“LA DESTRA STA A GIOCA' DA SOLA. GLI ALTRI NON SI SONO PROPRIO PRESENTATI ALLA PARTITA” – CLAUDIO AMENDOLA RANDELLA L'OPPOSIZIONE LOFFIA DI PD E M5S E LANCIA UN SILURO A GIORGIA MELONI, “DELFINA NASCOSTA DI BERLUSCONI”: "HO PAURA DI UNA DERIVA ALLA ORBAN. MELONI NON DICE CHE E’ ANTIFASCISTA PERCHÉ NON LO È: CONTINUARE A CHIEDERGLIELO È ACCANIMENTO TERAPEUTICO. CONTE? MAESTRO DI PSEUDO-TATTICISMO DI CUI CAPISCO L'OBIETTIVO FINALE. MI HANNO CHIESTO DI CANDIDARMI MA SONO ATTACCABILE: NON HO MAI FATTO MISTERO DI AVER FATTO USO DI COCA IN PASSATO, E HO UN PICCOLO PRECEDENTE”

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Estratto dell’articolo di Francesca Schianchi per “La Stampa”

 

claudio amendola claudio amendola

Claudio Amendola si era ripromesso di non parlare più di politica. Ma, a un mese dalle Europee, ci ha ripensato: «Queste elezioni sono troppo importanti, spero in un'affluenza alta». E così, davanti a un caffè, l'attore e regista romano dice la sua su tutto: dall'egemonia culturale all'allarme fascismo, dalla ministra Santanché all'aborto, fino alla sua parte politica, la sinistra: «La destra sta a gioca' da sola. Quegli altri, finora non si sono proprio presentati alla partita».

 

Partiamo dalle Europee: troppo importanti per non esporsi, dice lei.

«Massì, finora l'Europa se l'è sempre cavata, ma in questo casino internazionale io spero davvero in un cambiamento in senso spinelliano».

 

Pensa alle guerre in corso?

«Alle guerre, agli equilibri internazionali, ai potenti del mondo, a cui a novembre potrebbe aggiungersene uno che levate…».

 

La spaventa Trump?

claudio amendola claudio amendola

«Mi terrorizzano i suoi proseliti, quelli con le corna a Capitol Hill. Così come non è Giorgia Meloni a farmi paura, non ho lo spettro del fez e degli stivaloni».

 

Non crede nell'allarme fascismo?

«Anche no. L'allarme che però vedo è quello di una deriva alla Orban. Temo un intervento sulla Costituzione, come il premierato. E in questo senso la scelta più smaccata è chiedere di scrivere Giorgia sulla scheda».

 

Non la disturba che non si dichiari antifascista?

«Non lo dice perché non lo è: continuare a chiederglielo è accanimento terapeutico. E sa che quel 26 per cento che l'ha scelta, considera il fatto che non si dichiari antifascista superabile».

 

Lei come giudica Meloni?

«Una brava politica, che si è fatta le ossa e ha fatto crescere da sola un partito, con cui non sono d'accordo su nulla. Credo abbia rubato moltissimo a Berlusconi, il primo a dire "io sono come voi". Era una delfina nascosta».

claudio amendola claudio amendola

 

Che lei non sia d'accordo è evidente: si è sempre dichiarato di sinistra. Pochi anni fa, in tv, l'hanno definita ex comunista. Lei ha corretto: Non sono ex.

«Certo, non ho nulla di cui vergognarmi». […]

 

Come nasce la sua appartenenza alla sinistra?

«La prima volta che vidi i fasci era sotto casa, perché mamma era attivista alla sezione Pci della Balduina. Con la sua voce (era attrice e doppiatrice, ndr) le facevano spesso fare da speaker agli eventi. Io ho cominciato presto a partecipare, portavo i panini agli scrutatori durante le elezioni, poi i collettivi a scuola… Quante volte sotto il balcone di Botteghe Oscure…».

