1. ITALIA SOTTOSOPRA: MENTRE PSYCO-CASALEGGIO, IL PARA-GURU DI “GAIA” E DEI COMPLOTTI BILDERBERGHIANI, ERA LA STAR NELLA CASA DI TUTTE LE LOGGE E DI TUTTE LE CASTE, IL FORUM AMBROSETTI DI CERNOBBIO; CONTEMPORANEAMENTE, A MARINA DI PIETRASANTA, PAOLO SCARONI, SUPERBOSS DELL’ENI, AMICO DICHIARATO DEL “PIDUISTA” BISIGNANI, SALIVA PIMPANTE SUL PALCO DELLA FESTA DE “IL FATTO” PER FARSI INTERVISTARE DA PADELLARO, INCASSANDO NON SOLO FISCHI MA ANCHE APPLAUSI 2. A CERNOBBIO L’IDEOLOGO DEL GRILLISMO SI È RIVELATO PERFETTAMENTE INSERITO NEL SISTEMA DI RELAZIONI ITALICO: CONVERSAZIONI CON MOLTI DEI CAPOCCIONI PRESENTI PIÙ LUNGHE DI QUELLE DELLA DIRETTRICE DEL FMI CHRISTINE LAGARDE O DELL’EX PRESIDENTE DELLA BCE JEAN CLAUDE TRICHET E CON UN TONO CONFIDENZIALE INASPETTATO. E FINO A MEZZANOTTE ANCORA NE AVEVA DA RACCONTARE PER IL DIRETTORE DEL ‘’SOLE 24 ORE’’, ROBERTO NAPOLETANO CHE ASCOLTAVA ATTENTO

Condividi questo articolo


 

GIANROBERTO CASALEGGIO AL FORUM AMBROSETTI DI CERNOBBIOGIANROBERTO CASALEGGIO AL FORUM AMBROSETTI DI CERNOBBIO PAOLO SCARONI ALLA FESTA DEL FATTO QUOTIDIANO A MARINA DI PIETRASANTAPAOLO SCARONI ALLA FESTA DEL FATTO QUOTIDIANO A MARINA DI PIETRASANTA

1. DAGOREPORT
Nella casa di tutte le logge e di tutte le caste, il Forum Ambrosetti, per il meeting annuale di Cernobbio, sono stati in molti ad aver accolto positivamente l'arrivo di Gianroberto Casaleggio. Tra i relatori della terza e ultima giornata per "spiegare le idee del movimento", l'ideologo grillino si è rivelato perfettamente inserito nel sistema di relazioni italico: conversazioni con molti dei presenti più lunghe di quelle della direttrice del FMI Christine Lagarde o dell'ex presidente della BCE Jean Claude Trichet e con un tono confidenziale inaspettato.

PAOLO SCARONI PADELLARO E STEFANO FELTRI ALLA FESTA DEL FATTO QUOTIDIANOPAOLO SCARONI PADELLARO E STEFANO FELTRI ALLA FESTA DEL FATTO QUOTIDIANO

Da banchieri a manager di Stato, dai giornalisti alle autorità nazionali e internazionali presenti, il guru del Movimento 5 Stelle è stato la star del Forum e fino a mezzanotte ancora ne aveva da raccontare per il direttore del Sole 24 Ore, Roberto Napoletano che ascoltava attento, malgrado fosse provato dall'intensa giornata di chiacchiere.

GIANROBERTO CASALEGGIO ROBERTO NAPOLETANO FABRIZIO SACCOMANNI AL FORUM AMBROSETTI DI CERNOBBIOGIANROBERTO CASALEGGIO ROBERTO NAPOLETANO FABRIZIO SACCOMANNI AL FORUM AMBROSETTI DI CERNOBBIO

L'intervento di Casaleggio è stato educativo "per i politici", come ha detto Cucchiani. Insomma, ai banchieri e ai manager piace la sua visione di marketing e piace che smerdi i politici e dica che i giornali (che loro non amano) non contano quasi più nulla. Ovviamente Lor Signori hanno soprasseduto la sua concezione del potere a stella, loro che sono ancora piramidali. Ricordiamoci che all'inizio Casaleggio era socio di Enrico Sassoon, bella testa di giornalista ebreo e massone. Poi hanno litigato. Ha un lato esoterico un po' inquietante, ma e' tutta scena. E' un buon uomo di marketing, con delle idee, molto assertivo e totalmente privo di dubbi. E tra i consulenti aziendali, e' l'ultima moda...

