“NON CE LA BEVIAMO, NON CI FIDIAMO PIU' DELL'ITALIA” – IL PREMIER OLANDESE TUMULA LE SUPERCAZZOLE DI CONTE E NON SCHIODA DALLE SUE POSIZIONI SUL POTERE DI VETO PER IMPEDIRE L’ACCESSO AI FONDI DEL "RECOVERY" A PROGETTI DI RIFORMA CHE RITIENE INAFFIDABILI – 'GIUSEPPI' FILOSOFEGGIA: “NULLA È INCROLLABILE NELLA VITA, VEDIAMO” - LA MERKEL: "NON SO SE CI SARÀ ACCORDO" – PRIMA DELLA RIPRESA DEI LAVORI RIUNIONE RISTRETTA CON ITALIA, SPAGNA, FRANCIA, GERMANIA E OLANDA

Condividi questo articolo


Da huffingtonpost.it

conte rutte conte rutte

Prima della ripresa dei lavori della plenaria del vertice europeo sul Recovery Fund ed il Bilancio Ue 2021-2027 alle 11, dovrebbe tenersi una riunione in formato ristretto, a cui partecipano Italia, Spagna, Francia, Germania e Olanda. Si apprende da fonti diplomatiche europee.

 

Non è arrivata alcuna nuova proposta nella notte, si apprende da fonti diplomatiche europee.

 

“Nulla è incrollabile nella vita, vediamo” è stato il commento del premier Giuseppe Conte alla prima giornata dei lavoro, in cui “veti olandesi” e resistenze dei Frugali hanno portato alla fumata nera tra i Ventisette nel difficile negoziato sul ‘Next generation Ue’. “Abbiamo ancora da lavorare perché le divergenze ancora ci sono”.

merkel rutte merkel rutte

 

“Non lo so, facciamo del nostro meglio” dice invece il premier olandese, Mark Rutte, spiegando che l’atmosfera, durante la discussione di ieri sera si era fatta più “burbera”, e più partner hanno dato segnali di “irritazione”.

 

 

 

GUERRA FREDDA AL VERTICE UE

Angela mauro per huffingtonpost.it

 

Sorpresa: giacca dello stesso colore rosa salmone. Per Angela Merkel e Ursula von der Leyen salutarsi con il gomito, come fanno tutti i leader europei al vertice in corso a Bruxelles, è anche l’occasione per notare la coincidenza nell’abbigliamento. Mascherine al volto che nascondono i sorrisi di chi si rivede dal vivo, dopo mesi di vertici in videoconferenza per via del distanziamento sociale imposto dal covid. Oggi è pure giornata di festa per la cancelliera tedesca e il premier portoghese Antonio Costa: entrambi compiono gli anni, scambi di auguri e regali.

conte rutte conte rutte

 

Il Consiglio europeo convocato per trovare un’intesa sul recovery fund fa fatica a uscire da questa cornice pur pittoresca nella drammaticità della pandemia. La prima giornata passa lenta, con gli scontri tra i due avversari principali, l’olandese Mark Rutte e Giuseppe Conte, ognuno sulle sue posizioni.

 

E poi, a sera, anche con uno scontro tra Rutte e il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, arrabbiato con l’olandese che di fatto sta bloccando i negoziati. Dietro le mascherine e dietro ai sorrisi, il clima è di guerra fredda. La trattativa vera è rinviata a domani, chissà: ore 11 comunque si ricomincia.

 

 

“La temperatura non si scalda”, dice una fonte diplomatica europea nel pomeriggio, “sembra che i leader riservino le energie per domani”. Come spesso succede quando i summit sono complicati – e questo certamente lo è – si rimanda il momento vero della trattativa, il momento della scelta se fare l’intesa o ammettere il fallimento.

merkel macron michel merkel macron michel

 

