LIBERTÉ, EGALITÉ E MAGNAMOSE ER BIGNÉ - MARINE LE PEN HA SPESO 22 MILA EURO IN PASTICCINI PER LA SUA CAMPAGNA ELETTORALE

La commissione elettorale ha rifiutato di rimborsare quasi 700 mila euro alla leader del “Front National” perché molte voci presentano un “carattere elettorale non evidente” - Come i soldi per i pasticcini, guardie del corpo private, notti in alberghi di lusso e serate di ballo…

Condividi questo articolo


Stefano Montefiori per il "Corriere della Sera"

La donna che vuole fare uscire la Francia dall'euro ne ha spesi 22 mila 438 di troppo in pasticcini. La «Commissione dei conti della campagna elettorale» ha reso noto il dettaglio delle spese presentate da Marine Le Pen in qualità di leader del Front National e candidata presidenziale nel 2012, e come era prevedibile neanche lei, fustigatrice degli sprechi e sedicente voce del popolo contro le dissolutezze dei potenti, può dirsi priva di macchie: lo Stato francese tante volte accusato di sperperi le rimborserà gran parte delle spese elettorali, ma non i bignè.

marine le penmarine le pen

Sui 9 milioni 96 mila e 908 chiesti da Marine Le Pen, la commissione ha rifiutato il pagamento di 696 mila 965 euro, pari al 7,66 per cento del totale. Come mai? Perché certe voci presentano un carattere elettorale non evidente, o quantomeno possono essere definite superflue.

Come le notti nell'albergo quattro stelle di Nizza per 1363 euro segnalate dal Canard enchaîné o il «Bal de Marine», la serata organizzata nel giugno 2011 e costata 131 mila 173 euro, o ancora il pagamento di guardie del corpo private, quando lo Stato già si occupava della sicurezza della candidata avendo distaccato agenti di polizia con l'unico compito di seguirla e proteggerla.

marine le penmarine le pen marine lepenmarine lepen

Marine Le Pen si difende, dice di avere peccato semmai «per eccesso di trasparenza: non ho dissimulato le fatture come ha fatto Sarkozy. Ho preferito chiedere il rimborso di tutto quel che potevo, indicandolo le voci chiaramente, e quando mi sono trovata nel dubbio ho preferito lasciare alla commissione il compito di decidere se una certa spesa era elettorale oppure no». I pasticcini, ora lo sappiamo, non lo sono. La leader del partito che i sondaggi definiscono «il primo nelle intenzioni di voto» alle europee non ha commesso reati, ma una indubbia ingenuità politica.

MARINE LE PENMARINE LE PEN

Nelle condizioni in cui versano oggi le finanze pubbliche, con i francesi chiamati a continui sacrifici, è ragionevole pretendere di farsi pagare i petits fours dallo Stato, cioè dai contribuenti? Pure la disinvolta difesa di Marine Le Pen, riassumibile in un goffo «io ci ho provato», getta un'ombra sulla reale statura di una leader che negli ultimi mesi era sembrata giganteggiare, complice la crisi dell'Ump (centrodestra) e del Ps (la sinistra al governo).

MARINE LE PENMARINE LE PEN

La gaffe dei pasticcini contribuisce a riportare Marine Le Pen alla sua giusta dimensione, almeno quanto alla questione morale: è a capo di un partito, il Front National, nato grazie alla favolosa e contestata eredità ricevuta nel 1976 dal padre Jean-Marie, ed è anche la segretaria di un micro-partito fin qui sconosciuto, «Jeanne» in onore a Giovanna d'Arco, che nel 2012 ha gestito 9,5 milioni di euro vendendo «kit del candidato» e prestando soldi ai militanti (secondo un'inchiesta di Mediapart ).

Marine Le PenMarine Le Pen

Due giorni fa a Strasburgo l'euro-deputata Marine ha chiesto ai suoi due colleghi nel Parlamento europeo, il papà Jean-Marie Le Pen e Bruno Gollnisch, di scegliersi meglio le amicizie: via gli impresentabili ungheresi anti-Rom del partito Jobbik e i razzisti del British National Party; meglio puntare a un nuovo gruppo con il Partito della libertà olandese di Geert Wilders e i separatisti fiamminghi del Vlaams Belang, non esattamente rassicuranti centristi ma meno imbarazzanti dei precedenti.

La campagna di normalizzazione continua. Alle porte c'è il rischio che il Front National finisca per essere considerato davvero un partito come tutti gli altri, anche quando c'è da farsi offrire il dessert.

