“SE SI CANDIDA RON DESANTIS, FA FUORI TRUMP E BIDEN. LA GUERRA IN UCRAINA? AGLI AMERICANI NON FREGA NULLA” – L’ULTIMA, BOMBASTICA INTERVISTA DI MARIA GIOVANNA MAGLIE - "LA CINA E’ FORTISSIMA E L’AMERICA MOLTO DEBOLE. LO SCONTRO SARÀ NEL PACIFICO, L’EUROPA NON CONTA PIÙ NULLA - LA RUSSIA? TIENE BOTTA MOLTO BENE - DRAGHI? HA FATTO SOLO QUELLO CHE DOVEVA FARE UN TECNICO. IL GOVERNO MELONI DEVE AVERE SOLDI, PERCHE' ALTRIMENTI FALLISCE - GLI USA CONTROLLANO ANCORA IL BELPAESE? IN BUONA PARTE SI'..."

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maria giovanna maglie maria giovanna maglie

Qui l’ultima intervista che Maria Giovanna Maglie ha rilasciato, dall’ospedale, a Giuliano Guida Bardi per Giornale Radio ( “IL PUNTO G”, 27 NOVEMBRE 2022)

 

Partiamo dall'attualità politica statunitense. In Alaska si registra una doppia sconfitta di Trump. Che succede, c'è del marcio nella gelida Alaska o Trump ha perso il controllo del Grand Old Party?

No, Trump non ha perso assolutamente il controllo del partito, anche se c'è un gran pezzo di repubblicani che non lo vorrebbe come candidato. Trump ha sbagliato ancora una volta nel pensare che Sarah Palin fosse qualcosa di più di un grande folklore. Ha prevalso la moderata nativa e mezzatinta americana, la quale tra l'altro è stata così furba da dire “se non sono la vostra prima scelta, fate che io sia la vostra seconda”. In Alaska c'è un metodo stravagante di eleggere il governatore,  per cui tu puoi indicare la tua prima e la tua seconda scelta, quindi si possono scegliere tutte e due. La Palin ha vinto come seconda scelta.

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Quanto a Lisa Murkowski, è una spina nel fianco dei pubblicani da decenni, non da oggi. Lei vota sempre contro i repubblicani, che si tratti di giudici della Corte costituzionale, che si tratti di Bush, che si tratti di chiunque. E solo grazie a quel pugnetto di repubblicani che gli americani chiamano RINO, repubblicani solo nel nome, che lei ce la fa sempre. Evidentemente ha un drappello di fedeli in Alaska. Ma questo non vuol dire niente: l’elezione in Alaska, l’hanno pompata i giornali democratici.

 

Ritieni che il controllo di Trump sul Partito repubblicano sia ancora forte?

Ci sono delle frange di gente che non ne vuole sapere più di lui. C'è una grossa fetta di gente che vuole Ron De Santis, che però creerebbe un sacco di problemi. E’ giovane, ha quarant'anni, è cattolico, è in ascesa irresistibile dalla Florida a Washington. Se fosse lui il candidato obbligherebbe Biden a farsi da parte e i democratici a trovare uno giovane anche loro. È tutta da scrivere questa storia, bisogna vedere chi vincerà le primarie.

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Se Atene piange, Sparta non ride. I democrats hanno un presidente uscente che è ottuagenario, i Clinton sono sullo sfondo come una promessa mancata e Obama non sfonda più. L'asinello che fa?

Non solo Biden è ottuagenario, ma è il peggio ridotto ottuagenario che abbia mai visto in vita mia. Perché ci sono ottuagenari belli in salute. E Biden non è più in salute fisica né mentale, ed è tenuto lì in un gesto di autentica crudeltà. I democratici, a leggere lo spirito dei Clinton, che è uno spirito da gang, soprattutto per quanto riguarda Hillary. Obama ha esaurito la sua famosa spinta.

 

Quindi i democratici sono in una grande crisi perché si sono spinti a sinistra come mai avevano fatto nella loro vita. Io non mi ricordo un periodo in cui i democratici fossero così “diritti civili e non diritti sociali”, “tutto ciò che è nuovo, tutto ciò che è diverso, contro tutto ciò che è tradizionale”. Rischiano di brutto, anche perché io non vedo le candidature di ricambio, non le vedo proprio. Vedo soltanto tanta fuffa su work, politically correct, me too, tutte cose che pagheranno carissime.

 

La società americana come sta vivendo la guerra in Ucraina?

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Da quello che ho capito io gliene frega poco, come sempre succede per queste cose così lontane. Restano tali fino a che non devono mettersi gli scarponi da guerra; e per il momento nessuno ha chiesto ai soldati americani di andare in Ucraina. Però non gli piace questa guerra, vorrebbero che finisse, vorrebbero il negoziato. Non sono soddisfatti di questa guerra, non la sentono. E’ una guerra che si è sentita in Europa. Gli statunitensi non hanno questa affezione per Zelenksy, uomo da cui noi, invece, siamo stati rapiti. È una cosa lontana ma non spinosa; sarebbe bene avviare un negoziato per chiudere la faccenda.