L’unico risultato di questa prima giornata di discussioni sul pacchetto ‘Next generarion Eu’ proposto dalla Commissione europea per fronteggiare la crisi economica del covid sembrava l’uscita di scena della richiesta dell’Olanda di affidare agli Stati membri le decisioni sull’erogazione dei soldi con un meccanismo di unanimità. Cioè con potere di veto anche di un solo governo. Sembrava. Fino alla cena dei leader, iniziata alle 21. L’Aja è isolata su questo punto, nemmeno gli altri frugali la seguono. Ma a sera anche questo punto resta senza soluzione: Rutte insiste fino alla fine del vertice intorno a mezzanotte, non si sposta da questa richiesta: vuole il potere di veto per impedire l’accesso ai fondi in caso siano destinati a  progetti di riforma che ritiene inaffidabili. E a quel punto anche il cancelliere austriaco Sebastian Kurz fa la voce grossa, attaccando sulla parte del recovery plan destinata ai sussidi a fondo perduto.

merkel costa merkel costa

 

 

Sono macerie tra nord e sud Europa: ai ferri corti, conferma il premier della Repubblica Ceca Andrej Babis in conferenza stampa. “Non c’è accordo sul volume totale del fondo, inutile andare avanti nei dettagli...”, dice pessimista e scontento perché anche lui ha le sue rimostranze: chiede più soldi per Praga.

 

 

 

 

“La tua proposta è incompatibile con i trattati e impraticabile sul piano politico”, attacca Conte verso Rutte in uno dei momenti più frizzanti del vertice. Scontro puro. “Non ce la beviamo! - gli risponde l’olandese - questa è una situazione eccezionale, che richiede una solidarietà eccezionale e per la quale si possono trovare soluzioni straordinarie. Occorre essere creativi”.

merkel rutte merkel rutte

 

Sul tavolo resta una proposta di mediazione che non va bene a entrambi. Vale a dire: la possibilità per uno Stato di chiedere al Consiglio europeo di discutere dell’erogazione dei fondi se i piani di riforma presentati non appaiono convincenti. Si tratta del cosiddetto ‘freno di emergenza’, ma per Conte, sostenuto dallo spagnolo Pedro Sanchez che gli siede accanto, non è accettabile. Il premier insiste sulla proposta della Commissione che prevedeva il controllo di Palazzo Berlaymont sulle spese e un meccanismo di maggioranza qualificata inversa in Consiglio (i governi europei decidono se aprire i cordoni della borsa a meno che non ci sia una maggioranza qualificata contraria).

 

A sera il nodo è ancora lì tutto da sciogliere. Ed è il nodo principale, più delle stesse dimensioni totali del fondo, altro punto di tensione tra nord e sud. Per Conte vedersi confermati i 750mld di recovery fund - fosse anche con tutti i 500mld dedicati ai sussidi, che è cosa molto difficile - non basta se poi la governance rende difficile e farraginoso poter disporre dei soldi. Come averli in una teca e non poterli toccare. Ma i frugali chiedono garanzie sulle modalità di spesa. “Il nostro obiettivo – dicono fonti olandesi – è che quei soldi siano spesi per rimettere in sesto le economie degli Stati europei: ma che siano spesi bene!”.

merkel anastasiadis merkel anastasiadis

 

I frugali fanno squadra sul bilancio pluriennale. Va avanti la Danimarca a chiedere che venga rivisto al ribasso: da 1.074 miliardi a 1.050mld. Cosa che provoca la reazione di Emmanuel Macron, il quale per tutta risposta attacca sui rebates. Il presidente francese chiede di eliminare gli sconti sui contributi al bilancio di cui godono i paesi ricchi del nord meno dipendenti dai fondi europei.

 

A questo punto è chiaro che si sta solo prendendo tempo prima della battaglia campale. Perché sui rebates anche la proposta iniziale della Commissione prevede di non eliminarli, semmai solo gradualmente. Schermaglie che non producono passi in avanti o indietro.

