“IL PD? UN PARTITO OGM ESPERTO NELL'OCCUPARE LE CASELLE DEL POTERE” - CIRINO POMICINO: “ELLY SCHLEIN? SI È MAI VISTO UN PERSONAGGIO CHE SI CANDIDA ALLA SEGRETERIA DI UN PARTITO, SENZA ESSERNE ISCRITTO? - BONACCINI? IL SIMPATICO PEPPONE DEL TERZO MILLENNIO. PER CARITÀ, È ANCHE UN BRAVO AMMINISTRATORE. MA LA POLITICA NON È SOLO AMMINISTRAZIONE: È ANCHE VISIONE DI LUNGO RESPIRO - SERVE UN PIANO STRAORDINARIO DI FINANZA PUBBLICA: AI PIÙ RICCHI VA CHIESTO UN CONTRIBUTO A FONDO PERDUTO. TU DAI ALLO STATO TRA 30 MILA EURO E 10 MILIONI A SECONDA DEL REDDITO E DEL FATTURATO, E PER QUATTRO ANNI NON SUBIRAI ACCERTAMENTI FISCALI…”

-

Condividi questo articolo


Estratto dell’articolo di Federico Novella per “la Verità”

 

paolo cirino pomicino foto di bacco paolo cirino pomicino foto di bacco

«Non perdiamo tempo con le piccole polemiche sul prezzo della benzina, al Paese serve una vera chiamata alle armi». Paolo Cirino Pomicino […]: «Nel Pd sono politicamente già morti e neanche se ne accorgono. Non è una banale crisi di partito, ma di identità». E sul presidenzialismo, persino lui è disposto a fare un pensiero: «Sì, se serve a salvare il Paese».

 

[…] L'opposizione fa bene ad attaccare il governo su certe indecisioni economiche?

«Non hanno né la passione né la profondità dei vecchi comunisti di una volta, che nel dibattito sulle leggi finanziarie, accanto ai naturali scontri politici, proponevano anche alcune scelte accettabili. Oggi resta solo l'arroganza degli eredi. Hanno governato, quasi con continuità, per 19 anni: ma non hanno il pudore di riconoscere i propri errori e il degrado del Paese che ne è scaturito».

ELLY SCHLEIN E STEFANO BONACCINI ELLY SCHLEIN E STEFANO BONACCINI

 

Il Pd può fare la morale al centrodestra sullo spoils system?

«No, perché fu un loro parto strampalato. La follia della storia del Pd, e in particolare degli eredi del Pci, sta nel fatto che dopo la crisi del comunismo internazionale i suoi dirigenti, invece di superare la scissione di Livorno costruendo un grande partito socialista, fondarono un partito "americano" sul piano della forma e della sostanza. Hanno sempre fatto la sponda al liberismo selvaggio, dalla metà degli anni Novanta in poi. Hanno scimmiottato gli strumenti della democrazia americana: le primarie, lo spoils system, e infine il motto americano "Yes, we can". Sembra una commedia che purtroppo ha messo il paese in braghe di tela».

 

BONACCINI - PAOLA DE MICHELI - ELLY SCHLEIN ALLA MANIFESTAZIONE PD A PIAZZA SANTI APOSTOLI BONACCINI - PAOLA DE MICHELI - ELLY SCHLEIN ALLA MANIFESTAZIONE PD A PIAZZA SANTI APOSTOLI

[…] I post democristiani sono destinati a lasciare il partito democratico?

«Per me non dovevano neanche entrarci. Il partito democratico è un "ogm", e io lo dico dal 2007, quando imperversava il dibattito sulla pecora Dolly, viva ma non vitale».

 

[…] C'è una componente iper-ambientalista, quella di Elly Schlein, che sta avanzando velocemente.

«L'ambientalismo è una tendenza trasversale, tant' è che un vero partito verde non c'è. La Schlein è un'altra stranezza. Si è mai visto un personaggio che si candida alla segreteria di un partito, senza esserne iscritto?».

 

In realtà la tessera l'ha presa.

bonaccini de micheli schlein bonaccini de micheli schlein

«Adesso gliel'hanno fatta prendere. Ma come si fa? Non succede da nessuna parte. Da sempre i congressi dei partiti in Italia e in Europa vengono fatti con gli iscritti che si confrontano, e poi votano qualcuno tra loro. Solo il Pd candida persone esterne ai partiti e celebra le primarie per scegliere il segretario, tentando di contagiare altri partiti in crisi».

 

E Stefano Bonaccini?

«Il simpatico Peppone del terzo millennio. Un omaccione solido, anche lombrosianamente, con la concretezza emiliana. Per carità, è anche un bravo amministratore. Ma la politica non è solo amministrazione: è anche visione di lungo respiro coltivata in un ambito culturale definito».

GIANCARLO GIORGETTI E GIORGIA MELONI GIANCARLO GIORGETTI E GIORGIA MELONI

 

Servono scelte straordinarie, insomma?

«[…] serve un piano straordinario di finanza pubblica per ridurre il debito e nel contempo finanziare lo sviluppo. Mentre il Paese si è impoverito, c'è una piccola élite che ha incrementato la propria ricchezza. Non parlo di una patrimoniale, che resta una sciocchezza, ma di un accordo con la ricchezza del Paese. Tutti parlano di diritti, ma deve arrivare anche la stagione dei doveri. Diversamente il Paese non si salva».

 

Che tipo di accordo intende?

«Io immagino una chiamata alle armi per chi può. Un contributo volontario a fondo perduto, in cambio una premialità improntata alla stessa fiducia. Non è un'iniziativa di stampo socialista ma solo di buon senso, e quindi democristiana».

giorgia meloni giancarlo giorgetti giorgia meloni giancarlo giorgetti

 

Che vuol dire premialità?

