LIBRO E MOSCHETTO, LETTA PERFETTO - RIENTRATO IN CAMPO CON IL SUO LIBRO, ENRICHETTO SENTE PUZZA DI BRUCIATO A PALAZZO CHIGI E SI METTE A CAPO DELLE VARIE ANIME ANTI-RENZIANE. SE LA MAGISTRATURA GLI DA' UNA MANO...

E a destra c’è chi si esercita sul ritorno del ticket Letta-Prodi, ipotesi smentita dall’ufficio stampa del professore - Di certo c’è che l’ex presidente della Commissione Ue preferisce “il cacciavite di Letta al trapano di Renzi” - A giudicare dalle prime sparate, Letta sta lavorando ai fianchi Renzi sui suoi punti deboli…

Condividi questo articolo


Monica Guerzoni per il “Corriere della Sera”

BERSANI LETTA RENZI BERSANI LETTA RENZI

 

«Non sono cambiato, sono sempre io...». Eppure la forza polemica delle bordate con cui Enrico Letta infrange un anno di studiato silenzio ha sorpreso tanti, scatenando interpretazioni non autorizzate sul futuro prossimo dell’ex premier. È tornato per costruire l’alternativa? Si candida a guidare le varie anime della sinistra antirenziana?

 

In altri tempi avrebbe lasciato correre malizie e congetture. Ma il trauma della staffetta deve averlo cambiato almeno un po’ se il direttore in pectore (da settembre 2015) della prestigiosa scuola di Parigi, Sciences Po, risponde al Corriere da Cagliari e spazza via gli interrogativi: «Non c’è nessuna candidatura a niente. C’è solo la voglia di presentare un punto di vista diverso rispetto al conformismo di questo tempo e penso di avere la libertà di farlo. Dalle reazioni, vedo che c’è bisogno. Lo faccio con la forza necessaria perché altri prendano coraggio».

MATTEO RENZI E LA BOMBA A ENRICO LETTA MATTEO RENZI E LA BOMBA A ENRICO LETTA

 

Il libro Andare insieme, andare lontano e le interviste con cui lo sta lanciando hanno suscitato interesse e provocato anche recensioni antipatizzanti, di cui lui non sembra curarsi: «Non sto attento al day-by-day. Dicendo che occorre ripristinare Mare Nostrum non mi sono inventato niente. C’è nel mio libro, lo ha scritto Romano Prodi in un bellissimo pezzo sul Messaggero, lo ha detto anche il Papa. È una tesi che ha titolarità».

 

RENZI E LETTA RENZI E LETTA

Lei scrive che quella dell’Ulivo è stata forse la migliore classe dirigente dell’era repubblicana, ha sentito Prodi e Bersani? «Non ho sentito nessuno, ma d’altra parte (ride, ndr) non ho da riallacciare contatti». E qui Letta saluta perché lo aspettano al T-Hotel per la prima presentazione del saggio, nel quale condanna la politica alla House of Cards e piccona le colonne della narrazione di Renzi: «Con il “lo vuole la gente” si sono commesse le peggiori nefandezze, da Gesù a Barabba in poi».

 

E mentre il tour si infittisce di tappe (Bergamo, Brescia, Vicenza, Trieste), lui parla. Intervistato da Financial Times e Les Echos, concentra le critiche al governo sul soccorso ai migranti. Poi va da Giovanni Minoli a Radio 24 e fa a pezzi lo «storytelling» con cui Renzi racconta un Paese che non c’è: «Non aiuta a stare meglio, è metadone». Metafora «pericolosa e ingenerosa», restituisce la botta Michele Anzaldi, deputato Pd. Ma Letta vuole convincere gli italiani a togliersi le lenti del conformismo, perché questo «non sia un tempo in cui la percezione conta più della realtà».

 

RENZI E LETTA ALL ASSEMBLEA NAZIONALE PD RENZI E LETTA ALL ASSEMBLEA NAZIONALE PD

Nella minoranza del Pd, e non solo, c’è chi guarda all’ex premier per riempire un vuoto di leadership. E a destra c’è chi si esercita sul ritorno del ticket Letta-Prodi, ipotesi smentita dall’ufficio stampa del professore. Di certo c’è che l’ex presidente della Commissione Ue preferisce «il cacciavite di Letta al trapano di Renzi» e che ieri, quando gli hanno chiesto se il capo del governo è un «figlio dell’Ulivo», Prodi ha bruscamente chiuso la questione: «Non sono un ginecologo, io».

 

MATTEO RENZI NELL UFFICIO DI LETTA A PALAZZO CHIGI MATTEO RENZI NELL UFFICIO DI LETTA A PALAZZO CHIGI

La rentrée di Letta irrita i renziani. «Parliamo del presente», allontana il duello David Ermini. Rosy Bindi spera invece che il futuro arrivi in fretta: «Enrico deve tornare a essere un combattente. Se il suo è un passo indietro per farne molti altri in avanti, questi passi devono arrivare presto». E Marco Follini, il cui libro La nebbia del potere sarà presentato il 18 maggio a Castenedolo (Brescia) da Letta e Bersani: «Se Renzi ha qualche tratto fanfaniano, Letta lo può affrontare dal lato che fu di Moro. Il quale, al netto dell’impressione che dava, era un combattente tenacissimo».

 

LETTA-RENZI LETTA-RENZI

A giudicare dalle prime sparate, Letta sta lavorando sui suoi punti deboli. La missione Triton? «È fallita». Il Jobs act? «È stato un passo avanti, però non sufficiente». «Voterà l’Italicum? «Vedremo come sarà. Solo il Porcellum è stato approvato a maggioranza stretta ed è stato un disastro». Le elezioni anticipate? «Se si votasse solo l’Italicum e poi si andasse alle urne sarebbe una sconfitta per tutti».

