“IO E SCHLEIN CONTRO DE LUCA? E’ IN CORSO UNA GUERRA CIVILE. IL PD NON PUÒ ESSERE AL SERVIZIO DEI CACICCHI E DEI FIGLI DI” - SANDRO RUOTOLO, RESPONSABILE INFORMAZIONE NEL PD DI “SINISTR-ELLY” SCHLEIN, TUONA CONTRO IL GOVERNATORE CAMPANO E L’INVASIONE MELONIANA DI VIALE MAZZINI - “RAI3 NON ESISTE PIÙ, LA DESTRA STA OCCUPANDO MILITARMENTE LA RAI. AI MIEI TEMPI C’ERA IL PLURALISMO. OGGI INVECE DECAPITANO CHIUNQUE NON LA PENSI COME LORO" – E POI RIVELA IL SOPRANNOME DI MANNONI, “MAMMOSCIA”…

-

Condividi questo articolo


Luca Telese per “Tpi – The Post internazionale”

 

Sandro, cosa succede a viale Mazzini?

«Semplice. La destra sta occupando militarmente la Rai».

sandro ruotolo elly schlein sandro ruotolo elly schlein

 

Come?

«Inventando un decreto legge per far fuori il direttore del San Carlo e dare il suo posto a Fuortes. Orrore ad personam».

 

E poi?

«Via Annunziata, Gramellini, Berlinguer, Fazio… Via tutti».

 

Loro dicono: anche la “tua” Rai era lottizzata.

«Io non faccio l’elogio acritico del passato. Ma c’era pluralismo e la gente lo vedeva».

 

Mentre ora?

«Sono passati come carri armati, decapitando chiunque non la pensasse come loro. Rai3 non esiste più. Esistono capi del Day time, del Prime time e dell’approfondimento giornalistico…».

 

Tradotto?

«Con tre poltrone hanno preso tutto il cocuzzaro!».

 

SANDRO RUOTOLO IN SENATO SANDRO RUOTOLO IN SENATO

Sandro Ruotolo, 68 anni, volto cardine del nuovo Pd. Cugino di Silvia, vittima innocente della Camorra nel 1997, sotto scorta dal 2015 perché un boss della camorra lo «vuole squartare vivo». Protagonista della stagione santoriana da “Samarcanda” a “Servizio Pubblico”. Grande nemico – anche se lui nega il fatto personale – di Vincenzo De Luca. Per la prima volta spiega senza filtri cosa sta accadendo nel Pd nella guerra in Campania contro la Schlein.

 

SANDRO RUOTOLO UN GIORNO DA PECORA SANDRO RUOTOLO UN GIORNO DA PECORA

(…)

 

 

Rompi con Santoro: perché?

«Era finita la spinta propulsiva… Michele aveva deciso di chiudere quel format. Oggi capisco: si era stancato di quel tipo di programma. Voleva fare altro. Io ero già sotto scorta, in pensione, potevo sopravvivere. Ma gli altri?».

 

Ti reinventi: De Magistris ti fa presidente del comitato di inchiesta sulla Camorra del Comune di Napoli.

«Lo faccio andando nei quartieri, immergendomi nella società. Poi mi chiama Fanpage.it e costruisco un mio format di 15 minuti. Mi reinvento ancora una volta, con una nuova lingua. Cambio il mio pubblico: unisco la rete, i contenuti, la lingua breve del web».

 

Quando capisci che funziona?

«Quando leggo che un mio pezzo ha 5 milioni di visualizzazioni!».

 

MATTIA SANTORI E SANDRO RUOTOLO MATTIA SANTORI E SANDRO RUOTOLO

Rinunci alla tv.

«No. Anzi, ho la fortuna di lavorare nella rete. Ti rendi conto? Immettere contenuti nel regno delle fake news?».

 

Hai rotto con Santoro per questo?

«Per cosa? Lui aveva deciso di chiudere il programma perché non voleva farlo più».

 

Ma non vi parlate più.

(Pausa, silenzio). «Beh, io ho spostato tutto il mio impegno civile e politico a Napoli, lui vive a Roma. Le strade si sono divise».

 

Ed Elly Schlein?

«È una battaglia bellissima».

 

Eri già senatore quando arriva lei?

SANDRO RUOTOLO PAOLO BORROMETI SANDRO RUOTOLO PAOLO BORROMETI

«No. La conosco proprio così. Nel febbraio 2020 vengo candidato al Senato, alle suppletive».

 

Metti insieme il centrosinistra.

«Da Italia Viva a De Magistris: vinco con il 48%. Schlein viene a sostenermi. Non ci conoscevamo, o meglio lei conosceva me come giornalista antimafia e io conoscevo lei per quel bellissimo numero “televisivo” con Matteo Salvini. Poi torna a sostenermi alle ultime politiche, quelle del 25 settembre 2022. Viene a Torre Annunziata, ma non vengo rieletto in parlamento».

sandro ruotolo raffaele lorusso sandro ruotolo raffaele lorusso

 

Diventi portavoce della mozione Schlein in Campania. Ora sei arcinemico di De Luca.

«Rivendico la nostra battaglia contro “i cacicchi” e i “figli di”, per ridare dignità alla politica. È in corso una guerra civile».

 

Non esagerare.

«L’8 febbraio avevo previsto la vittoria di Elly. Avevo capito che c’era stata la riconnessione sentimentale con un popolo deluso, che non votava più».

 

ruotolo de magistris ruotolo de magistris

Entri in segreteria.

