“LE ACCUSE AL GOVERNO DI VOLER RIPROPORRE I PIANI DELLA P2? E' L’ABILITÀ DI CONTE NEL PRENDERE SEMPRE D’INFILATA IL PD” - STEFANO FOLLI: “SI CAPISCE CHE IL RIFERIMENTO SERVE PER COLPIRE L’OPINIONE PUBBLICA A POCHE SETTIMANE DALLE ELEZIONI. CONTE SOTTRAE AL PD LE CARTE MIGLIORI PER GIOCARSELE DA PRIMO DELLA CLASSE. MA LA VERITÀ È UN PO’ DIVERSA. IL PIANO DI GELLI È STATO GIÀ ATTUATO IN PARTE. DA CHI? È STATO PROPRIO IL PARTITO DI CONTE A LANCIARE IL TAGLIO DEI PARLAMENTARI…”

-

Condividi questo articolo


stefano folli foto di bacco stefano folli foto di bacco

Estratto dell’articolo di Stefano Folli per “la Repubblica”

 

Oltre quarant’anni fa, l’estate del 1981 fu dominata dallo scandalo della Loggia P2. Le liste degli aderenti, rinvenute nella villa toscana di Licio Gelli […] fecero gridare alla minaccia eversiva. Ancor più il testo del cosiddetto “Piano di Rinascita Democratica”, un elenco di punti dal sapore reazionario […] così da costituire il programma “legge e ordine” di un governo prossimo venturo. […]

 

licio gelli licio gelli

Al di là del velleitarismo, la P2 costituiva una minaccia eversiva. Certo, non tutti gli affiliati erano lì per preparare un colpo di Stato […]: una buona percentuale si era iscritta per leggerezza, carrierismo […] Tuttavia l’associazione in sé era contro la legge e infatti i suoi capi e i funzionari dello Stato […] coinvolti nell’intrigo furono puniti. […]

 

Da allora la P2 è scomparsa, benché di tanto in tanto sia riaffiorata come P3 o P4. Ma niente in confronto all’originale. Ora invece si torna a parlare del Piano di Rinascita.

Giuseppe Conte […] vi allude come a un’insidia che pesa sulla nostra democrazia. Un noto magistrato aggiunge che le azioni del governo Meloni ricalcano alla perfezione i precetti del piano curato a suo tempo da Gelli.

 

schlein conte schlein conte

Si capisce che il riferimento serve per colpire l’opinione pubblica a poche settimane dalle elezioni. Quarant’anni dopo — ecco il messaggio — siamo sempre allo stesso punto: le forze reazionarie complottano nel 2024 come complottavano nel 1981. Contro la magistratura e contro l’informazione: nulla è cambiato.

 

Sono accuse che confermano l’abilità di Conte nel prendere sempre d’infilata il Pd, sottraendogli le carte migliori per giocarsele da primo della classe. Ma […] la verità è un po’ diversa. Il piano di Gelli […] è stato già attuato in parte. E senza nemmeno il bisogno di un “golpe”. Ma chi lo ha realizzato in qualche punto?

 

licio gelli licio gelli

[…] è stato proprio il partito di Conte a lanciare il taglio dei parlamentari. L’iniziativa fu dei 5S, col pieno appoggio di altri gruppi; Fratelli d’Italia fu tra i più convinti, mentre il Pd si accodò solo all’ultima votazione. Un altro esempio. Nella visione istituzionale della premier, i senatori a vita devono essere cancellati. Gelli e i suoi amici […] prevedevano d’innalzarne il numero: da 5 a 25, ovviamente tutti di nomina presidenziale.

 

Il Senato dotato di diverse funzioni rispetto alla Camera era previsto nella riforma Renzi, ma fu fermato. Una forma di presidenzialismo, il “premierato” con elezione diretta del presidente del Consiglio, esiste nella bozza presentata dal governo, ma non nel famoso “Piano di rinascita”: qui si prevedono varie mosse per rafforzare il governo, ma si evita con cura di assumere impegni per l’elezione diretta.

giuseppe conte alessandra todde elly schlein 1 giuseppe conte alessandra todde elly schlein 1

 

Quanto alla legge elettorale, il piano suggerisce il modello tedesco. Modello apprezzabile e certo non eversivo. Dove si crea uno snodo cruciale, è l’offensiva contro taluni aspetti della magistratura: ma la riforma Nordio è in alto mare ed è tutto da dimostrare che il punto chiave, la separazione delle carriere, riesca mai a vedere la luce.

elly schlein giuseppe conte foto di bacco elly schlein giuseppe conte foto di bacco

