LA ‘LEOPOLDINA’ DEL CAV – TOTI COORDINATORE UNICO E FACCE NUOVE IN FI, BERLUSCONI: ‘RINNOVAMENTO PER STARE AL PASSO COL PD DI RENZI’ – VERDINI MASTICA AMARO, PARTITO SUL PIEDE DI GUERRA

Niente triumvirato ma un Toti solo al comando: il direttore del Tg4 sta organizzando la kermesse del 26 gennaio ma i ras forzisti hanno una voglia matta di disertare – ‘Non facciamo salti di gioia’, ‘Toti sarà solo un frontman’, le voci dal sen di FI fuggite – Ma la svolta di Toti non salva Marina dalla ‘discesa in campo’. Anzi…

Condividi questo articolo


Carmelo Lopapa per ‘La Repubblica'

Giovanni TotiGiovanni Toti

L'ultimo via libera è arrivato durante il pranzo romano di ieri con Fedele Confalonieri, suo mentore, prima che in città rientrasse Silvio Berlusconi dopo la lunga pausa festiva. L'azienda non pone alcun veto, anzi: un suo uomo, direttore del Tg4 e di Studio Aperto, sarà paracadutato sulla poltrona più alta di Forza Italia, giusto al fianco del leader, alla guida di un partito che più che in fibrillazione è sull'orlo di una crisi interna.

È attesa a ore la nomina di Giovanni Toti alla poltrona di coordinatore organizzativo. Era nell'aria, ma l'accelerazione delle ultime 48 ore, partita con la presenza a sorpresa del direttore al vertice forzista di martedì sulla riforma elettorale a Montecitorio, ha spiazzato tutti i dirigenti. «Non facciamo certo salti di gioia» confessa uno dei più vicini a Verdini. «Toti sarà semplicemente un frontman, ma non sarà certo lui a gestire» prova a rassicurare un ex ministro. Il clima, però, in una squadra già lacerata, è pessimo. Il Transatlantico nel pomeriggio era tutto un pullulare di capannelli forzisti in fermento.

La carica è l'unica prevista dallo Statuto e consentirà dunque al Cavaliere di evitare modifiche e la convocazione di organismi. «Se riunisci l'assemblea, quella modifica non passerà mai» lo avevano avvertito per tempo in tanti sul piede di guerra. Berlusconi ha optato come sempre per la prova di forza. «Dobbiamo rinnovare, dobbiamo tenere il passo di Renzi e del Pd, non possiamo lasciare che gli elettori ci percepiscano come qualcosa di vecchio» ha spiegato ieri sera a Palazzo Grazioli ai suoi invitati.

Giovanni TotiGiovanni Toti

Di fronte a lui, oltre ai capigruppo Paolo Romani e Renato Brunetta, proprio quel Denis Verdini sul quale la carica organizzativa sembrava tagliata su misura. E invece mastica amaro, il fedelissimo. Proprio nel momento più delicato, in cui il senatore toscano sta gestendo da plenipotenziario la partita della riforma elettorale col Pd. Ma tant'è, «Berlusconi ha deciso, vuole fare subito e non c'è nulla che ormai possa distoglierlo» spiega chi ha gli ha parlato fino a poche ore fa.

Fedele ConfalonieriFedele Confalonieri

Nominerà gli ultimi sei coordinatori regionali a giorni, poi il comitato di presidenza dei 36, per presentare tutto l'establishment del nuovo formato in occasione della celebrazione del ventennale della discesa in campo del 26 gennaio. Appuntamento che tuttavia proprio Toti si è incaricato di organizzare e che i ras forzisti hanno ora una voglia matta di disertare. A modo loro, facendo venir meno l'afflusso delle consuete migliaia di truppe cammellate. Ragione per cui la kermesse che sta tanto a cuore al leader nelle ultime ore sarebbe tornata in forse. «Vedrete, da oggi saremo tutti "totiani"» profetizza invece beffarda una lealista di prima linea.

Silvio berluSilvio berlu

Ad ogni modo, il futuro coordinatore prenderà possesso - c'è chi dice già tra oggi e domani, al più la prossima settimana - dei suoi uffici nella sede di San Lorenzo in Lucina. A dispetto dei mugugni. La spunta lui: poltrona apicale unica, niente triumvirato con altri dirigenti. Solo a queste condizioni abbandona quella doppia da direttore di due tg. Aprendo di fatto la corsa alla successione che coinvolge tanti, da Giorgio Mulé a Nicola Porro. Il patron di Mediaset non aveva certo bisogno di convincere Confalonieri o la figlia Marina, ma con loro ha iniziato a ragionare dei tasselli tv.

