“MELONI HA RAGIONE SULLE ONG, SCHOLZ SBAGLIA” – MANFRED WEBER, IL LEADER TEDESCO DEL PPE CHE BRIGA (INVANO) CON LA SORA GIORGIA PER UN’ALLEANZA TRA POPOLARI E CONSERVATORI, APPROFITTA DELLO SCONTRO TRA ROMA E BERLINO SUI MIGRANTI PER RIFILARE UNA BOTTA AL CANCELLIERE TEDESCO: “UN GOVERNO NON PUÒ DARE SOLDI A CHI FA ATTIVITÀ DI SOCCORSO SENZA CONSIDERARE CHE POI CHI VIENE SALVATO È TUTTO A CARICO DI UN SOLO PAESE” – E, SULLE POSSIBILI ALLEANZE EUROPEE RIBADISCE: “LA LEGA STA CON I NAZISTI E I FASCISTI…”

-

Condividi questo articolo


Estratto dell’articolo di Marco Bresolin per “La Stampa”

 

MANFRED WEBER INCONTRA GIORGIA MELONI A PALAZZO CHIGI - 11 NOVEMBRE 2022 MANFRED WEBER INCONTRA GIORGIA MELONI A PALAZZO CHIGI - 11 NOVEMBRE 2022

«Gli estremisti sono contro le soluzioni europee perché hanno bisogno del caos così da diffondere la paura tra i cittadini. Noi invece dobbiamo fermare i trafficanti e vogliamo ottenere risultati riprendendo il controllo delle nostre frontiere e dei flussi migratori dal Nord Africa». Manfred Weber, leader del Partito popolare europeo, commenta così l'atteggiamento di Viktor Orban e Mateusz Morawiecki, i premier di Ungheria e Polonia che al vertice Ue di Granada hanno nuovamente messo il veto sulla dichiarazione finale e costretto la presidenza a stralciare il paragrafo dedicato all'immigrazione.

 

Questo episodio mostra che Meloni dovrebbe riconsiderare con attenzione le sue alleanze in Europa?

«Non dovremmo farci distrarre dal protagonismo di Orban. Stiamo per raggiungere un accordo storico che finalmente correggerà le iniquità delle regole di Dublino. Credo che sia nell'interesse nazionale italiano, oltre che europeo, portare finalmente a termine una riforma di queste regole ormai obsolete».

 

GIORGIA MELONI E OLAF SCHOLZ GIORGIA MELONI E OLAF SCHOLZ

Tra i governi di Italia e Germania c'è stato un duro scontro sulle Ong: chi ha ragione?

«L'Italia. Un governo non può dare soldi a chi fa attività di soccorso senza considerare che poi chi viene salvato è tutto a carico di un solo Paese. Non può essere questo lo spirito europeo. Dobbiamo fare il possibile per salvare le vite: è un obbligo morale, oltre che giuridico. La Guardia Costiera italiana fa un grande lavoro e anche l'attività delle Ong è certamente la benvenuta. Però l'Italia non può essere lasciata sola».

 

Intanto il Memorandum con la Tunisia non decolla: cosa è andato storto?

«Siamo oggettivamente in un momento difficile. C'è grande confusione con Tunisi, ma non c'è alternativa a questa partnership. La Tunisia ora è in cima alla lista delle nostre priorità e non possiamo scegliere i partner con cui avere a che fare. Bisogna insistere per mantenere in vita il Memorandum, tutti devono tornare al tavolo e mantenere gli impegni. La Tunisia chiede investimenti, ma al tempo stesso le partenze devono calare».

 

GIORGIA MELONI E OLAF SCHOLZ GIORGIA MELONI E OLAF SCHOLZ

Dopo il discorso di Ursula von der Leyen al Parlamento Ue, lei ha rilanciato l'alleanza tra Ppe, socialisti e liberali: sarà allargata al partito di Meloni?

