“QUANDO C' È DI MEZZO LA SALUTE, LA COMUNICAZIONE SI DEVE BASARE SU FATTI CONCRETI, NON SU SUGGESTIONI” - ALDO GRASSO INFILA CONTE, ARCURI E LO SPOT BY TORNATORE PER LA CAMPAGNA VACCINALE: “PENSANO CHE SIA SUFFICIENTE CAVARSELA CON LE FOTO DEI GAZEBO-PRIMULA O CON GLI SPOT (NEANCHE TROPPO RIUSCITI) PER PROPORRE AGLI ITALIANI UN SERIO PIANO VACCINALE? NON SAREBBE PIÙ OPPORTUNO CHE CONTE ALZASSE IL TELEFONO E CHIAMASSE L'AD DI PFIZER? ALZARE IL TELEFONO E ALZARE LA VOCE IN CERTI CASI SONO MEGLIO DI UNO SPOT…” - VIDEO

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Aldo Grasso per il “Corriere della Sera”

 

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In questi giorni, su vari canali, è possibile vedere «La stanza degli abbracci», il primo di quattro spot ideati e diretti pro bono da Giuseppe Tornatore per la promozione della campagna di vaccinazione, su richiesta del Commissario Straordinario per l' emergenza Covid-19. Da un lato una giovane donna, dall' altro lato un' anziana. Probabilmente sono madre e figlia. E fra loro il grande desiderio di calore umano, che viene però concesso solo parzialmente da un telo di plastica.

 

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Lo spot dovrebbe servire a convincere le persone ancora indecise a vaccinarsi. Ma la presidenza del Consiglio dei Ministri e il commissario Arcuri hanno idea di come si comunica? O pensano che sia sufficiente cavarsela con le foto dei gazebo-primula o con alcuni spot (in tutta onestà, neanche troppo riusciti) per proporre agli italiani un serio piano vaccinale? Prima degli indecisi non bisognerebbe pensare ai decisi? Ci puliamo la coscienza con l'anima nobile di un premio Oscar e di un archistar?

 

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Invece di attivare l'Avvocatura di Stato per valutare eventuali responsabilità di Pfizer per i ritardi nella consegna dei vaccini, non sarebbe più opportuno che il presidente del Consiglio alzasse il telefono e chiamasse l'amministratore delegato dell' azienda? Alzare il telefono e alzare la voce in certi casi sono meglio di uno spot. A metà dicembre 2020, il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia, fiero del lavoro fatto dalle Regioni e dal commissario Arcuri, esultava: «La campagna vaccinale sarà una sfida che vinceremo insieme».

 

Insieme a chi? A chi aspetta invano di farsi vaccinare? Alle siringhe sbagliate? Agli invisibili 1.500 gazebo sovrastati da primule che avrebbero dovuto ospitare le vaccinazioni? Quando c' è di mezzo la salute, la comunicazione si deve basare su fatti concreti, su certezze, su evidenze non su suggestioni, promesse o propositi infranti. È una corsa contro il tempo, non si può perdere tempo.

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