 

RENZI E LETTA BY BENNY RENZI E LETTA BY BENNY

Per costruire l’alternativa ci vuole tempo e Enrico Letta non è un velocista, come ammette con Kafka: «C’è un solo peccato capitale, l’impazienza. Per esso l’uomo è stato cacciato dal paradiso ed è per questo che non ci torna». Lui vuole tornarci e ha studiato a tavolino la strategia. Libro, dimissioni da parlamentare a settembre, rinuncia alla pensione e apertura, a ottobre, della Scuola di Politiche, dove insegnerà che «governare non è comandare».

 

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

VESPA, CHI ERA COSTUI? INDIGNATA LETTERINA DI "BRU-NEO" A DAGOSPIA: “IERI SERA AL PALAZZO DEI CONGRESSI HO ABBANDONATO LA CELEBRAZIONE DEI 100 ANNI DELLA RADIO E DEI 70 DELLA TELEVISIONE, INDIGNATO PER IL TRATTAMENTO RISERVATO A ‘PORTA A PORTA’. ACCANTO ALL'OMAGGIO A MONUMENTI COME ZAVOLI E PIERO ANGELA, SONO STATI RICORDATI ‘MIXER’ E ‘CHI L’HA VISTO’. MA NON UNA PAROLA, NÉ UNA IMMAGINE, SUI 30 ANNI DI PORTA A PORTA” - FATTE LE NOMINE, VESPA NON SERVE PIÙ? È STATO UN GENTILE CADEAU DA PARTE DI CHI È STATO ESTROMESSO? CHI C'È DIETRO? È MAI POSSIBILE CHE LA SCALETTA DI UN PROGRAMMA COSÌ IMPORTANTE, CHE CELEBRA UN SECOLO DI RAI, NON ABBIA AVUTO L’IMPRIMATUR DELL’AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA RAI, GIAMPAOLO ROSSI?

PERCHÉ GIORGIA MELONI È COSÌ INCAZZATA CON LA DISGRAZIATA "TALPA" CHE HA SPIFFERATO IL BLITZ SULLA CONSULTA DI MARTEDÌ PROSSIMO? LA DUCETTA SPERAVA DI COGLIERE DI SORPRESA L'OPPOSIZIONE E SPIANARE LA STRADA AL SUO CONSIGLIERE GIURIDICO, FRANCESCO SAVERIO MARINI. GIUSTO IN TEMPO PER IL 12 NOVEMBRE, QUANDO LA CORTE COSTITUZIONALE POTREBBE BOCCIARE L'AUTONOMIA LEGHISTA, CON GRANDE GIUBILO DELLA SORA GIORGIA: SE COSÌ FOSSE, SALTEREBBE IL REFERENDUM CHE NON LA FA DORMIRE LA NOTTE (GLI ITALIANI SONO CONTRARI) - ANCHE FORZA ITALIA HA CHIAMATO IN ADUNATA I SUOI, MA LA LEGA NO. E TE CREDO...

DAGOREPORT - LA FINANZIARIA È UN INCUBO PER IL GOVERNO CAMALEONTE DI GIORGIA MELONI: GRAVATA DAGLI OBBLIGHI EUROPEI SUL DEBITO PUBBLICO, CHE ANDRÀ SFORBICIATO DI ALMENO 12 MILIARDI L’ANNO, E DA UNA CRESCITA STRIMINZITA – EPPURE IL PNRR PIÙ DOVIZIOSO D’EUROPA (QUASI 200 MILIARDI) DOVEVA GARANTIRCI CRESCITA COSTANTE E SOPRA AL 3%. COS’È ANDATO STORTO? TUTTO: IL PIANO È STATO MAL SPESO E PEGGIO INVESTITO. E CON IL TRASLOCO DEL MINISTRO FITTO, CHE HA GIÀ PORTATO ARMI E BAGAGLI A BRUXELLES IN VISTA DELL’ESAME DELL’EUROPARLAMENTO, LA SITUAZIONE POTRÀ SOLO PEGGIORARE. LA MELONA INFATTI VUOLE DIVIDERE IL PORTAFOGLIO TRA CIRIANI E MUSUMECI, NON CERTO DUE FENOMENI DI EFFICIENZA E GESTIONE…

DAGOREPORT – APPROFITTANDO DEL ''VUOTO DI POTERE'' ALLA CASA BIANCA, NETANYAHU STA SERIAMENTE PENSANDO DI COLPIRE TEHERAN - SE DOVESSE ATTACCARE, LA RISPOSTA DELLA MACCHINA BELLICA DI KHAMENEI NON SARA' PIU' DIMOSTRATIVA PERCHE' ISRAELE VERREBBE COLPITA NON SOLO DALL'IRAN MA ANCHE DA SIRIA, IRAK, YEMEN, LIBANO, GAZA, CISGIORDANIA - GLI AMERICANI PROVANO A FRENARE LA FOLLIA DEL DOTTOR STRANAMORE D'ISRAELE CON UN’OFFENSIVA DIPLOMATICA SOTTO TRACCIA: SONO STATI I SERVIZI A STELLE E STRISCE AD AVVISARE KHAMENEI CHE NASRALLAH ERA NEL MIRINO DI TEL AVIV (LA GUIDA SUPREMA HA AVVISATO IL CAPO DI HEZBOLLAH, CHE NON HA ASCOLTATO) E AD ALLERTARE ISRAELE CHE I RAZZI STAVANO PARTENDO DA TEHERAN… - VIDEO