[…]

«Per la prossima maggioranza, noi lavoreremo con tutte quelle forze politiche che credono nell'Unione europea e che sostengono un approccio di centrodestra. I nostri potenziali partner sono coloro che credono nella forza dell'Ue, difendono l'Ucraina e lo Stato di diritto».

 

Resterà il cordone sanitario con l'estrema destra?

«Siamo gli eredi di De Gasperi, di Schuman, di Kohl e come cristiano-democratici ci battiamo per difendere l'Ue dai nazionalismi. Partiti come l'Afd, secondo i quali l'"Ue deve morire", non sono soltanto i nostri avversari politici, ma anche i nostri nemici. È giusto difendere le identità nazionali, ma in uno spirito di unità europea».

 

antonio tajani manfred weber antonio tajani manfred weber

Quindi nessuna collaborazione con la Lega, che sta nel gruppo Identità e Democrazia con l'Afd?

«Spetta a ognuno interrogarsi sull'appartenenza al proprio gruppo. La Lega sta con i nazisti e i fascisti e credo che la leadership del partito debba riflettere su questo, se continuare a rimanere dietro un muro».

 

L'altra grande riforma in discussione è quella del Patto di Stabilità e ancora una volta Italia e Germania sono su due fronti opposti.

«Una riforma è necessaria e serve un equilibrio tra la stabilità e la spinta agli investimenti. Dopo la pandemia, abbiamo lanciato un piano da 800 miliardi che è andato a beneficio di tutti i cittadini europei, una storia di successo. Questo dimostra che siamo pronti a fare delle cose insieme, degli investimenti comuni. Dall'altro lato non bisogna dimenticare che, oltre alle regole, ci sono anche i mercati finanziari che devono avere fiducia nei nostri governi».

 

Manfred Weber e Ursula von der leyen Manfred Weber e Ursula von der leyen

I mercati hanno fiducia nel governo Meloni?

«Ha mantenuto l'approccio di Draghi nella gestione del bilancio e questo è importante perché la credibilità è fondamentale».

 

Con la nota di aggiornamento al Def, però, è stato aumentato il deficit e lo spread con i Bund è aumentato...

«Non sta a me commentare le proposte specifiche sul tavolo, io mi concentro sulla necessità di riformare la nostra legislazione sulle regole di bilancio. Rispetto al Patto sui migranti siamo ancora lontani da una soluzione, ma va trovata al più presto. C'è un'urgenza, anche perché aiuterebbe alla credibilità per i mercati». [...]

MANFRED WEBER A PALAZZO CHIGI PER INCONTRARE GIORGIA MELONI MANFRED WEBER A PALAZZO CHIGI PER INCONTRARE GIORGIA MELONI MELONI SCHOLZ VIGNETTA GIANNELLI MELONI SCHOLZ VIGNETTA GIANNELLI olaf scholz giorgia meloni 4 olaf scholz giorgia meloni 4 antonio tajani manfred weber. antonio tajani manfred weber.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – DUE “ORFANELLE” SI AGGIRANO PER L’EUROPA: MARINE LE PEN E GIORGIA MELONI. ENTRAMBE DEVONO PRENDERE LE DISTANZE DAGLI EUROPUZZONI (I "PATRIOTI" ORBAN, VOX E PARANAZI VARI CHE SALVINI HA RIUNITO A PONTIDA) - LA DUCIONA FRANCESE È TERRORIZZATA DAL PROCESSO SUGLI ASSISTENTI DEL SUO PARTITO PAGATI CON I FONDI EUROPEI: LA CONDANNA CANCELLEREBBE IL SOGNO DI CONQUISTA DELL'ELISEO - PER SALVARSI DALL'IRA DEI GIUDICI LA “PATRIOTA” MARINE, DOPO AVER RINUNCIATO A FIRMARE LA MOZIONE DI SFIDUCIA CON LA SINISTRA DI MELANCHON AL GOVERNO DI MACRON, ORA PENSA DI MOLLARE I "PATRIOTI" DEL POPULISMO SOVRANISTA - LA DUCETTA ITALIANA E' INVECE RIMASTA SOLA IN ECR CON I POLACCHI DEL PIS E STA CERCANDO DA BRAVA CAMALEONTE DI BORGATA DI FINGERSI “MODERATA” PER RIAGGANCIARE IL CARRO DEL PPE...

