LERNER C’È! “ESPLODE BOMBA ALL'IDROGENO IN COREA DEL NORD. PECCATO CHE SALVINI E RAZZI NON SI TROVASSERO NELLA LORO PATRIA ELETTIVA’’ - IL LEADER DELLA LEGA: "CIAO GAD, SALUTAMI LA TUA PATRIA ELETTIVA POPOLATA DI ROM E CLANDESTINI" – RAZZI: “BOMBA? TUTTE CAZZATE, NESSUN PERICOLO. LA TENGONO IN CANTINA…KIM YONG UN È BRAVISSIMA PERSONA, CE NE FOSSERO COME LUI”

“Non vogliono buttare la bomba – dice Razzi – la tengono in cantina bella chiusa. Non c’è da preoccuparsi, si vogliono solo difendere. Il terremoto? Ma quando mai, i terremoti vengono anche senza la bomba. Comunque la tengono bene chiusa a chiave in cantina, non la adoperano sicuro”...

Condividi questo articolo


LERNER LERNER

Lucio Di Marzo per Il Giornale

 

Un terremoto di magnitudo 5.1, con l'epicentro a una cinquantina di chilometri dal luogo dove la Corea del Nord conduce i suoi test nucleari.

Poi l'annuncio in televisione, con l'enfasi tipica della propaganda di regime: Pyongyang ha annunciato così quello che ha presentato come il test di una bomba all'idrogeno miniaturizzata, da mettere in campo contro i nemici del Paese.

 

Un annuncio che ha preoccupato le Nazioni Unite abbastanza da convocare un Consiglio di sicurezza, per capire se nella rivendicazione che arriva dalla parte settentrionale della penisola di Corea ci sia qualcosa di vero. I dubbi ci sono, e tanti. Alcuni esperti ritengono che il sisma provocato sia stato troppo debole perché si trattasse davvero di una bomba H. Tuttavia nessuno abbassa la guardia, non ancora.

 

C'è poi chi, da Facebook, si lancia in un umorismo un po' greve. È il caso di Gad Lerner, che sulla sua pagina sul social network scrive che è un "peccato che Salvini e Razzi non si trovassero nella loro patria elettiva", riferendosi al fatto che entrambi - il leader leghista e il politico abruzzese - sono stati in passato nel Paese di Kim Yong-Un, in una visita organizzata a settembre di due anni fa.

 

carlo freccero con michele santoro, marco travaglio riccardo iacona gad lerner carlo freccero con michele santoro, marco travaglio riccardo iacona gad lerner

Critiche vengono mosse anche da Angelo Bonelli. "Matteo Salvini e il senatore Antonio Razzi, che hanno omaggiato con le loro visite in Corea del Nord il dittatore Kim Jong-Sun, cosa hanno da dire su quanto accaduto?", si chiede l'uomo di Verdi.

 

Salvini, che su facebook - è noto - è estremamente attivo, non ci ha messo molto a replicare alla battuta poco felice di Lerner. "L'intelligenza di sinistra non si smentisce mai! - ha commentato - Ciao Gad, salutami la tua patria elettiva popolata di Rom e clandestini".

 

Sulla stessa linea la risposta di Antonio Razzi. "E beh, non è che sono tutti bravi e intelligenti. C'è chi deve parlare anche di quello che non sa e deve fare il professore. A Lerner posso solo dire 'e meno male che sei uno di sinistra', e farmi una risata".

ANTONIO RAZZI CON LO STAFF DI KIM JONG UN IN COREA DEL NORD ANTONIO RAZZI CON LO STAFF DI KIM JONG UN IN COREA DEL NORD

 

2. ANTONIO RAZZI (SENATORE FORZA ITALIA) A: “COREA DEL NORD? VOGLIO FARE MEDIATORE PER L’ONU”.

 La Zanzara su Radio 24

 

“La Corea del Nord? All’Onu dico che sono disponibile a fare da mediatore, ad andare lì subito perché conosco la situazione e si fidano di me. Ci posso andare tranquillamente”. Lo dice Antonio Razzi, senatore di Forza Italia che più volte ha guidato missioni della commissione Esteri a Pyongyang, a La Zanzara su Radio 24.

KIM SPARA LA BOMBA - NORD COREA KIM SPARA LA BOMBA - NORD COREA

 

“Non vogliono buttare la bomba – dice Razzi – la tengono in cantina bella chiusa. Non c’è da preoccuparsi, si vogliono solo difendere. Il terremoto? Ma quando mai, i terremoti vengono anche senza la bomba. Comunque la tengono bene chiusa a chiave in cantina, non la adoperano sicuro” .