 

Sullo sfondo c'è sempre il confronto con la Cina, la grande potenza. La strategia è consolidata oppure tra repubblicani e democratici esiste una diversa visione geopolitica?

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Ammesso che in questo momento esista negli Stati Uniti e nei suoi politici una visione geopolitica qualunque, cosa sulla quale non sarei pronta a giurare, tra Dem e Rep il punto di vista è profondamente diverso. I democratici in questo momento sono schierati sulla Cina come  causa di tutti i vizi e di tutti i mali. Esattamente come hanno fatto con la Russia. I repubblicani sono più ragionevoli. Resta il fatto che la Cina è fortissima e loro sanno perfettamente che la situazione di grande debolezza in questo momento, è dell'America.

 

La Cina sa quanto è debole l'America in questo momento. La Cina sa quanto è tossico il processo elettorale e quindi questo può far sì che la sua rapacità cresca.

 

Invece, per quanto riguarda i rapporti transatlantici, gli Stati Uniti hanno a cuore la vecchia Europa in sé o si accontentano della relazione particolare con il Regno Unito?

donald trump vs joe biden immagine creata con midjourney 3 donald trump vs joe biden immagine creata con midjourney 3

Gli Stati Uniti, per quanto riguarda la vecchia Europa, vorrebbero che si faccia come dicono loro. D’altronde l’Unione Europea è nata perché  gli stati europei facciano come vogliono loro. In questo momento agli Usa, l’Europa serve per l'Ucraina. Non hanno aiutata in nessun modo con l'energia i loro alleati europei. Nè in nessun modo con la Libia e con i clandestini.

 

Senza considerare poi che  Regno Unito ormai è una cosa completamente staccata, con rapporti completamenti staccati dall’UE. L'Unione Europea per gli americani è un accidente che non deve trasformarsi in un pericolo. I rapporti atlantici vanno bene; nel senso che vanno bene se c’è obbedienza da parte europea. Se da parte europea c'è un qualunque sollevamento di sopracciglio…

 

RON DESANTIS CON IL SUO LIBRO RON DESANTIS CON IL SUO LIBRO

Spostiamoci sul Pacifico. Mi sembra che Washington abbia sempre voluto controllare militarmente le rotte commerciali. Ora nel Pacifico, che cosa succede? Chi è che controlla il traffico merci? Sullo sfondo c’è la questione di Taiwan che abbiamo accarezzato prima parlando della Cina, e poi tutte le nuove rotte che arrivano ai nuovi porti di Hormuz.

Se posso dirla chiara è un casino. Nel senso che è lì che si misurerà tutta la potenza, le minacce e le possibilità di chi comanda. Perché è là che si gioca la partita di controllo del Pacifico e quindi anche la nuova realtà mondiale, che si è spostata di là. Noi continuiamo a credere che sia di qua, ma si è spostata di là. Taiwan è fondamentale, la Cina è molto minacciosa. Ripeto, ci vorrebbero degli Stati Uniti degni di questo nome, come erano fino a qualche anno fa. Ora gli Stati Uniti sono il marasma, come non erano dai tempi del Vietnam.

 

Mentre la Russia è ancora un attore fondamentale nello scacchiere internazionale o si avvera la profezia di Dwight Eisenhower sul rischio di un'implosione della Federazione russa e dunque di un grande disordine?

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Io per il momento implosa non la vedo. Per il momento vedo che è aggressiva e in avanti, diciamo così. Implosioni non ne vedo. Certo, è una società chiusa, con dei limiti terribili, di diritti civili, quindi non è una società tranquilla. Però guardate l'impatto della guerra come lo stanno sopportando…

 

E anche delle sanzioni a cui stanno reggendo abbastanza bene, mi pare.

Esatto. E anche delle sanzioni. Oramai sono 9-10 mesi di guerra.

 

vladimir putin volodymyr zelensky vladimir putin volodymyr zelensky

L'Italia adesso ha un nuovo governo, per la prima volta un premier donna e il mainstream continua a dirci che invece la posizione dell'Italia in Europa e nel panorama internazionale sia indebolita per la mancanza di Mario Draghi. Tu pensi che sia così o pensi che in realtà un governo con una solida maggioranza parlamentare che ha la prospettiva di durare 5 anni non sia un governo che va trascurato in Europa?

Penso che quella su Draghi sia una clamorosa balla. Le balle che sono state raccontate dall'inizio del governo Draghi continuano ad essere raccontate anche ora. Draghi non ha fatto niente per dimostrare autorevolezza e supremazia dell'Italia. Draghi ha subito quello che doveva subire, come avrebbe fatto qualunque tecnico preposto al Consiglio dei ministri. Questo governo si gioca tutta qui, si deve conquistare autorevolezza e deve avere soldi. Perché senza soldi, fallisce.

giorgia meloni maria giovanna maglie giorgia meloni maria giovanna maglie

 

Una domanda finale a risposta flash: gli Stati Uniti controllano ancora l'Italia?

In buona parte sì.

 

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