 

RUTTE KURZ MERKEL RUTTE KURZ MERKEL

Nel pomeriggio il presidente Charles Michel chiede di concentrarsi sullo stato di diritto, condizione che l’Ungheria chiede di rimuovere dai negoziati e anche questo è uno scoglio difficile . E poi sulle risorse proprie per aumentare la capacità del bilancio, nuove tasse sui giganti digitali o sui paesi che esportano in Europa prodotti di industrie inquinanti. E ancora sull’allocazione delle risorse: la proposta del presidente del Consiglio è di erogare il 70 per cento dei fondi nel biennio 2021-22 in base ai dati sulla disoccupazione del periodo 2015-19, il restante 30 per cento verrebbe erogato nel 2023 basato sul calo del pil alla fine di quest’anno e nel 2021. Se i criteri fossero questi, l’Italia figurerebbe tra i primi beneficiari. Ma Conte non è convinto, perché è impossibile ora avere stime certe sul calo del pil dovuto alla pandemia.

 

SEBASTIAN KURZ CON LA MASCHERINA SEBASTIAN KURZ CON LA MASCHERINA

“Le differenze sono ancora tante e non posso dire se raggiungeremo un accordo questa volta, ma servirebbe – dice Merkel al suo arrivo all’Europa building - Però servirebbe una disponibilità al compromesso da parte di tutti”. Disponibilità che ancora non è maturata. Certo, il regalo di compleanno di Costa per Merkel non sembra proprio ben augurante: ‘Cecità’ di Saramago, bellissimo ma tenebroso. Lei per lui ha una antica mappa geografica di Goa, colonia portoghese sull’oceano indiano dalla quale provengono gli antenati del premier di Lisbona. E in più il catalogo di una mostra curata dal Museo tedesco di storia sui marinai portoghese. Ecco, magari l’idea del mare porta aria fresca e creatività ai negoziati.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - PIÙ DIVENTA IRRILEVANTE, PIÙ MATTEO RENZI NON DEMORDE DALL’OBIETTIVO DI OCCUPARE LO SPAZIO TRA MELONI E SCHLEIN - SE NEL 2013 SOGNAVA DI METTERE LE MANI SU FORZA ITALIA, OGGI SI ACCONTENTEREBBE DI SCIOGLIERE QUEL POCO CHE RESTA DI ITALIA VIVA PER PRENDERE LA GUIDA DEL PARTITO DI MARINA E PIER SILVIO, DA TEMPO INSOFFERENTI DI ESSERE FINITI IN UN GOVERNO DI DESTRA CON POCO CENTRO - L’EX PREMIER DI RIGNANO SULL’ARNO AVREBBE SONDATO IL TERRENO CON ALCUNI DIRIGENTI APICALI DI FININVEST - MA IN FI C’È ANCHE IN ATTO UN LAVORIO DI MEZZO PARTITO CHE NON DISDEGNA L’IPOTESI, ALLE PROSSIME POLITICHE DEL 2027, DI ABBANDONARE AL SUO DESTINO LA DESTRA A EGEMONIA MELONIANA PER UN PROCESSO POLITICO CHE POSSA DAR VITA A UN CENTRO-SINISTRA FORZA ITALIA-PARTITO DEMOCRATICO…

DAGOREPORT - SALVATE IL "CUORE GITANO" DI ANDREA GIAMBRUNO! SPUTTANATO DA DUE TERRIBILI FUORIONDA BY ''STRISCIA LA NOTIZIA'', NEI QUALI TEORIZZAVA IL SOMMO PIACERE DEL PARTOUZE A 3/4 CON LE SUE COLLEGHE DI MEDIASET, QUINDI TRAFITTO VIA TWEET DA GIORGIA MELONI (UN BENSERVITO SECCO COME UN CASSETTO CHIUSO CON UNA GINOCCHIATA), LA CRUDELE SFIGA NON ACCENNA AD ABBANDONARE LA VITA SENTIMENTALE DELL'EX ''FIRST GENTLEMAN'' - IL SUO INDOMABILE TESTOSTERONE AVEVA RIPRESO A PALPITARE PER LE BOMBASTICHE CURVE DI FEDERICA BIANCO, ATTRICE DI FICTION, GIA' FIDANZATA DEL VICE DI SALVINI, ANDREA CRIPPA - LA LIAISON, SBOCCIATA TRAVOLGENTE LA SCORSA ESTATE TRA LE ONDE DEL SALENTO, SI E' RIVELATA UN "FUOCO DI PUGLIA". LA 40ENNE BIANCO HA MOLLATO IL POVERO GIAMBRUNO QUALCHE GIORNO FA, CON UNA CLAMOROSA LITIGATA, IN UN BAR-SALOTTO DI ROMA-CENTRO, PER FAR RITORNO TRA LE BRACCIA DEL SUO EX CRIPPA, CHE ALL'INIZIO DEL 2024 L'AVEVA SOSTITUITA CON LA PANTERONA-MILF ANNA FALCHI - LA FOTO RIVELATORIA IN SPIAGGIA

