Estratto dell’articolo di Giuseppe Guastella per “il Corriere della Sera”
Il colpo di scena arriva in serata e scuote l’inchiesta sulle presunte corruzioni al Parlamento europeo: il giudice Michel Claise lascia le indagini dopo che sono emersi «di recente alcuni elementi» che «potrebbero sollevare alcune domande sul funzionamento oggettivo dell’indagine», recita uno scarno comunicato della Procura federale di Bruxelles.
Secondo alcune fonti, la decisione è legata al fatto che uno dei figli del giudice sarebbe socio in un’azienda (che commercializza cannabis legale) del figlio di Maria Arena, la parlamentare italo-belga che è coinvolta nelle indagini. Nel pomeriggio di ieri il giudice Claise aveva interrogato per quattro ore l’europarlamentare italiano Andrea Cozzolino che, al termine, è stato trattenuto in un commissariato di polizia in arresto in vista di un nuovo interrogatorio previsto per oggi.
Protagonista indiscusso dell’inchiesta che ha scosso la massima istituzione rappresentativa continentale con gli arresti del 9 dicembre 2022, Claise ha condotto le indagini da quando la Procura federale nell’estate scorsa gli ha trasmesso una relazione basata su atti dei servizi segreti su una presunta «rete» di complicità per favorire gli interessi del Marocco e del Qatar in seno al parlamento europeo a suon di mazzette.
Questa organizzazione criminale ruotava, principalmente, intorno all’ex eurodeputato del Pd e poi di Articolo 1 (fino al 2019) Antonio Panzeri e al suo allora assistente Francesco Giorgi, marito della allora vice presidente dell’assemblea Eva Kaili, ad Andrea Cozzolino, attuale parlamentare europeo del Pd (sospeso) e ad altre persone.
[…] Dal 9 dicembre le indagini sembrano ancora muoversi su accuse non proprio consistenti che appaiano mancare ancora di elementi oggettivi sulle responsabilità esatte dei singoli indagati. Le dimissioni di Claise per un possibile conflitto di interessi, afferma la Procura, sono una «misura precauzionale per fine di consentire alla giustizia di continuare il suo lavoro in serenità e mantenere una necessaria separazione tra vita privata e familiare e responsabilità professionali».
La decisione è arrivata «nonostante l’assenza di elementi effettivi che potrebbero mettere in dubbio la probità di qualsiasi soggetto e il conseguente lavoro che lui e gli investigatori hanno svolto in questo caso». Maria Arena, molto legata a Panzeri, per gli inquirenti farebbe parte integrante della rete pro Marocco e Qatar tessuta da Panzeri.
Le indagini vanno ad «un altro giudice istruttore che è già intervenuto più volte in precedenza nel fascicolo», spiegano i pm. Ai domiciliari per più di due mesi a Napoli su mandato di arresto europeo emesso da Claise, Cozzolino aveva avuto la revoca della misura per presentarsi a Bruxelles. […]
antonio panzeri antonio panzeri con una valigia all hotel steigenberger wiltcher di bruxelles ANDREA COZZOLINO - BRANDO BENIFEI - ALESSANDRA MORETTI - MARIA ARENA