JENA per “La Stampa”
La leadership di Conte c'è ma non si vede, oppure si vede ma non c'è?
Marcello Sorgi per “La Stampa”
Se davvero accadrà - e Grillo non sembra intenzionato a far marcia indietro - il taglio dei parlamentari pentastellati giunti vicini alla conclusione del secondo mandato, somiglierà a un'ecatombe. Tutto il gruppo dirigente attuale, da cui tra l'altro dovrebbe sortire la segreteria che dovrebbe affiancare Conte quando riuscirà a farsi eleggere capo politico, verrebbe azzerato. L'Huffington post ha provato a stilare un elenco di quelli che rischiano e non si salverebbero a meno di una deroga finale di cui al momento non si sente l'aria.
C'è Di Maio, mentre, si sa, non c'è Di Battista, il "Dibba" che si è collocato fuori delle file del Movimento, in dissenso con la decisione di appoggiare il governo Draghi. C'è Bonafede, ex ministro di Giustizia autore delle più delicate e contestate riforme identitarie del Movimento, la "Spazzacorrotti" e il taglio della prescrizione. C'è Crimi, il reggente che ha guidato la difficile fase seguita alle dimissioni di Di Maio.
Ci sono Sibilia e Di Stefano, sottosegretari all'Interno e agli Esteri; Castelli e Cancelleri, viceministra, la prima, all'Economia, e il secondo sottosegretario alle Infrastrutture, ma con due legislature alle spalle all'Assemblea regionale siciliana. E questo solo per fare una lista di coloro che andando al governo sono cresciuti di potere e visibilità. Ma la realtà è che metà dei gruppi parlamentari sono in condizione di essere liquidati.
rocco casalino con giuseppe conte
Un serio argomento di riflessione per Conte, che in tutti i casi si costruirebbe in questo modo un'opposizione interna fortissima. E per Grillo?
L'Elevato potrebbe fare un calcolo diverso: portare in Parlamento un Movimento più piccolo (i sondaggi parlano del 14 per cento, a confronto con il 33 del 2018) e più inesperto alla fine potrebbe servire a perpetuare il suo ruolo a cavallo tra realtà e mito.
Oltre a riportarlo all'originaria natura semi rivoluzionaria e - soprattutto sul terreno ecologico, che il Fondatore ha riscoperto come via di fuga dalle responsabilità del governo, all'anima fondamentalista della "decrescita felice".
Grillo ovviamente sarebbe l'unico protagonista della prossima campagna elettorale a 5 stelle, proiettando Conte nel cono d'ombra. Toccherebbe a lui la decisione se farla partire dopo la rottura degli attuali equilibri di governo. Un salto nel buio. Pensato per mobilitare quel che resta dei grillini duri e puri.
beppe grillo BEPPE GRILLO GRILLO Beppe Grillo ALESSANDRO DI BATTISTA E LUIGI DI MAIO grillo di maio di battista di maio ALESSANDRO DI BATTISTA BEPPE GRILLO
giuseppe conte giuseppe conte giuseppe conte GIUSEPPE CONTE DURANTE IL VOTO DI FIDUCIA ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DI GENNAIO 2021 GIUSEPPE CONTE PARLA AL SENATO giuseppe conte mejo di un venditore di castagne davanti a palazzo chigi 1 L ADDIO DI GIUSEPPE CONTE A PALAZZO CHIGI