“SUL RUSSIAGATE BARR NON PARLA DELL’ITALIA” - IL CONTE DELLA SUPERCAZZOLA SI ARRAMPICA SUGLI SPECCHI E FA FINTA DI ESSERE TRANQUILLO SULLA PUBBLICAZIONE (QUESTIONE DI GIORNI) DEL RAPPORTO DI WILLIAM BARR SUL COMPLOTTONE AI DANNI DI TRUMP - NELL’INTERVISTA A FOX NEWS IL PROCURATORE GENERALE AMERICANO EFFETTIVAMENTE NON CITA DIRETTAMENTE IL NOSTRO PAESE, MA… – VIDEO

-

Condividi questo articolo


 

Mario Ajello per “il Messaggero”

 

giuseppe conte gennaro vecchione 1 giuseppe conte gennaro vecchione 1

Conte pronto a riferire martedì alla Camera sul caso Fiber. Mentre con l'altro filone, il Russiagate, non c'entra e Palazzo Chigi si chiama fuori. Lo fa sulla base dei documenti che dopo tre giorni è riuscito ad avere e a tradurre. Si tratta del testo stenografico dell'intervista, in inglese e nella sua versione in italiano, che il 28 ottobre ha rilasciato, a Fox News, William Barr.

 

WILLIAM BARR JOHN DURHAM WILLIAM BARR JOHN DURHAM

E' gravissimo, dicono a Palazzo Chigi, che sul nulla si sia parlato del coinvolgimento di Conte in una vicenda così delicata e che attiene alla sicurezza nazionale. E sulla quale Conte ha dovuto riferire al Copasir. «In riferimento alle dichiarazioni di Barr - sottolineano a Palazzo Chigi - si fa presente che, contrariamente a quanto rilanciato da alcune agenzie di stampa italiane all'indomani dell'intervista, l'Attorney General degli Stati Uniti non ha mai fatto esplicito riferimento all'Italia. Questo si evince chiaramente nel testo».

donald trump william barr donald trump william barr

 

Basterà questo per smontare la parte italiana della trama, molto in voga nel centrodestra, del complottone? Sarebbe quello ordito dall'amministrazione Obama e dal comitato elettorale di Hillary Clinton con la complicità dei servizi stranieri e forse dei governi, incluso quello del nostro Paese, per tentare di screditare il candidato Trump prima e il presidente eletto Trump dopo?

L'ARTICOLO DEL FINANCIAL TIMES SULLA CONSULENZA DI GIUSEPPE CONTE A MINCIONE L'ARTICOLO DEL FINANCIAL TIMES SULLA CONSULENZA DI GIUSEPPE CONTE A MINCIONE

 

«Alcuni dei Paesi che il procuratore generale John Durham pensava potessero avere alcune informazioni utili all'indagine (del Russiagate, ndr) volevano preliminarmente parlare con me - spiega Barr - della portata dell'indagine, della natura dell'indagine e di come intendevo gestire le informazioni riservate, e così via». «Quindi», incalza l'esponente dell'amministrazione americana, «ho inizialmente discusso di queste questioni con quei Paesi e li ho presentati a Durham, e ho creato un canale attraverso il quale il signor Durham può ottenere assistenza da quei Paesi». Chiosa di Palazzo Chigi: «Dunque, a differenza di quanto riportato da alcune agenzie italiane, e a seguire da alcuni quotidiani e tiggì, l'Italia non è mai stata espressamente citata dal ministro Barr».

I DOCUMENTI PUBBLICATI DA LIBERO SUL CONFLITTO DI INTERESSI DI GIUSEPPE CONTE SUL CASO RETELIT I DOCUMENTI PUBBLICATI DA LIBERO SUL CONFLITTO DI INTERESSI DI GIUSEPPE CONTE SUL CASO RETELIT WILLIAM BARR WILLIAM BARR

 

LA LETTERA

Intanto Conte è atteso in Parlamento, per riferire sul presunto conflitto d'interessi nell'affaire riguardante il gruppo Fiber 4.0. E il premier - in una lettera al Financial Times, il quotidiano che ha tirato fuori la storia del coinvolgimento professionale dell'avvocato Conte - si dice pronto a farsi sentire dalle Camere.

RAFFAELE MINCIONE RAFFAELE MINCIONE

 

«Le mie azioni», spiega Conte al giornale finanziario, «sono state giudicate totalmente appropriate e alla luce del sole dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato, responsabile per le indagini sui conflitti di interesse in Italia». Concetti, questi, che Conte ribadirà martedì alle 19 nell'informativa alla Camera, sulla quale FdI, nelle ultime ore, ha innalzato una vera e propria trincea. Ma da Palazzo Chigi assicurano che il premier è «tranquillo».

Conte e Gennaro Vecchione Conte e Gennaro Vecchione giuseppe conte gennaro vecchione giuseppe conte gennaro vecchione

 

RAFFAELE MINCIONE RAFFAELE MINCIONE william bill barr e george h w bush william bill barr e george h w bush

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

A MILANO DA MESI GIRA UNA VOCE INSISTENTE: NON È CHE FABRIZIO CORONA STA LAVORANDO PER RIPULIRE L’IMMAGINE DI FEDEZ? – “FURBIZIO” È STATO IL PRIMO A DARE NOTIZIA DELL’ACCORDO ECONOMICO TRA IL RAPPER E CRISTIANO IOVINO, IL PERSONAL TRAINER MENATO DA FEDEZ E I SUOI AMICHETTI. POI SI È LANCIATO IN UNA DIFESA A SPADA TRATTA DELL’EX SIGNOR FERRAGNEZ DOPO CHE I SUOI AMICI ULTRAS SONO FINITI IN CARCERE: “I GIORNALI VI VENDONO MERDA. VOI NON LO CONOSCETE” – ORA L’ULTIMO ATTO CON L’EX RE DEI PAPARAZZI CHE RIVELA: “DIETRO IL VIAGGIO DI FEDEZ A NEW YORK C’È UN PROGETTO DAVVERO GROSSO”. VOGLIAMO SCOMMETTERE CHE TRA NON MOLTO “FURBIZIO” CE NE DARÀ CONTO?

DAGOREPORT - NEI CORRIDOI DI VIALE MAZZINI VIENE DATA PER CERTA SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA RAI IN VIRTÙ DEL PRONTO SOCCORSO M5S, IN CAMBIO DEL TG3 - MA IL DO UT DES, DEFINITIVA LAPIDE PER EVENTUALI ALLEANZE COL PD, NON SARÀ IMMINENTE: PRIMA DELL’ASSEMBLEA COSTITUENTE DI FINE NOVEMBRE, C'E' IL VOTO DEL 17 PROSSIMO PER LA REGIONE UMBRIA - SE I GRILLINI PURI E DURI NOSTALGICI DI BEPPE-MAO, DISERTASSERO LE URNE, COME È SUCCESSO IN LIGURIA, RIUSCIREBBE CONTE A SOPRAVVIVERE ALL'ENNESINO BRUCIANTE TRACOLLO ELETTORALE A POCHI GIORNI DALLA COSTITUENTE? AH, SAPERLO...