LA LEGA E’ MORTA - IL CARROCCIO PERDE SETTE BALLOTTAGGI SU SETTE: PERSINO LA ROCCAFORTE MONZA (QUELLA DEI MINISTERI PADANI) LI HA TRADITI - PRIMA DELLE AMMINISTRATIVE, MARONI AVEVA FATTO I CONTI SENZA L’OSTE: “POTREMMO NON ANDARE PIÙ IN PARLAMENTO RESTANDO FORZA TERRITORIALE” - MADDECHÉ! CON QUESTI NUMERI LA LEGA SPARISCE PURE DAI CONSIGLI COMUNALI - RINVIATO IL RADUNO DI PONTIDA CAUSA MALUMORI INTERNI…

Condividi questo articolo


Sara Nicoli per "il Fatto Quotidiano"

ROBERTO MARONI CON LA SCOPA PADANAROBERTO MARONI CON LA SCOPA PADANA

Un botto. Anzi, un cappotto. Al contrario, però. Se già il primo turno era stato una brutta batosta, dopo il ballottaggio la sconfitta della Lega assume i contorni di una disfatta senza precedenti nei 25 anni di vita del partito. Ha perso i ballottaggi in tutti i Comuni del nord in cui correva: sette sconfitte su sette.

UMBERTO BOSSI IN LACRIME CON ROBERTO MARONI SUL PALCO DI BERGAMOUMBERTO BOSSI IN LACRIME CON ROBERTO MARONI SUL PALCO DI BERGAMO

L'ironia si è fatta graffiante sul web: "Qualcuno spieghi al Trota che non è un pareggio...". Persino Monza, quella capitale dei ministeri fantasma del nord, è caduta in modo vergognoso, con Marco Mariani, il leghista di turno, che non è riuscito ad arrivare neppure al ballottaggio: per lui solo un 11% rispetto al candidato del centrodestra, Andrea Mandelli, assestato comunque su un buon 36,61%. Alla fine, ha vinto un uomo del Pd, Roberto Scanagatti.

E il cerchio, per niente magico, si è chiuso. Certo, ora Roberto Maroni, candidato unico alla segreteria (su cui però potrebbe pesare un'elezione per acclamazione al congresso di fine giugno) dice di essere pronto a "dare il massimo per far tornare la Lega protagonista" come negli antichi fasti, dopo che è stato pagato questo "prezzo altissimo" per via degli scandali e degli ultimi avvisi di garanzia. Quello di Bossi, poi, ha pesato come un macigno.

Umberto BossiUmberto Bossi

"La sconfitta ai ballottaggi è pesante e dolorosa - ha detto Maroni uscendo ieri da via Bellerio dove ha atteso accanto a Bossi il verdetto delle urne - paghette e lauree hanno fatto giustamente arrabbiare gli elettori". Ora la bufera "è passata, è finita la traversata del deserto, adesso possiamo e dobbiamo ripartire con più forza di prima".

Di forza il "barbaro sognante" Maroni ne avrà bisogno. Il panorama che gli hanno squadernato ieri pomeriggio con i dati elettorali avrebbe fatto tremare i polsi anche ad un barbaro vero e per niente sognante . In Lombardia, sconfitta netta a Senago (Milano), dove Riccardo Pase si è fermato al 38,87% lasciando il Comune a Lucio Fois, candidato del centrosinistra; a Cantù (Como) si avvia a vincere la lista civica capita-nata da Claudio Bizzozzero, con il 54% circa dei voti, contro il padano Nicola Molteni.

Matteo SalviniMatteo Salvini

Sconfitta amara, quasi una beffa, per un solo voto, a Meda (Monza) per il sindaco uscente Giorgio Taveggia. E poi Tradate (Varese), dove il leghista Gianfranco Crosta ha raccolto il 47,40% delle preferenze cedendo il passo a Laura Fiorina Cavalotti, candidata del centrosinistra e nuovo primo cittadino con il 52,59% dei voti; completa il quadro della Lombardia Palazzolo sull'Oglio, nel bresciano, con il leghista Alessandro Sala (47,51%) sconfitto ancora una volta dal centrosinistra.

Il quadro non è stato migliore nei due Comuni veneti al ballottaggio: a Thiene (Vicenza) ha trionfato Giovanni Battista Cesarotto, sostenuto da alcune liste civiche e dal Pd, mentre Maria Rita Busetti della Lega ha chiuso al 40,49%. A San Giovanni Lupatoto (Verona) alla fine ha vinto Federico Valentini del centrosinistra con il 51,15% sul candidato leghista Fabrizio Zerman: la chiusura di un cerchio senza appello: "Dobbiamo essere ancora interpreti della questione settentrionale che aspetta anche tante risposte" .

BAGNO DI FOLLA A PONTIDABAGNO DI FOLLA A PONTIDA

E a parte un "sincero grazie", lanciato da Matteo Salvini a chi è andato comunque a votare "nonostante tutto", adesso sembra sia venuto il momento per la Lega di "far tesoro degli errori commessi, ma senza cambiare nome né simbolo. Una Lega che riprende a lavorare molto di più al Nord e nei comuni. Nonostante tutti i casini abbiamo portato a casa 30 sindaci". Ma la guerra interna alla Lega appare ora più feroce che mai.