 

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – DUE “ORFANELLE” SI AGGIRANO PER L’EUROPA: MARINE LE PEN E GIORGIA MELONI. ENTRAMBE DEVONO PRENDERE LE DISTANZE DAGLI EUROPUZZONI (I "PATRIOTI" ORBAN, VOX E PARANAZI VARI CHE SALVINI HA RIUNITO A PONTIDA) - LA DUCIONA FRANCESE È TERRORIZZATA DAL PROCESSO SUGLI ASSISTENTI DEL SUO PARTITO PAGATI CON I FONDI EUROPEI: LA CONDANNA CANCELLEREBBE IL SOGNO DI CONQUISTA DELL'ELISEO - PER SALVARSI DALL'IRA DEI GIUDICI LA “PATRIOTA” MARINE, DOPO AVER RINUNCIATO A FIRMARE LA MOZIONE DI SFIDUCIA CON LA SINISTRA DI MELANCHON AL GOVERNO DI MACRON, ORA PENSA DI MOLLARE I "PATRIOTI" DEL POPULISMO SOVRANISTA - LA DUCETTA ITALIANA E' INVECE RIMASTA SOLA IN ECR CON I POLACCHI DEL PIS E STA CERCANDO DA BRAVA CAMALEONTE DI BORGATA DI FINGERSI “MODERATA” PER RIAGGANCIARE IL CARRO DEL PPE...

VESPA, CHI ERA COSTUI? INDIGNATA LETTERINA DI "BRU-NEO" A DAGOSPIA: “IERI SERA AL PALAZZO DEI CONGRESSI HO ABBANDONATO LA CELEBRAZIONE DEI 100 ANNI DELLA RADIO E DEI 70 DELLA TELEVISIONE, INDIGNATO PER IL TRATTAMENTO RISERVATO A ‘PORTA A PORTA’. ACCANTO ALL'OMAGGIO A MONUMENTI COME ZAVOLI E PIERO ANGELA, SONO STATI RICORDATI ‘MIXER’ E ‘CHI L’HA VISTO’. MA NON UNA PAROLA, NÉ UNA IMMAGINE, SUI 30 ANNI DI PORTA A PORTA” - FATTE LE NOMINE, VESPA NON SERVE PIÙ? È STATO UN GENTILE CADEAU DA PARTE DI CHI È STATO ESTROMESSO? CHI C'È DIETRO? È MAI POSSIBILE CHE LA SCALETTA DI UN PROGRAMMA COSÌ IMPORTANTE, CHE CELEBRA UN SECOLO DI RAI, NON ABBIA AVUTO L’IMPRIMATUR DELL’AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA RAI, GIAMPAOLO ROSSI?

PERCHÉ GIORGIA MELONI È COSÌ INCAZZATA CON LA DISGRAZIATA "TALPA" CHE HA SPIFFERATO IL BLITZ SULLA CONSULTA DI MARTEDÌ PROSSIMO? LA DUCETTA SPERAVA DI COGLIERE DI SORPRESA L'OPPOSIZIONE E SPIANARE LA STRADA AL SUO CONSIGLIERE GIURIDICO, FRANCESCO SAVERIO MARINI. GIUSTO IN TEMPO PER IL 12 NOVEMBRE, QUANDO LA CORTE COSTITUZIONALE POTREBBE BOCCIARE L'AUTONOMIA LEGHISTA, CON GRANDE GIUBILO DELLA SORA GIORGIA: SE COSÌ FOSSE, SALTEREBBE IL REFERENDUM CHE NON LA FA DORMIRE LA NOTTE (GLI ITALIANI SONO CONTRARI) - ANCHE FORZA ITALIA HA CHIAMATO IN ADUNATA I SUOI, MA LA LEGA NO. E TE CREDO...

DAGOREPORT - LA FINANZIARIA È UN INCUBO PER IL GOVERNO CAMALEONTE DI GIORGIA MELONI: GRAVATA DAGLI OBBLIGHI EUROPEI SUL DEBITO PUBBLICO, CHE ANDRÀ SFORBICIATO DI ALMENO 12 MILIARDI L’ANNO, E DA UNA CRESCITA STRIMINZITA – EPPURE IL PNRR PIÙ DOVIZIOSO D’EUROPA (QUASI 200 MILIARDI) DOVEVA GARANTIRCI CRESCITA COSTANTE E SOPRA AL 3%. COS’È ANDATO STORTO? TUTTO: IL PIANO È STATO MAL SPESO E PEGGIO INVESTITO. E CON IL TRASLOCO DEL MINISTRO FITTO, CHE HA GIÀ PORTATO ARMI E BAGAGLI A BRUXELLES IN VISTA DELL’ESAME DELL’EUROPARLAMENTO, LA SITUAZIONE POTRÀ SOLO PEGGIORARE. LA MELONA INFATTI VUOLE DIVIDERE IL PORTAFOGLIO TRA CIRIANI E MUSUMECI, NON CERTO DUE FENOMENI DI EFFICIENZA E GESTIONE…