Luigi Ippolito per il Corriere della Sera - Estratti
È Mr Brexit, ossia Nigel Farage, la star dell’edizione britannica di quest’anno dell’Isola dei Famosi: l’ex leader dello Ukip, l’uomo che ha imposto l’uscita di Londra dalla Ue nell’agenda politica, è stato portato assieme agli altri concorrenti nel deserto australiano dove affronterà una serie di prove una più disgustosa dell’altra. «Non sarà facile», ha commentato Farage, al che uno dei suoi compagni di avventura ha chiosato sarcastico: «Non sarà peggio della Brexit…».
Farage è stato pagato un milione e mezzo di sterline (circa 1 milione e 700 mila euro) per partecipare allo show, molto più delle 320 mila sterline ricevute l’anno scorso da Matt Hancock, l’ex ministro della Sanità: «Per alcuni sono un eroe, per altri il cattivo – ha detto – ora vedrete il vero me stesso».
Mr Brexit si è presentato nella prima puntata sfoggiando una camicia rosa shocking ed è rimasto calmo e impassibile mentre gli altri concorrenti gridavano dall’orrore: si è immerso in una vasca di letame e ha infilato la testa in una scatola di serpenti, performance che gli sono valse il passaggio alla seconda puntata, quando andrà nella pizzeria della giungla ad assaggiare ano di cammello e altre prelibatezze simili.
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Ma perché Farage sta facendo tutto questo? Dopo la Brexit, lui ha abbandonato la politica attiva ed è diventato uno dei conduttori di GB News, il canale tv di destra che ambisce a essere la versione britannica di Fox News, il megafono americano del trumpismo.
Ma in realtà Farage non è mai uscito di scena: è stato lui che ha cominciato a martellare sulla questione degli sbarchi di immigrati illegali attraverso la Manica, fino a costringere il governo a farne la priorità numero uno. Ed è anche per questo che qualche mese fa il settimanale di sinistra New Statesman lo ha incoronato personaggio più influente della destra britannica, prima dello stesso premier Rishi Sunak.
Non a caso dunque Farage, a ottobre, si è presentato a sorpresa al congresso dei conservatori, dove è stato accolto come un eroe dai militanti di base: il suo piano, sospettano in molti, sarebbe quello di impadronirsi dei Tories dopo la sicura sconfitta elettorale di Sunak e trasformarli definitivamente in una formazione nazional-populista di destra dura, portando a compimento una metamorfosi già avviata da un pezzo. Un progetto che cambierebbe completamente volto alla politica britannica: ma d’altra parte Farage non è nuovo a imprese del genere, avendo già costretto i conservatori ad adottare la Brexit.
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