1 - BREXIT: TUSK, LONDRA DEVE RIELABORARE LA SUA PROPOSTA
(ANSA) - Sul negoziato per la Brexit "oggi c'è forse più speranza ma sicuramente c'è sempre meno tempo". E' quanto scrive su Twitter il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk. "Per quanto riguarda la questione irlandese e il quadro per la cooperazione economica - sostiene Tusk -, la proposta del Regno Unito deve essere rielaborata".
2 - BREXIT: MAY A BARNIER, NESSUNO FACCIA PROPOSTE INACCETTABILI
ANSA) - "Nessuna delle due parti può fare richieste inaccettabili all'altra" sul futuro post Brexit del confine fra Irlanda e Irlanda del Nord. E' l'avvertimento all'Ue della premier britannica Theresa May contenuto in un articolo per il tedesco Die Welt pubblicato oggi a poche ore dalla sua partenza per il vertice di Salisburgo e ripreso nel Regno.
Rivolgendosi al capo negoziatore di Bruxelles, Michel Barnier, la premier insiste in particolare a respingere come "inaccettabile" l'idea evocata dall'Ue di poter lasciare aperto il confine interno all'Irlanda imponendo una qualunque barriera doganale "fra l'Irlanda del Nord e il resto del Regno Unito". La questione appare in questa fase il nodo più spinoso sulla strada di un accordo di divorzio, come Barnier ha ribadito di nuovo ieri pur aggiungendo d'essere pronto a presentare "nuove proposte" al tavolo della trattativa con Londra.
3 - BREXIT: IMPRESE CONTRO GOVERNO SUL NO A VISTI FACILI DALL'UE
(ANSA) - Non piace affatto ad alcuni settori del business britannico la raccomandazione fatta ieri al governo May dal Migration Advisory Committee, organo consultivo del ministero dell'Interno, di non prevedere per il dopo Brexit visti facili generalizzati a favore di tutti i cittadini Ue. Lo sottolinea oggi il Guardian, citando manager dell'industria, nell'edilizia, del commercio e grande distribuzione.
Secondo il comitato, che mira a tutelare gli obiettivi del governo conservatore di riduzione complessiva dell'immigrazione, il visto privilegiato andrà garantito solo ai lavoratori "ad alta specializzazione" provenienti dal continente indispensabili in ambiti strategici dell'economia del Regno, servizi in primis; mentre per gli altri dovranno valere tetti e regole generali. Un approccio che Richard Burnett, chief executive della Road Haulage Association, denuncia come frutto di "elitismo e ignoranza", evidenziando come altri la necessità di lavoratori d'importazione anche in settori base dell'economia dell'isola: pena il rischio d'una crescente penuria di manodopera.