“PERCHÉ CI SONO I GIORNALISTI?”, IL DRIBBLING DI GRILLO ALLA STAMPA DOPO LE CONSULTAZIONI CON DRAGHI. IL PUNTO È CHE LE DELEGAZIONI, DOPO AVER INCONTRATO IL PREMIER INCARICATO, SONO TENUTE A PRESENTARSI AL COMPLETO PER RIFERIRE ALL'OPINIONE PUBBLICA L'ESITO DEL COLLOQUIO. VALE PER TUTTI MA NON PER GRILLO, CHE SCEGLIE A SUO PIACIMENTO QUANDO FINGERSI ISTITUZIONALE E QUANDO RIESUMARE L'ANTICO "VAFFA" CHE ALBERGA IN LUI…

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Niccolò Carratelli per la STampa

 

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«Perché ci sono i giornalisti?», ha chiesto infastidito Beppe Grillo sbirciando dentro la sala della Regina di Montecitorio. È un fastidio atavico per lui, a meno che non siano giornalisti stranieri. Comunque, era appena uscito dal lungo colloquio con Mario Draghi, un' ora e un quarto di confronto, grande curiosità: cosa avrà detto il fondatore M5s al banchiere "Dracula" che fino a poco tempo fa voleva mandare in galera? Niente da fare, forse l' idea di apparire davanti alle telecamere in silenzio, a fianco di Vito Crimi, lo deprimeva. È comprensibile.

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Il punto è che le delegazioni, dopo aver incontrato il premier incaricato, sono tenute a presentarsi al completo per riferire all' opinione pubblica l' esito del colloquio. Vale per tutti ma non per Grillo, che sceglie a suo piacimento quando fingersi istituzionale e quando riesumare l' antico "Vaffa" che alberga in lui.

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