Daniele Capezzone si aggira in Transatlantico con un bigliettino in mano - Ci sono i dati delle amministrative. E uno è cerchiato in rosso: FI ha superato il 12% dei voti soltanto in un comune su dieci…

Condividi questo articolo


VERDINI BERLUSCONI VERDINI BERLUSCONI

Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”

 

Non più di una tregua armata. Per interesse e non certo per ritrovato amore, Silvio Berlusconi e Denis Verdini congelano l’addio. L’ex premier concede libertà di coscienza ai verdiniani, il ras toscano annuncia che una decina di senatori voteranno già nei prossimi giorni il ddl scuola con la maggioranza. Certo, il faccia a faccia si trasforma nell’ennesimo, tesissimo duello.

 

«Io ti ho chiesto una diversa gestione del partito e dei gruppi – si sgola l’ex coordinatore nel chiuso di Palazzo Grazioli – Non ci sto più a farmi umiliare. Dalla Rossi, poi...». «Denis - ribatte il leader se la metti così puoi anche andare via». E invece il primo resta in Forza Italia, il secondo non lo spinge alla porta.

 

BERLUSCONI VERDINI ALFANO INAUGURAZIONE SEDE FORZA ITALIA FOTO LAPRESS BERLUSCONI VERDINI ALFANO INAUGURAZIONE SEDE FORZA ITALIA FOTO LAPRESS

Il solco umano e politico è ormai profondo, ma non è tempo di divorzi. Non conviene a nessuno strappare. E se in pubblico Berlusconi fa la faccia feroce con Palazzo Chigi, in privato si lascia cullare dai dubbi: «Le elezioni anticipate vanno evitate a tutti i costi. Non ci sarà un nuovo patto del Nazareno, quello mai. Però Renzi è debole e magari in futuro avrà bisogno di noi».

 

Non a caso, l’ambasciatore Giovanni Toti è tornato alla carica con Palazzo Chigi, proponendo un incontro al premier. Ancora una volta, però, è stato respinto. La ragione corrisponde alla lettura che Verdini regala ai suoi fedelissimi: «Silvio sa che è questo il momento di ricostruire il rapporto con Renzi. E sa anche che Matteo non accetta altri mediatori...».

LA CONDANNA DI BERLUSCONI PELLEGRINAGGIO A PALAZZO GRAZIOLI DENIS VERDINI LA CONDANNA DI BERLUSCONI PELLEGRINAGGIO A PALAZZO GRAZIOLI DENIS VERDINI

 

I tempi, come al solito, orientano le scelte. E nessuno ha fretta. Non Berlusconi di sgambettare il governo, visto lo strapotere leghista nel centrodestra. E neanche gli uomini di Verdini, che a Palazzo Madama tessono con un po’ troppa fatica la tela governista. «Una decina di senatori stanno con Denis – sussurra Ignazio Abrignani – Sono un gruppetto capace di fare la differenza in questa legislatura». Se poi davvero il Nuovo centrodestra dovesse registrare defezioni, un contenitore “responsabile” aiuterebbe la navigazione del premier.

 

renzi verdini renzi verdini

Un po’ di fretta, a dire il vero, ce l’avrebbe il cerchio magico. I centurioni azzurri spingono Berlusconi allo strappo con Verdini e sognano - scrive Askanews un’improbabile candidatura di Maria Rosaria Rossi al Comune di Roma. Ma Fedele Confalonieri e Gianni Letta - i migliori alleati di Verdini, anche ieri a Palazzo Grazioli - fanno scudo e invitano Silvio alla cautela.

 

raffaele fitto raffaele fitto

Nel caos azzurro, anche Paolo Romani prova a intestarsi una mediazione che riporti Forza Italia al tavolo delle riforme, riproponendo anche di ritoccare l’Italicum con un premio di coalizione. Tattica, come detto, ma comunque il segnale di un disagio crescente delle colombe azzurre rispetto alla linea dell’opposizione intransigente. È ormai prossimo, nel frattempo, un faccia a faccia tra Berlusconi e Matteo Salvini. Ma non prima di Pontida, assicura il leader del Carroccio.

 

Alla Camera, intanto, si prepara un nuovo strappo dei conservatori di Raffaele Fitto. Per convincere gli indecisi a varare il gruppo autonomo, Daniele Capezzone si aggira in Transatlantico con un bigliettino in mano. Ci sono i dati delle amministrative. E uno è cerchiato in rosso: FI ha superato il 12% dei voti soltanto in un comune su dieci. A ben guardare, un mezzo disastro.