2. E CASALEGGIO A CERNOBBIO METTE I PANNI DELL'IMPRENDITORE - GHIZZONI (UNICREDIT): CI HA FORNITO SPUNTI SU CUI RAGIONARE

SCARONI PADELLARO E STEFANO FELTRI ALLA FESTA DEL FATTO QUOTIDIANOSCARONI PADELLARO E STEFANO FELTRI ALLA FESTA DEL FATTO QUOTIDIANO

 

Tonia Mastrobuoni per "La Stampa"

‘'La cosa che gli invidio di più? I capelli». Sorride e si passa una mano sulla testa lucida, Enrico Cucchiani. Il guru più atteso e più capelluto, quello dei complotti bilderberghiani, ha appena finito di parlare, ma il capo della più grande banca italiana, Intesa Sanpaolo, sostiene di aver apprezzato: «Casaleggio ha detto cose interessanti e stimolanti, è stato educativo, per i politici».

GIANROBERTO CASALEGGIO AL FORUM AMBROSETTI DI CERNOBBIOGIANROBERTO CASALEGGIO AL FORUM AMBROSETTI DI CERNOBBIO

E, sempre sull'ampia terazza di Villa d'Este che in questi giorni pullulava di nemici giurati dell'universo pentastellato - banchieri e politici un commento simile viene espresso anche dal numero uno di Unicredit, Federico Ghizzoni: «Ci ha raccontato dov'è l'Italia in termini di digitalizzazione e ha fornito molti spunti su cui ragionare». Ma a microfoni spenti, un potente top manager di un colosso pubblico riassume il succo delle reazioni: «Roba stranota e inquietante. La politica è una faccenda di testa, non di pancia, e questi non lo vogliono proprio capire».

La verità è che quella che doveva diventare la notizia della kermesse, l'intervento dell'ideologo dei grillini, si sgonfia presto. Quello che fa più rumore dell'approdo di Casaleggio al tradizionale Forum dell'Ambrosetti, è il solito scontro ai limiti della paranoia con la stampa. Arriva la mattina presto con il figlio Dante, e ai cronisti che lo aspettano regala solo una frase che sembra il titolo del suo intervento: «Sono venuto qui per spiegare l'evoluzione delle reti e della politica». Indiscrezioni parlano di un accordo standard con gli organizzatori che lo avrebbero impegnato a non divulgare il contenuto del suo discorso, al quale lui si sarebbe adeguato senza obiezioni.

GIANROBERTO CASALEGGIO AL FORUM AMBROSETTI DI CERNOBBIOGIANROBERTO CASALEGGIO AL FORUM AMBROSETTI DI CERNOBBIO GIANROBERTO CASALEGGIO AL FORUM AMBROSETTI DI CERNOBBIOGIANROBERTO CASALEGGIO AL FORUM AMBROSETTI DI CERNOBBIO

Una contraddizione? Il guru dei pentastellati che si piega alle regole dell'Ambrosetti, come l'acquasanta al diavolo? Non proprio. A sentire un acuto habitué del Forum, l'intento di Casaleggio è stato chiaro sin dalle prime battute: «E' stata una cerimonia diplomatica. Il messaggio? Cari poteri forti, lasciate perdere Crimi, Lombardi eccetera. Io sono uno di voi. Il mio obiettivo non sono gli imprenditori, è la politica, è quella che deve essere messa sotto schiaffo».

Quello che fa rumore, però, sono le sue paranoie. Entra nella sala dove è previsto il suo intervento e impone una regola inedita: niente fotografi e cameraman, neanche per l'innocuo "giro di tavolo" che si fa prima degli incontri. All'Ambrosetti è passato negli anni il gotha della politica e della finanza internazionale, tra cui l'israeliano Shimon Peres, comprensibilmente protetto da un imponente servizio di sicurezza, ma mai nessuno si è sognato di ritenere quel rito pericoloso. Casaleggio sì. E come se non bastasse, a chi twitta dalla sala i contenuti del suo discorso, viene chiesto per la prima volta di lasciar perdere, il leader grillino non apprezza.

