Il meccanismo di riallocazione dei migranti? "Increscioso e deludente". Arriva di sabato pomeriggio la "controffensiva" congiunta di Italia, Grecia, Malta e Cipro. Una denuncia a quattro voci sganciata dai Paesi che affacciano sul Mediterraneo e che, per i migranti, rappresentano giocoforza il primo ingresso verso l'Europa.
Una dichiarazione condivisa, scritta dai ministri dell'Interno di Italia, Malta e Cipro e dal ministro della Migrazione e dell'asilo della Grecia dopo le polemiche e lo scontro tra Italia e Francia.
"Delusione su relocation migranti"
"In quanto Paesi di primo ingresso in Europa, attraverso la rotta del Mediterraneo centrale ed orientale, si trovano a sostenere l'onere più gravoso della gestione dei flussi migratori nel mediterraneo, nel pieno rispetto di tutti gli obblighi internazionali e delle norme dell'Ue". Alla luce di ciò "purtroppo, il numero di impegni di relocation assunti dagli Stati membri partecipanti rappresenta solamente una frazione molto esigua del numero effettivo di arrivi irregolari che abbiamo ricevuto finora nel corso di questo anno", denunciano i quattro.
GIORGIA MELONI MATTEO PIANTEDOSI
Inoltre, "a tutt'oggi il meccanismo si è dimostrato lento nel raggiungere il suo obiettivo dichiarato di alleviare quell'onere a cui tutti noi, come Stati membri di prima linea, siamo costantemente esposti, in quanto finora solo un esiguo numero di relocation è stato effettuato". Tutto ciò "è increscioso e deludente, soprattutto in questo momento in cui i nostri paesi devono affrontare sempre più frequentemente una pressione migratoria che sta mettendo a dura prova il nostro sistema di asilo e di accoglienza", si legge nella lettera congiunta.
"Non più possibile che noi unici punti di sbarco"
"In attesa di un accordo su un meccanismo di condivisione degli oneri che sia efficace, equo e permanente, non possiamo sottoscrivere l'idea che i Paesi di primo ingresso siano gli unici punti di sbarco europei possibili per gli immigrati illegali, soprattutto quando ciò avviene in modo non coordinato sulla base di una scelta fatta da navi private, che agiscono in totale autonomia rispetto alle autorità statali competenti".