 

LA DERIVA ORBANIANA DELLA RAI - LA SCHEDA DEL PD LA DERIVA ORBANIANA DELLA RAI - LA SCHEDA DEL PD

E adesso, come la vede questa sinistra?

«È taciturna, in letargo. Ma io penso ci sia un'enorme fetta di gente di sinistra che non vota più. Ho 60 anni, mi ricordo quanti eravamo: non possiamo essere tutti morti! ».

 

Meloni, e non solo, dice che la sinistra ormai è diventata una nicchia da Ztl.

«Una battuta che non fa più ridere nessuno. C'è una parte di sinistra più esposta, ma siamo tanti di più. Poi certo, c'è stata anche la sinistra Ztl, quella che ogni volta che mi dicevo "Cla', basta con 'sto extraparlamentarismo" e stavo per votare Pds-Ds-Pd succedeva qualcosa che mi faceva dire: la prossima volta. Ma forse Schlein torna a dire qualcosa di sinistra in senso morettiano».

 

Stavolta l'ha convinta?

«Stavolta voterò Pd. Schlein sì che è un underdog dentro al suo partito, fa cose di sinistra come andare a Portella della Ginestra, ho aspettative su di lei».

il patriarca claudio amendola 4 il patriarca claudio amendola 4

 

È d'accordo col suo tentativo di riunire un campo largo?

«Ma certo! Nessuno dei partiti della sinistra arriverà più al 30 per cento da solo, almeno per ora: meglio cercare di fare il 42 insieme e provare a costruire un polo con testardaggine».

 

Il M5S di Conte come le sembra?

«Maestri di pseudo-tatticismo di cui continuo a non capire l'obiettivo finale. In origine l'idea era di non allearsi con nessuno, ma adesso mi aspetterei un comportamento più istituzionale». […]

 

meloni orban meloni orban

Siamo scesi nella classifica della libertà di stampa di Reporters sans frontières. La preoccupa?

«Questo governo sta procedendo a un'occupazione dei media spaventosa, quasi sfacciata. In Rai tutti l'hanno sempre fatto, ma questa volta la trovo un po' violenta. E i numeri, peraltro, sono impietosi».

 

La destra insiste sulla volontà di cambiare l'egemonia culturale: per anni, dicono, ha occupato tutto la sinistra.

«L'ho premesso: lo hanno fatto tutti. Ci sono illustri carriere di alcuni colleghi costruite su amicizie. Ma con la sinistra c'è sempre stato spazio all'autocritica, ora la cosa sorprendente è anche l'allergia alla critica».

 

Come giudica il ministro della Cultura Sangiuliano?

«Mi ricorda quei grandi gaffeur da film… Diciamo che appartiene a una parte buffa di questo governo».

il patriarca claudio amendola 2 il patriarca claudio amendola 2

 

La ministra Santanché dovrebbe dimettersi?

«Certo. Anche perché se dovesse in futuro essere riconosciuta colpevole e non si è dimessa, è una figura di merda gigante. Se dovesse essere riconosciuta innocente e si è dimessa, è un figurone».

 

Siamo partiti parlando di Europee, cosa ne pensa del candidato più divisivo, il generale Vannacci?

«Un triplo salto mortale di Salvini, che spera gli porti almeno un po' dei lettori del suo libro. Ho visto la loro presentazione insieme, la settimana scorsa, perché sono pure un po' masochista (ride). Mi colpisce l'imbarazzo dei dirigenti della Lega».

 

claudio amendola claudio amendola

Lei segue la politica da sempre: le hanno mai chiesto di candidarsi?

«Tante volte, ma non sento di avere lo spessore per farlo. E poi sono troppo attaccabile: non ho mai fatto mistero di aver fatto uso di cocaina in passato, e ho un piccolo precedente (19enne, con alcuni amici rubò la benzina da un motorino, ndr) . E poi sono divorziato due volte… ah, ma quello lo fanno pure loro… Ricordo però i brividi quella volta che sono entrato alla Camera». […]

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