Il capo Bossi sembra essersi messo all'opposizione interna, in disparte, pronto a fare le pulci al nuovo corso del partito. Perché i cerchisti, negli ultimi giorni, hanno acquisito nuovo slancio mentre i maroniani puntano il dito proprio contro di loro quali responsabili della sconfitta. La guerra, quindi, corre sotto traccia e anche per questo è stato deciso di rinviare il tradizionale raduno di Pontida .A fine giugno si giocherà la battaglia finale per la conquista della Lega. Maroni appare in pole, malgrado i tentennamenti di Bossi; i veneti, intanto, sono alla finestra. Da loro dipenderà il nuovo corso.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – DUE “ORFANELLE” SI AGGIRANO PER L’EUROPA: MARINE LE PEN E GIORGIA MELONI. ENTRAMBE DEVONO PRENDERE LE DISTANZE DAGLI EUROPUZZONI (I "PATRIOTI" ORBAN, VOX E PARANAZI VARI CHE SALVINI HA RIUNITO A PONTIDA) - LA DUCIONA FRANCESE È TERRORIZZATA DAL PROCESSO SUGLI ASSISTENTI DEL SUO PARTITO PAGATI CON I FONDI EUROPEI: LA CONDANNA CANCELLEREBBE IL SOGNO DI CONQUISTA DELL'ELISEO - PER SALVARSI DALL'IRA DEI GIUDICI LA “PATRIOTA” MARINE, DOPO AVER RINUNCIATO A FIRMARE LA MOZIONE DI SFIDUCIA CON LA SINISTRA DI MELANCHON AL GOVERNO DI MACRON, ORA PENSA DI MOLLARE I "PATRIOTI" DEL POPULISMO SOVRANISTA - LA DUCETTA ITALIANA E' INVECE RIMASTA SOLA IN ECR CON I POLACCHI DEL PIS E STA CERCANDO DA BRAVA CAMALEONTE DI BORGATA DI FINGERSI “MODERATA” PER RIAGGANCIARE IL CARRO DEL PPE...

VESPA, CHI ERA COSTUI? INDIGNATA LETTERINA DI "BRU-NEO" A DAGOSPIA: “IERI SERA AL PALAZZO DEI CONGRESSI HO ABBANDONATO LA CELEBRAZIONE DEI 100 ANNI DELLA RADIO E DEI 70 DELLA TELEVISIONE, INDIGNATO PER IL TRATTAMENTO RISERVATO A ‘PORTA A PORTA’. ACCANTO ALL'OMAGGIO A MONUMENTI COME ZAVOLI E PIERO ANGELA, SONO STATI RICORDATI ‘MIXER’ E ‘CHI L’HA VISTO’. MA NON UNA PAROLA, NÉ UNA IMMAGINE, SUI 30 ANNI DI PORTA A PORTA” - FATTE LE NOMINE, VESPA NON SERVE PIÙ? È STATO UN GENTILE CADEAU DA PARTE DI CHI È STATO ESTROMESSO? CHI C'È DIETRO? È MAI POSSIBILE CHE LA SCALETTA DI UN PROGRAMMA COSÌ IMPORTANTE, CHE CELEBRA UN SECOLO DI RAI, NON ABBIA AVUTO L’IMPRIMATUR DELL’AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA RAI, GIAMPAOLO ROSSI?

PERCHÉ GIORGIA MELONI È COSÌ INCAZZATA CON LA DISGRAZIATA "TALPA" CHE HA SPIFFERATO IL BLITZ SULLA CONSULTA DI MARTEDÌ PROSSIMO? LA DUCETTA SPERAVA DI COGLIERE DI SORPRESA L'OPPOSIZIONE E SPIANARE LA STRADA AL SUO CONSIGLIERE GIURIDICO, FRANCESCO SAVERIO MARINI. GIUSTO IN TEMPO PER IL 12 NOVEMBRE, QUANDO LA CORTE COSTITUZIONALE POTREBBE BOCCIARE L'AUTONOMIA LEGHISTA, CON GRANDE GIUBILO DELLA SORA GIORGIA: SE COSÌ FOSSE, SALTEREBBE IL REFERENDUM CHE NON LA FA DORMIRE LA NOTTE (GLI ITALIANI SONO CONTRARI) - ANCHE FORZA ITALIA HA CHIAMATO IN ADUNATA I SUOI, MA LA LEGA NO. E TE CREDO...

DAGOREPORT - LA FINANZIARIA È UN INCUBO PER IL GOVERNO CAMALEONTE DI GIORGIA MELONI: GRAVATA DAGLI OBBLIGHI EUROPEI SUL DEBITO PUBBLICO, CHE ANDRÀ SFORBICIATO DI ALMENO 12 MILIARDI L’ANNO, E DA UNA CRESCITA STRIMINZITA – EPPURE IL PNRR PIÙ DOVIZIOSO D’EUROPA (QUASI 200 MILIARDI) DOVEVA GARANTIRCI CRESCITA COSTANTE E SOPRA AL 3%. COS’È ANDATO STORTO? TUTTO: IL PIANO È STATO MAL SPESO E PEGGIO INVESTITO. E CON IL TRASLOCO DEL MINISTRO FITTO, CHE HA GIÀ PORTATO ARMI E BAGAGLI A BRUXELLES IN VISTA DELL’ESAME DELL’EUROPARLAMENTO, LA SITUAZIONE POTRÀ SOLO PEGGIORARE. LA MELONA INFATTI VUOLE DIVIDERE IL PORTAFOGLIO TRA CIRIANI E MUSUMECI, NON CERTO DUE FENOMENI DI EFFICIENZA E GESTIONE…