Estratti da repubblica.it
“Spero con tutto il cuore che la resistenza inizi dalla Sardegna e che si possa dire che il vento è cambiato”. Alessandra Todde, candidata presidente della Regione Sardegna per il campo largo del centrosinistra, non usa mezze misure. Intervistata a 'L'attimo Fuggente’, trasmissione condotta da Luca Telese e Giuliano Guida Bardi su Giornale Radio, dice di scegliere volutamente quelle che definisce “parole grosse”: “Bisogna usarle nei confronti di chi è fascista. A chi mi riferisco? Il governo nazionale non si può definire diversamente. Sono fascisti e va detto”.
A una settimana dal voto – nell’isola si andrà alle urne domenica 25 – il dibattito sembra destinato ad alzarsi di tono. D’altra parte, la questione sarda è stata per settimane al centro dell’attenzione nazionale, se non altro per lo scontro nel centrodestra sul candidato governatore, poi finito con la scelta del sindaco di Cagliari Paolo Truzzu e la resa della Lega che avrebbe voluto il bis di Christian Solinas. Il centrosinistra invece si è compattato subito su Todde, vicepresidente del M5S, già viceministra dello Sviluppo economico nel governo di Mario Draghi.
Addirittura, in Sardegna Elly Schlein e Giuseppe Conte potrebbero salire insieme sul palco per la chiusura della campagna elettorale. Anche se oggi Todde sembra frenare: “Ho avuto la disponibilità di Conte e Schlein e li ringrazio molto per la loro vicinanza e per il supporto, ma ho preteso che la chiusura della campagna elettorale sia sarda, perché questa è la battaglia dei sardi".
C’è ance l’ex governatore Renato Soru che ha deciso di muoversi in autonomia. A lui Todde riserva una stoccata: “I voti per Soru sono voti per Paolo Truzzu, per la destra, per la continuità di questa giunta regionale disastrosa. La legge elettorale sarda non perdona. Soru si assumerà la responsabilità delle sue azioni. Nel 2014 disse che ogni voto per Michela Murgia era un voto tolto al centrosinistra e - osserva - quello che lui diceva allora è valido nel 2024”.
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