DAGOREPORT - DOCUMENTI ALLA MANO, E’ PARTITA UN’ISPEZIONE DEL MINISTERO DELLA CULTURA PER CHIARIRE FATTI E FATTACCI DELLA GESTIONE DEL CENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIA, PRESIEDUTO DA SERGIO CASTELLITTO – DAL CONTRATTO E AL RUOLO DI TUMMINELLI, MANAGER TEATRALE DI CASTELLITTO, ALLE SPESE PER ALLOGGIO E AFFITTO PRESSO VILLA GALLO IN OCCASIONE DELLA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA, DAL LICENZIAMENTO DEL DIRIGENTE DELLA CINETECA, STEFANO IACHETTI, ALL’INCARICO DI CASTELLITTO ALLA MOGLIE MARGARET MAZZANTINI….

DAGOREPORT - IL TRIONFO DI TRUMP VISTO DA GIORDANO BRUNO GUERRI: “LA DEMOCRAZIA HA VINTO. INDIFFERENTE AGLI ALLARMI DELLA STAMPA DEMOCRATICA, L'AMERICA HA SCELTO LUI, E NON DI POCO, ATTRIBUENDOGLI UN POTERE IMMENSO: CAMERA, SENATO, CORTE COSTITUZIONALE - LA DEMOCRAZIA HA PERSO. QUELL’UOMO, TUTTO TESO ALL’ECONOMIA E ALL’EGOISMO DELLO STATO CHE DA 80 ANNI GUIDA LE SORTI DEL MONDO, È PERICOLOSO. TRUMP ALZERÀ I DAZI E SMETTERÀ DI FORNIRE AIUTI ALL’UCRAINA, INDEBOLENDO L’EUROPA E DANDOLA VINTA A PUTIN - LE DUE MOSSE AL MOMENTO POTRANNO FAVORIRE L’ECONOMIA AMERICANA MA SARANNO UNA SCONFITTA SONORA E DIFFICILMENTE RECUPERABILE IN QUELLO CHE È IL VERO GRANDE TEMA DELLA NOSTRA EPOCA, LO SCONTRO FRA ORIENTE E OCCIDENTE PER IL PREDOMINIO NEL MONDO - PS: GUERRI POLEMIZZA CON LA NUOVA, POLEMICA "POSTA" DI FRANCESCO MERLO SU "BENITO"

DAGOREPORT – COME MAI NETANYAHU HA CACCIATO IL POPOLARISSIMO MINISTRO DELLA DIFESA ISRAELIANO, YOAV GALLANT? LA RICHIESTA DI UNA COMMISSIONE DI INCHIESTA SULLA STRAGE DEL 7 OTTOBRE 2023 DI GALLANT AVREBBE MANDATO FUORI DI TESTA “BIBI” – LE MALDICENZE A TEL AVIV: GLI OO7 DELLO SHIN BET E IL PREMIER AVREBBERO LASCIATO MANO LIBERA AD HAMAS DI PROPOSITO, AFFINCHÉ LA STRAGE OFFRISSE UN PRETESTO PER SPIANARE DEFINITIVAMENTE GAZA - CHE SUCCEDE A GAZA CON TRUMP ALLA CASA BIANCA? DUE COSE SONO CERTE: AL TYCOON NON GLIENE FREGA NIENTE DEL MEDIORIENTE, E DETESTA L’IRAN....