«Prima mi iscrivo al Pd, poi vengo eletto in Direzione all’assemblea nazionale. A proposito, la sera prima, mentre sto seguendo in tv la partita del Napoli, momento sacrale, mi comunicano che sarei dovuto anche intervenire alla Nuvola».

 

E poi che succede?

«Elly mi chiama: “Io ti faccio responsabile Informazione e Cultura, Culture e Memoria”. Per farti capire, in un mese: prendo la tessera del Pd, entro in direzione e poi in segreteria».

 

Adesso siete in guerra con De Luca, e tu mi dirai che vince lei.

SILVIA RUOTOLO SILVIA RUOTOLO

«No: lui è un osso duro. Se Elly diventa la decima segretaria del vecchio Pd, ha già perso. Se riesce a essere la prima segretaria del nuovo Pd, ha vinto. Sta facendo questo».

 

Traduciamo: andate a destra o a sinistra?

«A riprendere 6 milioni di voti: quelli che non votano più».

 

Su cosa?

«Sui temi sociali e sull’identità».

 

Quale identità? Diritti Lgbt?

«La politica al servizio della comunità e non la comunità al servizio del cacicco di turno».

 

Tu ed Elly odiate De Luca.

«No. La mia avversaria si chiama Giorgia Meloni. Non è il presidente della Regione Campania il mio grande nemico, ma il partito non può essere a disposizione degli amministratori».

 

Non volete il suo terzo mandato.

MICHELE SANTORO SANDRO RUOTOLO RULA JEBREAL MICHELE SANTORO SANDRO RUOTOLO RULA JEBREAL

«Attento: non riguarda solo il presidente della Campania. Le Regioni gestiscono tantissimi soldi. Se gli amministratori fondano dinastie di potere, la società civile scappa».

 

Quindi gli state ponendo un veto?

«Pongo una questione etica: non si cede la casa pubblica – a vita – a un signore».

 

Fammi un esempio.

«Un sindaco della penisola sorrentina ha fatto candidare un suo assessore in Italia Viva. Così i partiti diventano taxi».

 

E che gli dici?

«Nulla. Va mandato via».

 

Argomento forte: senza De Luca si perde.

«Argomento falso».

 

Hai segato Filippo Facci con la tua battaglia sul suo articolo contro la ragazza che ha denunciato La Russa jr.

loredana de petris pietro grasso sandro ruotolo loredana de petris pietro grasso sandro ruotolo

«Non c’è spazio in Rai per le esternazioni sessiste e razziste».

 

La governance in Rai è figlia di Matteo Renzi.

«Va cambiata subito. È uno schifo. L’esecutivo nomina i vertici della Rai: è un ossimoro. Che fine fa l’informazione cane da guardia della democrazia? E ci vuole anche la legge sul conflitto d’interesse. Ricorda che Berlusconi non ha vinto per Emilio Fede a Rete4, ma per la Zanicchi, Ambra, Sandra e Raimondo…».

 

E ora cosa temi?

«La narrazione degli sconfitti che riscrivono la storia, le fiction, il direttore di Raisat Petrecca che manda in diretta il comizio della destra contro la par condicio. La destra in Rai rompe le regole per mangiarsi l’industria culturale e informativa più grande del Paese. Ti pare poco?».

SANDRO RUOTOLO CONTRO FILIPPO FACCI SANDRO RUOTOLO CONTRO FILIPPO FACCI vincenzo de luca vincenzo de luca

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

COME MAI L’OPA OSTILE DI UNICREDIT SU BANCO BPM HA TERREMOTATO I NEURONI LEGHISTI? IL MINISTRO DEL MEF GIORGETTI HA SUBITO ALZATO LE BARRICATE: L'OPA È STATA "COMUNICATA, MA NON CONCORDATA COL GOVERNO", MINACCIANDO ADDIRITTURA LA GOLDEN POWER, COME SE UNICREDIT FOSSE DI PROPRIETÀ CINESE - ANCOR PIÙ IMBUFALITO È SALVINI: “UNICREDIT ORMAI DI ITALIANO HA POCO E NIENTE: È UNA BANCA STRANIERA, A ME STA A CUORE CHE REALTÀ COME BPM E MPS CHE STANNO COLLABORANDO, SOGGETTI ITALIANI CHE POTREBBERO CREARE IL TERZO POLO ITALIANO, NON VENGANO MESSE IN DIFFICOLTÀ" – ECCO IL PUNTO DOLENTE: L’OPERAZIONE DI ORCEL AVVIENE DOPO L'ACCORDO BPM-MILLERI-CALTAGIRONE PER PRENDERSI MPS. COSI’ IL CARROCCIO CORRE IL RISCHIO DI PERDERE NON SOLO BPM, STORICAMENTE DI AREA LEGHISTA, MA ANCHE MPS, IL CUI PRESIDENTE NICOLA MAIONE È IN QUOTA LEGA…

FLASH! - AVVISATE IL VICE PRESIDENTE DEL CSM, FABIO PINELLI, CHE DOPO IL SUO INCONTRO CON MELONI SÌ È PUBBLICAMENTE ALLINEATO AL GOVERNO NELLA SCONTRO CON I MAGISTRATI SUGLI IMMIGRATI, IL CONTRARIO DI CIÒ CHE PREVEDEREBBE IL SUO RUOLO DI GARANTE DELL’AUTONOMIA E DELL’INDIPENDENZA DELL’ORDINE GIUDIZIARIO, L’IRRITAZIONE DI MATTARELLA, PRESIDENTE DEL CSM, È COMPLETA. E AL PROSSIMO CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA, IL CAPO DELLO STATO AVREBBE IN MENTE DI PARTECIPARE DI PERSONA…