KIM SPARA LA BOMBA - NORD COREA KIM SPARA LA BOMBA - NORD COREA

 

“Kim Yong Un – sostiene ancora Razzi – è una bravissima persona, ce ne fossero come lui. E’ un Paese pulito, funzionante, tutti i giovani lavorano, non c’è nemmeno un disoccupato”. E allora che fare?: “L’unica cosa è togliere l’embargo, subito. Non si può fare come i ragazzini a scuola, che si fanno i dispetti”. 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

MAMMA! MORMORA LEONARDINO… - L’AFFETTUOSO INCONTRO TRA LA VEDOVA DEL VECCHIO, NICOLETTA ZAMPILLO, CON IL VIVACISSIMO FIGLIO LEONARDO MARIA, IN DECOLLO PER LA “FEBBRE DEL SABATO SERA” MILANESE: "CHIODO" AL POSTO DEL DOPPIOPETTO MANAGERIALE - DAL 27 GIUGNO 2022, SONO TRASCORSI OLTRE DUE ANNI DALLA SCOMPARSA DI DEL VECCHIO E LA GUERRA SULL’EREDITÀ TRA GLI 8 EREDI SI E’ INGARBUGLIATA DEFINITIVAMENTE QUANDO È ESPLOSO IL CASO DEGLI SPIONI MILANESI DI EQUALIZE SRL, DOVE TRA I CLIENTI PIU’ DOVIZIOSI SBUCA LEONARDINO CHE ‘’VORREBBE MONITORARE IL FRATELLO MAGGIORE CLAUDIO DEL VECCHIO E UN CONSULENTE CHE STA VICINO A UNA DELLE SUE SORELLE, PAOLA DEL VECCHIO…”

AL QUIRINALE HANNO LE PALLE PIENE DI MALUMORE PER LE SPARATE ANTI-GIUDICI DEL GOVERNO DUCIONI: "NEANCHE AI TEMPI DI BERLUSCONI..." - SERGIO MATTARELLA, CHE È IL CAPO DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA, È IRRITATO PER IL CLIMA DI DELEGITTIMAZIONE COSTANTE DELLE TOGHE DA PARTE DELLA MELONI E DEI SALVINI – L’AMMISSIONE PRESIDENZIALE (“PIÙ VOLTE HO PROMULGATO LEGGI CHE RITENEVO SBAGLIATE E INOPPORTUNE”) SPIEGA BENE IL CLIMA DI INSOFFERENZA VISSUTO AL COLLE - DI SCAZZO IN SCAZZO, MATTARELLA, DEPOSTA LA MASCHERA DA "MUMMIA SICULA", POTREBBE RISPONDERE IL 31 DICEMBRE, SCODELLANDO UN DURISSIMO DISCORSO DI FINE ANNO IN MODALITA' COSSIGA: UNA PICCONATA DOPO L'ALTRA…

DAGOREPORT – LA MEGALOMANIA DI LETIZIA MORATTI NON HA LIMITE: NON PAGA DEI FLOPPONI ALLE REGIONALI E ALLE EUROPEE, SI AUTO-CANDIDA A SINDACO DI MILANO. E HA FATTO UNA “PROPOSTA INDECENTE” A MARINA E PIER SILVIO: LA SIGNORA BRICHETTO VORREBBE RILEVARE UNA QUOTA DELLA FIDEIUSSIONE BANCARIA DA PIÙ DI 90 MILIONI CON CUI I FRATELLI BERLUSCONI SONO DIVENTATI “PROPRIETARI” DI FORZA ITALIA. RISPOSTA? NO, GRAZIE – I RAPPORTI TRA LA FAMIGLIA DEL CAV E TAJANI NON SI RASSERENANO…

DAGOREPORT - L’INIZIATIVA DI OLAF SCHOLZ DI CHIAMARE PUTIN PER TROVARE UNA SOLUZIONE ALLA GUERRA, CON CONSEGUENTE INCAZZATURA DI ZELENSKY, HA UN COMPLICE: LA POLONIA DI TUSK – LA MOSSA È INNESCATA NON SOLO DALLA CRISI ECONOMICA TEDESCA MA ANCHE DAL TRIONFO DI TRUMP - CON URSULA VON DER LEYEN DEBOLISSIMA, I LEADER DI GERMANIA E POLONIA HANNO CAPITO CHE NON POSSONO LASCIARE L’INIZIATIVA DI UNA TRATTATIVA DI PACE CON PUTIN AL TRUMPONE E ALLA SUA POLITICA ISOLAZIONISTICA CHE DELL’EUROPA SE NE FOTTE...