GIANROBERTO CASALEGGIO AL FORUM AMBROSETTI DI CERNOBBIOGIANROBERTO CASALEGGIO AL FORUM AMBROSETTI DI CERNOBBIO

Così, il discorso passa in secondo piano, con i suoi richiami al "recall", alla possibilità prevista dalla costituzione americana di sfiduciare gli eletti o con il suo mantra della democrazia diretta. E del messaggio principale ai suoi simili, agli imprenditori, sulle necessità tenere sotto scacco la politica, non è rimasto un bel nulla.


3. "GOVERNO STABILE" SCARONI (ENI) AVVISA IL CAIMANO
Giorgio Meletti per "il Fatto Quotidiano"

GIANROBERTO CASALEGGIO AL FORUM AMBROSETTI DI CERNOBBIOGIANROBERTO CASALEGGIO AL FORUM AMBROSETTI DI CERNOBBIO

Il momento chiave è stata la risposta di Paolo Scaroni sui rapporti con il Kazakistan. Gli enormi interessi dell'Eni nel giacimento petrolifero di Kashagan hanno pesato sulla consegna alla dittatura di Nursultan Nazarbayev di Alma Shalabaieva? "Quella signora non l'avevo mai sentita nominare", sostiene l'amministratore delegato dell'Eni, e la platea di 500 lettori del Fatto rumoreggia.

Lui continua: "Dire che i nostri interessi a Kashagan consentano alla diplomazia kazaca pressioni sul governo italiano è improprio. Le cose sarebbero andate nello stesso modo anche se noi non avessimo avuto pozzi in Kazakistan". Il solito Scaroni bifronte: ha sparato una balla per minimizzare o ha dato la notizia che il governo italiano consente a qualsiasi diplomazia di spadroneggiare in casa nostra?

Dissolvendo i dubbi di amici e nemici, l'intervista condotta alla Festa del Fatto dal direttore Antonio Padellaro con Stefano Feltri non è un omaggio al potente ma un confronto senza esclusione di colpi con un ospite controverso che annuncia di volere nel 2014 un quarto mandato alla guida dell'Eni, dove regna dal 2005. Vuole conquistare il rispetto di una platea scettica e ci riesce solo in parte.

Non vuole rievocare la condanna per corruzione patteggiata ai tempi di Mani pulite ("C'è un foglio del tribunale di Milano con scritto che il reato è estinto"), rivendica un ruolo da moralizzatore nello scandalo in corso della tangenteda200milionidieuropagata in Algeria dalla Saipem (controllata dall'Eni), in cui pure è indagato per corruzione internazionale: "Quando ho saputo di quel pagamento ho scritto al presidente della Saipem consigliandogli di cacciare tutto il vertice".

scaroni padellaro feltriscaroni padellaro feltri

Sui rapporti politici Scaroni va in dribbling. Minimizza il rapporto con Silvio Berlusconi ("L'ho conosciuto solo nel 2002 quando mi ha chiamato per guidare l'Enel"). Ma sul ricatto di B. (salvacondotto o governo a casa) il messaggio è netto: "Noi come Eni abbiamo interesse a un governo stabile". Il grande mediatore di potere e relazioni Luigi Bisignani lo conosce invece dagli anni '70, e dipinge il rapporto in tinte pastello: "E' uno che conosce tutti e sa tutto, mi è utile perché sto molto all'estero e lui mi dà in un flash il quadro italiano".Una rassegna stampa vivente? Padellaro lo incalza: "Sarebbe meglio se persone come lei evitassero di chiamarlo".

Per rispettare l'impegno a rispondere su tutto Scaroni si prende dei rischi. Interrogato sugli ampi investimenti pubblicitari che l'Eni distribuisce a giornali e tv, fa l'angioletto: "L'idea di comprare l'anima dei giornalisti con la pubblicità mi è estranea". E quando gli viene chiesto perché investe in pubblicità sulla rivista Italianieuropei di Massimo D'Alema (sei numeri all'anno), esclama:"Non lo sapevo!". Nessuno gli crede.

alma shalabayeva ipadalma shalabayeva ipad madron bisignanimadron bisignani

Ma il momento peggiore è quando, incalzato dalle domande sul mondo di corruzione in cui naviga (colpevole o innocente che sia) da una vita, tenta il contrattacco: "Guardate che in Italia c'è sicuramente una maggiore propensione a delinquere, non di politici e manager, ma di tutti gli italiani, ciascuno al suo livello".