DECADENZA BERLUSCONI IL BACIO DI PAOLO ROMANI ALLA BERNINIDECADENZA BERLUSCONI IL BACIO DI PAOLO ROMANI ALLA BERNINI

Portare Toti in cima alla piramide - col consenso di Francesca Pascale - vuol dire riportare l'organizzazione di Forza Italia nel recinto dell'azienda, come agli esordi. Il quarantacinquenne di Massa, destinato a essere "scagliato" in tv contro i nuovi renziani, è uomo di Mauro Crippa, direttore generale della Comunicazione Mediaset del quale è stato vice a lungo. Che la svolta salvi tuttavia Marina dalla «discesa in campo» non è detto affatto. I sondaggi di casa non incoronano Toti. Solo al momento debito, quando scatteranno i servizi sociali, si aprirà la partita della premiership, quella che conta.

RENATO BRUNETTA LITIGA CON PAOLO ROMANIRENATO BRUNETTA LITIGA CON PAOLO ROMANI

 

 

Condividi questo articolo

FOTOGALLERY

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - COME SI PUO’ CONTROLLARE UN PARTITO CHE HA QUASI IL 30% DEI VOTI CON UN POLITBURO DI 4-5 PERSONE? E INFATTI NON SI PUO’! - LE SORELLE MELONI, FAZZOLARI E SCURTI NON TENGONO LE BRIGLIA DI FRATELLI D’ITALIA: SILENZIATA LA CORRENTE DEI “GABBIANI” DI RAMPELLI, AZZERATO IL DISSENSO, ELIMINATA OGNI DIALETTICA INTERNA (CHE SI CHIAMA “POLITICA”), TRATTATI I PARLAMENTARI COME CAMERIERI A CUI SI DANNO ORDINI VIA CHAT, COSA SUCCEDE? CHE POI QUALCUNO SI INCAZZA E FA “L’INFAME”, SPUTTANANDO ALL’ESTERNO IL PIANO DI GIORGIA MELONI PER IL BLITZ PER ELEGGERE FRANCESCO SAVERIO MARINI ALLA CONSULTA…

DAGOREPORT – GIORGETTI E' GIA' PRONTO PER LA TOMBOLA: DÀ I NUMERI - IL MINISTRO DELL’ECONOMIA ALLE PRESE CON LA TERRIBILE LEGGE DI BILANCIO PRIMA ANNUNCIA “SACRIFICI PER TUTTI” E NUOVE TASSE TRA ACCISE E CATASTO, PER POI RINCULARE QUANDO SI INCAZZA LA MELONA, COSI' TIMOROSA DI PERDERE IL VOLUBILE CONSENSO POPOLARE DA CONFEZIONARE UN VIDEO CONTRO IL SUO MINISTRO: "NOI LE TASSE LE ABBASSIAMO" - E QUANDO NON SBUCA LA MELONI, ARRIVA PANETTA: SULLA CRESCITA DEL PIL GIORGETTI SI APPOGGIA AI NUMERI “ADDOMESTICATI” DELLA RAGIONERIA GENERALE FORNITI DALLA SUA FEDELE DARIA PERROTTA, PER VENIRE SUBITO SMENTITO SECCAMENTE DALL'UFFICIO STUDI DI BANKITALIA... 

DAGOREPORT – IL BALLO DELLA KETAMINA DI ELON MUSK NON PORTA VOTI: LA PERFORMANCE “OCCUPIAMO MARTE” DEL PICCHIATELLO DI TESLA SUL PALCO CON TRUMP IN PENNSYLVANIA NON HA MOSSO L’OPINIONE PUBBLICA – KAMALA HARRIS SAREBBE IN VANTAGGIO DI 4-5 PUNTI, MA IL SISTEMA ELETTORALE USA E' FOLLE: NEL 2016 HILLARY CLINTON FU SCONFITTA DA TRUMP PUR AVENDO AVUTO 3 MILIONI DI VOTI IN PIU' – IL PRESSING DEI REPUBBLICANI PERCHE' TRUMP ABBASSI I TONI (È IL MOMENTO DI PARLARE AGLI ELETTORI MODERATI, NON AL POPOLO MAGA, CHE LO VOTA COMUNQUE) - I DILEMMI DI KAMALA: MI CONVIENE FARE GLI ULTIMI COMIZI CON OBAMA? COME RICONQUISTARE IL VOTO DEI TANTI GIOVANI PRO-PALESTINA?