«Tu dai un contributo allo Stato tra 30.000 euro e 10 milioni a seconda del reddito e del fatturato, e per quattro anni non subirai accertamenti fiscali, a condizione però che il reddito stesso sia aumentato almeno dell'1,5%-2%all'anno».

 

Un'autorizzazione a evadere?

«Questo lo direbbero gli ignoranti e i moralisti che in genere appartengono alle élite del paese. Semmai è un'occasione da non perdere. Con questa manovra si avrebbe un gettito erariale tra i 120 e i 180 miliardi di euro». […]

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

VESPA, CHI ERA COSTUI? INDIGNATA LETTERINA DI "BRU-NEO" A DAGOSPIA: “IERI SERA AL PALAZZO DEI CONGRESSI HO ABBANDONATO LA CELEBRAZIONE DEI 100 ANNI DELLA RADIO E DEI 70 DELLA TELEVISIONE, INDIGNATO PER IL TRATTAMENTO RISERVATO A ‘PORTA A PORTA’. ACCANTO ALL'OMAGGIO A MONUMENTI COME ZAVOLI E PIERO ANGELA, SONO STATI RICORDATI ‘MIXER’ E ‘CHI L’HA VISTO’. MA NON UNA PAROLA, NÉ UNA IMMAGINE, SUI 30 ANNI DI PORTA A PORTA” - FATTE LE NOMINE, VESPA NON SERVE PIÙ? È STATO UN GENTILE CADEAU DA PARTE DI CHI È STATO ESTROMESSO? CHI C'È DIETRO? È MAI POSSIBILE CHE LA SCALETTA DI UN PROGRAMMA COSÌ IMPORTANTE, CHE CELEBRA UN SECOLO DI RAI, NON ABBIA AVUTO L’IMPRIMATUR DELL’AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA RAI, GIAMPAOLO ROSSI?

PERCHÉ GIORGIA MELONI È COSÌ INCAZZATA CON LA DISGRAZIATA "TALPA" CHE HA SPIFFERATO IL BLITZ SULLA CONSULTA DI MARTEDÌ PROSSIMO? LA DUCETTA SPERAVA DI COGLIERE DI SORPRESA L'OPPOSIZIONE E SPIANARE LA STRADA AL SUO CONSIGLIERE GIURIDICO, FRANCESCO SAVERIO MARINI. GIUSTO IN TEMPO PER IL 12 NOVEMBRE, QUANDO LA CORTE COSTITUZIONALE POTREBBE BOCCIARE L'AUTONOMIA LEGHISTA, CON GRANDE GIUBILO DELLA SORA GIORGIA: SE COSÌ FOSSE, SALTEREBBE IL REFERENDUM CHE NON LA FA DORMIRE LA NOTTE (GLI ITALIANI SONO CONTRARI) - ANCHE FORZA ITALIA HA CHIAMATO IN ADUNATA I SUOI, MA LA LEGA NO. E TE CREDO...

DAGOREPORT - LA FINANZIARIA È UN INCUBO PER IL GOVERNO CAMALEONTE DI GIORGIA MELONI: GRAVATA DAGLI OBBLIGHI EUROPEI SUL DEBITO PUBBLICO, CHE ANDRÀ SFORBICIATO DI ALMENO 12 MILIARDI L’ANNO, E DA UNA CRESCITA STRIMINZITA – EPPURE IL PNRR PIÙ DOVIZIOSO D’EUROPA (QUASI 200 MILIARDI) DOVEVA GARANTIRCI CRESCITA COSTANTE E SOPRA AL 3%. COS’È ANDATO STORTO? TUTTO: IL PIANO È STATO MAL SPESO E PEGGIO INVESTITO. E CON IL TRASLOCO DEL MINISTRO FITTO, CHE HA GIÀ PORTATO ARMI E BAGAGLI A BRUXELLES IN VISTA DELL’ESAME DELL’EUROPARLAMENTO, LA SITUAZIONE POTRÀ SOLO PEGGIORARE. LA MELONA INFATTI VUOLE DIVIDERE IL PORTAFOGLIO TRA CIRIANI E MUSUMECI, NON CERTO DUE FENOMENI DI EFFICIENZA E GESTIONE…

DAGOREPORT – APPROFITTANDO DEL ''VUOTO DI POTERE'' ALLA CASA BIANCA, NETANYAHU STA SERIAMENTE PENSANDO DI COLPIRE TEHERAN - SE DOVESSE ATTACCARE, LA RISPOSTA DELLA MACCHINA BELLICA DI KHAMENEI NON SARA' PIU' DIMOSTRATIVA PERCHE' ISRAELE VERREBBE COLPITA NON SOLO DALL'IRAN MA ANCHE DA SIRIA, IRAK, YEMEN, LIBANO, GAZA, CISGIORDANIA - GLI AMERICANI PROVANO A FRENARE LA FOLLIA DEL DOTTOR STRANAMORE D'ISRAELE CON UN’OFFENSIVA DIPLOMATICA SOTTO TRACCIA: SONO STATI I SERVIZI A STELLE E STRISCE AD AVVISARE KHAMENEI CHE NASRALLAH ERA NEL MIRINO DI TEL AVIV (LA GUIDA SUPREMA HA AVVISATO IL CAPO DI HEZBOLLAH, CHE NON HA ASCOLTATO) E AD ALLERTARE ISRAELE CHE I RAZZI STAVANO PARTENDO DA TEHERAN… - VIDEO