VESPA, CHI ERA COSTUI? INDIGNATA LETTERINA DI "BRU-NEO" A DAGOSPIA: “IERI SERA AL PALAZZO DEI CONGRESSI HO ABBANDONATO LA CELEBRAZIONE DEI 100 ANNI DELLA RADIO E DEI 70 DELLA TELEVISIONE, INDIGNATO PER IL TRATTAMENTO RISERVATO A ‘PORTA A PORTA’. ACCANTO ALL'OMAGGIO A MONUMENTI COME ZAVOLI E PIERO ANGELA, SONO STATI RICORDATI ‘MIXER’ E ‘CHI L’HA VISTO’. MA NON UNA PAROLA, NÉ UNA IMMAGINE, SUI 30 ANNI DI PORTA A PORTA” - FATTE LE NOMINE, VESPA NON SERVE PIÙ? È STATO UN GENTILE CADEAU DA PARTE DI CHI È STATO ESTROMESSO? CHI C'È DIETRO? È MAI POSSIBILE CHE LA SCALETTA DI UN PROGRAMMA COSÌ IMPORTANTE, CHE CELEBRA UN SECOLO DI RAI, NON ABBIA AVUTO L’IMPRIMATUR DELL’AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA RAI, GIAMPAOLO ROSSI?

PERCHÉ GIORGIA MELONI È COSÌ INCAZZATA CON LA DISGRAZIATA "TALPA" CHE HA SPIFFERATO IL BLITZ SULLA CONSULTA DI MARTEDÌ PROSSIMO? LA DUCETTA SPERAVA DI COGLIERE DI SORPRESA L'OPPOSIZIONE E SPIANARE LA STRADA AL SUO CONSIGLIERE GIURIDICO, FRANCESCO SAVERIO MARINI. GIUSTO IN TEMPO PER IL 12 NOVEMBRE, QUANDO LA CORTE COSTITUZIONALE POTREBBE BOCCIARE L'AUTONOMIA LEGHISTA, CON GRANDE GIUBILO DELLA SORA GIORGIA: SE COSÌ FOSSE, SALTEREBBE IL REFERENDUM CHE NON LA FA DORMIRE LA NOTTE (GLI ITALIANI SONO CONTRARI) - ANCHE FORZA ITALIA HA CHIAMATO IN ADUNATA I SUOI, MA LA LEGA NO. E TE CREDO...

DAGOREPORT - LA FINANZIARIA È UN INCUBO PER IL GOVERNO CAMALEONTE DI GIORGIA MELONI: GRAVATA DAGLI OBBLIGHI EUROPEI SUL DEBITO PUBBLICO, CHE ANDRÀ SFORBICIATO DI ALMENO 12 MILIARDI L’ANNO, E DA UNA CRESCITA STRIMINZITA – EPPURE IL PNRR PIÙ DOVIZIOSO D’EUROPA (QUASI 200 MILIARDI) DOVEVA GARANTIRCI CRESCITA COSTANTE E SOPRA AL 3%. COS’È ANDATO STORTO? TUTTO: IL PIANO È STATO MAL SPESO E PEGGIO INVESTITO. E CON IL TRASLOCO DEL MINISTRO FITTO, CHE HA GIÀ PORTATO ARMI E BAGAGLI A BRUXELLES IN VISTA DELL’ESAME DELL’EUROPARLAMENTO, LA SITUAZIONE POTRÀ SOLO PEGGIORARE. LA MELONA INFATTI VUOLE DIVIDERE IL PORTAFOGLIO TRA CIRIANI E MUSUMECI, NON CERTO DUE FENOMENI DI EFFICIENZA E GESTIONE…