MASSIMO DALEMAMASSIMO DALEMA

Il pubblico protesta. Una lettrice del Fatto gli grida dalla platea: "Ma come si permette?". Lui insiste: "Ho vissuto molto all'estero e so che a Londra un elettricista non ti chiederà mai se vuoi la fattura". Tocca a Padellaro spiegargli con quale platea si sta confrontando: "In Italia c'è molta gente che paga le tasse e chiede la fattura. Chi rispetta le leggi va rispettato". Applausi, anche per Scaroni che ha accettato la sfida. Come dice un lettore all'uscita della Versiliana: "È stato interessante ascoltarlo per capire che mi piace meno di prima".

 

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - COME SI PUO’ CONTROLLARE UN PARTITO CHE HA QUASI IL 30% DEI VOTI CON UN POLITBURO DI 4-5 PERSONE? E INFATTI NON SI PUO’! - LE SORELLE MELONI, FAZZOLARI E SCURTI NON TENGONO LE BRIGLIA DI FRATELLI D’ITALIA: SILENZIATA LA CORRENTE DEI “GABBIANI” DI RAMPELLI, AZZERATO IL DISSENSO, ELIMINATA OGNI DIALETTICA INTERNA (CHE SI CHIAMA “POLITICA”), TRATTATI I PARLAMENTARI COME CAMERIERI A CUI SI DANNO ORDINI VIA CHAT, COSA SUCCEDE? CHE POI QUALCUNO SI INCAZZA E FA “L’INFAME”, SPUTTANANDO ALL’ESTERNO IL PIANO DI GIORGIA MELONI PER IL BLITZ PER ELEGGERE FRANCESCO SAVERIO MARINI ALLA CONSULTA…

DAGOREPORT – GIORGETTI E' GIA' PRONTO PER LA TOMBOLA: DÀ I NUMERI - IL MINISTRO DELL’ECONOMIA ALLE PRESE CON LA TERRIBILE LEGGE DI BILANCIO PRIMA ANNUNCIA “SACRIFICI PER TUTTI” E NUOVE TASSE TRA ACCISE E CATASTO, PER POI RINCULARE QUANDO SI INCAZZA LA MELONA, COSI' TIMOROSA DI PERDERE IL VOLUBILE CONSENSO POPOLARE DA CONFEZIONARE UN VIDEO CONTRO IL SUO MINISTRO: "NOI LE TASSE LE ABBASSIAMO" - E QUANDO NON SBUCA LA MELONI, ARRIVA PANETTA: SULLA CRESCITA DEL PIL GIORGETTI SI APPOGGIA AI NUMERI “ADDOMESTICATI” DELLA RAGIONERIA GENERALE FORNITI DALLA SUA FEDELE DARIA PERROTTA, PER VENIRE SUBITO SMENTITO SECCAMENTE DALL'UFFICIO STUDI DI BANKITALIA... 

DAGOREPORT – IL BALLO DELLA KETAMINA DI ELON MUSK NON PORTA VOTI: LA PERFORMANCE “OCCUPIAMO MARTE” DEL PICCHIATELLO DI TESLA SUL PALCO CON TRUMP IN PENNSYLVANIA NON HA MOSSO L’OPINIONE PUBBLICA – KAMALA HARRIS SAREBBE IN VANTAGGIO DI 4-5 PUNTI, MA IL SISTEMA ELETTORALE USA E' FOLLE: NEL 2016 HILLARY CLINTON FU SCONFITTA DA TRUMP PUR AVENDO AVUTO 3 MILIONI DI VOTI IN PIU' – IL PRESSING DEI REPUBBLICANI PERCHE' TRUMP ABBASSI I TONI (È IL MOMENTO DI PARLARE AGLI ELETTORI MODERATI, NON AL POPOLO MAGA, CHE LO VOTA COMUNQUE) - I DILEMMI DI KAMALA: MI CONVIENE FARE GLI ULTIMI COMIZI CON OBAMA? COME RICONQUISTARE IL VOTO DEI TANTI GIOVANI PRO-PALESTINA?