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – AVVISATE LA MELONA CHE URSULA LE HA RIFILATO UNA SOLA: DA’ A FITTO LA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA MA GLI CONCEDE UN PORTAFOGLIO DI SERIE B (E SULLA GESTIONE DEL PNRR LO HA “COMMISSARIATO” METTENDOGLI VICINO IL MASTINO LETTONE DOMBROVSKIS) - LE FORCHE CAUDINE PER IL PENNELLONE SALENTINO SARA' L’AUDIZIONE CON LA COMMISSIONE PARLAMENTARE CHE DOVRA’ VALUTARLO: IL COLLOQUIO E' IN INGLESE, LINGUA CHE FITTO PARLA A SPIZZICHI E BOCCONI - PER PASSARE L'ESAME, SERVIRA’ L’OK DEL PD (GRUPPO PIU' NUMEROSO TRA I SOCIALISTI DEL PSE) - MA I DEM SONO SPACCATI: ALCUNI SPINGONO PER IL NO, DECARO-ZINGARETTI PER IL SÌ, ELLY SCHLEIN TRACCHEGGIA MA SPERA CHE FITTO SI SCHIANTI IN AUDIZIONE PER FARLO SILURARE - IL CONTENTINO AI VERDI CON LE DELEGHE ALLA SPAGNOLA RIBERA E LA CACCIATA DEL “MAESTRINO” BRETON CHE STAVA SULLE PALLE A TUTTI, DA MACRON A URSULA...

CHI FERMERÀ ORCEL NELLA SCALATA A COMMERZBANK? UNICREDIT VUOLE CHIEDERE ALLA BCE IL VIA LIBERA PER PORTARE IL SUO CAPITALE DELL'ISTITUTO TEDESCO AL 30%, SOGLIA LIMITE PER LANCIARE L'OPA – DEUTSCHE BANK POTREBBE RILANCIARE MA HA I CAPITALI PER UNA FAIDA BANCARIA? – IL VERO OSTACOLO PER ORCEL SONO I SINDACATI TEDESCHI, CHE TEMONO UNA PESANTE SFORBICIATA AI POSTI DI LAVORO. ANCHE PERCHÉ LA GERMANIA VIVE UNA CRISI ECONOMICA PESANTE, COME DIMOSTRA IL CASO VOLKSWAGEN, CHE MINACCIA DI FARE FUORI 15 MILA DIPENDENTI…

DAGOREPORT - TUTTI A BACIARE LA PANTOFOLA DEL PRIMO PORTANTINO D'ITALIA, OGGI “RE DELLE CLINICHE” ED EDITORE DEL MELONISMO MEDIATICO, ANTONIO ANGELUCCI: CENA PLACÉE CON OLTRE 200 INVITATI NELLA SUA VILLONA SULL’APPIA ANTICA - LA PRIMA A FESTEGGIARE I PRIMI 80 ANNI È STATA GIORGIA MELONI - SALVINI COCCOLATO DA TUTTI DOPO LA RICHIESTA DI CONDANNA PER IL CASO "OPEN ARMS" - PRESENTI I MINISTRI CROSETTO, SCHILLACI, TAJANI E PIANTEDOSI, ASSENTI INVECE SANTANCHE’ E LOLLOBRIGIDA - PIU' GARRULO CHE MAI MATTEO RENZI. NESSUNO HA AVVISTATO BELPIETRO, CLAUDIO LOTITO E ANDREA GIAMBRUNO - CARFAGNA, SALLUSTI, CERNO, CHIOCCI, RONZULLI, BISIGNANI, LUPI, MALAGO', LUZI ETC.: ECCO CHI C'ERA - FUOCHI D’ARTIFICIO, SIGARI FATTI A MANO E SHOW DELL’ELVIS AL TORTELLO, ALESSANDRO RISTORI, STAR DEL TWIGA

DAGOREPORT - SE LA MELONA NON L'HA PRESO BENE, TAJANI L'HA PRESO MALISSIMO L’INCONTRO TRA MARIO DRAGHI E MARINA BERLUSCONI, ORGANIZZATO DA GIANNI LETTA: NON SOLO NON ERA STATO INVITATO MA ERA STATO TENUTO COMPLETAMENTE ALL'OSCURO - L’EX MONARCHICO DELLA CIOCIARIA TREMA PER I SUOI ORTICELLI, PRESENTI E FUTURI: SE PIER SILVIO ALLE PROSSIME POLITICHE DECIDERA' DI SCENDERE IN CAMPO E PRENDERSI FORZA ITALIA, A LUI NON RESTERA' CHE ANDARE AI GIARDINETTI - E NEL 2029 PIO DESIDERIO DI ESSERE IL PRIMO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI CENTRODESTRA (ALMENO QUESTA E’ LA PROMESSA CHE GLI HA FATTO LA DUCETTA, IN CAMBIO DI NON ROMPERE TROPPO I COJONI A PALAZZO CHIGI)

FLASH! - COME MAI TOTI HA PREFERITO IL PATTEGGIAMENTO, QUINDI AMMETTENDO LA FONDATEZZA DELLE ACCUSE, AL MONUMENTO DI MARTIRE DELLA MAGISTRATURA CRUDELE, CHE ERA L'ASSO NELLA MANICA DEL CENTRODESTRA PER SPERARE DI MANTENERE IL POTERE IN LIGURIA? SEMPLICE: QUANDO, ANZICHE' CANDIDARE LA SUA FEDELISSIMA ILARIA CAVO, MELONI HA SCELTO IL SINDACO DI GENOVA, ANDREA BUCCI, LI HA SFANCULATI - E PER FAR VEDERE CHE TOTI CONTA ANCORA, PRESENTERA' LA PROPRIA LISTA CIVICA PER FAR ELEGGERE L'ADORATA CAVO...