 

 

fitto berlusconi fitto berlusconi

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – GIORGETTI E' GIA' PRONTO PER LA TOMBOLA: DÀ I NUMERI - IL MINISTRO DELL’ECONOMIA ALLE PRESE CON LA TERRIBILE LEGGE DI BILANCIO PRIMA ANNUNCIA “SACRIFICI PER TUTTI” E NUOVE TASSE TRA ACCISE E CATASTO, PER POI RINCULARE QUANDO SI INCAZZA LA MELONA, COSI' TIMOROSA DI PERDERE IL VOLUBILE CONSENSO POPOLARE DA CONFEZIONARE UN VIDEO CONTRO IL SUO MINISTRO: "NOI LE TASSE LE ABBASSIAMO" - E QUANDO NON SBUCA LA MELONI, ARRIVA PANETTA: SULLA CRESCITA DEL PIL GIORGETTI SI APPOGGIA AI NUMERI “ADDOMESTICATI” DELLA RAGIONERIA GENERALE FORNITI DALLA SUA FEDELE DARIA PERROTTA, PER VENIRE SUBITO SMENTITO SECCAMENTE DALL'UFFICIO STUDI DI BANKITALIA... 

DAGOREPORT – IL BALLO DELLA KETAMINA DI ELON MUSK NON PORTA VOTI: LA PERFORMANCE “OCCUPIAMO MARTE” DEL PICCHIATELLO DI TESLA SUL PALCO CON TRUMP IN PENNSYLVANIA NON HA MOSSO L’OPINIONE PUBBLICA – KAMALA HARRIS SAREBBE IN VANTAGGIO DI 4-5 PUNTI, MA IL SISTEMA ELETTORALE USA E' FOLLE: NEL 2016 HILLARY CLINTON FU SCONFITTA DA TRUMP PUR AVENDO AVUTO 3 MILIONI DI VOTI IN PIU' – IL PRESSING DEI REPUBBLICANI PERCHE' TRUMP ABBASSI I TONI (È IL MOMENTO DI PARLARE AGLI ELETTORI MODERATI, NON AL POPOLO MAGA, CHE LO VOTA COMUNQUE) - I DILEMMI DI KAMALA: MI CONVIENE FARE GLI ULTIMI COMIZI CON OBAMA? COME RICONQUISTARE IL VOTO DEI TANTI GIOVANI PRO-PALESTINA?

DAGOREPORT – VOCI (NON CONFERMATE) DALL’IRAN: IL REGIME DELL’AYATOLLAH AVREBBE TESTATO UN ORDIGNO NUCLEARE NEL DESERTO DI SEMNAN – SAREBBE UN MONITO PER NETANYAHU: NON ATTACCARE SENNO’ RISPONDIAMO CON L’ATOMICA – PIU’ DELLE MINACCE DI KHAMENEI CONTA L’ECONOMIA: CINA E INDIA SONO I PRINCIPALI CLIENTI DEL PETROLIO DI TEHERAN E SE “BIBI” COLPISCE I SITI PETROLIFERI IRANIANI PUO’ TERREMOTARE L’ECONOMIA GLOBALE – BIDEN CHIAMA NETANYAHU E GLI CHIEDE DI NON TOCCARE I GIACIMENTI…

DAGOREPORT - PERCHE LA DUCETTA HA DATO ORDINE DI VOTARE SCHEDA BIANCA SULLA CONSULTA? PERCHÉ ALTRIMENTI SI SAREBBE RITROVATA IN QUEL POSTO MOLTE SCHEDE BIANCHE DA PARTE DELLA SUA MAGGIORANZA – TRA I CONTRARI A VOTARE MARINI, IL CONSIGLIERE GIURIDICO DELLA MELONA, AUTORE DEL PREMIERATO, SI CONTANO 3-4 PARLAMENTARI DI FORZA ITALIA. ALTRI MALPANCISTI ERANO ANCHE DENTRO FRATELLI D’ITALIA (VEDI “LA TALPA” DELLA CHAT), MA IL GROSSO DEGLI “INFAMI” SAREBBE ANNIDATO NELLE FILE DELLA LEGA - L’ELEZIONE DI MARINI SERVE COME IL PANE ALLA DUCETTA PER AVERE UN UOMO FIDATO ALL’INTERNO DELLA CONSULTA CHE SARA’ CHIAMATA A DARE IL SUO GIUDIZIO SULL’AUTONOMIA LEGHISTA. LA STATISTA DELLA GARBATELLA SPERA CHE VENGA DICHIARATA INCOSTITUZIONALE, SALTEREBBE COSI' UN REFERENDUN CHE POTREBBE ESSERE L'INIZIO DELLA FINE DEL GOVERNO DUCIONI...