IL LUNGO SONNO DI SCHUMI - DOPO UN MESE I TENTATIVI DI RISVEGLIARE L’EX PILOTA NON HANNO DATO L’ESITO SPERATO: A TENERLO IN VITA CI SONO I MACCHINARI

L’équipe medica è inaccessibile, il personale sanitario dell’Ospedale Nord di Grenoble riceve ogni giorno un’email interna che li richiama al segreto professionale - Ogni giorno un fisioterapista sottopone il corpo del campione a una “ginnastica passiva”, per aiutarlo a non anchilosarsi…

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Elisabetta Rosaspina per il "Corriere della Sera"

la moglie Corinna e i due figli vigilano su di luila moglie Corinna e i due figli vigilano su di lui

Un mese dopo, Michael Schumacher è ancora immerso nel suo sonno innaturale. È questa l'unica notizia sulla quale coincidono i silenzi ufficiali («Non daremo altre informazioni - annunciarono il 31 dicembre i neurochirurghi Stéphane Chabardes ed Emmanuel Gay, e il capo del reparto di rianimazione dell'ospedale di Grenoble, Jean-François Payen - finché non ci saranno fatti nuovi e significativi») e le voci ufficiose sullo stato di salute dell'ex campione tedesco di Formula Uno, inciampato in un sasso il 29 dicembre mentre attraversava con gli sci un breve tratto di fuori pista, sulle Alpi francesi: ogni giorno potrebbe essere il giorno del suo «risveglio». Ma quel giorno non è ancora arrivato. Pare.

I fan di Schumi sotto l ospedale di GrenobleI fan di Schumi sotto l ospedale di Grenoble

Ogni mattina (da martedì scorso, precisa il Journal du Dimanche ), i medici cercano di ridestare dolcemente il corpo di Michael, e soprattutto il suo cervello, si sforzano di ricondurlo all'autosufficienza, provano a staccare le macchine che provvedono alle sue funzioni vitali e riducono progressivamente i sedativi che lo mantengono nel coma artificiale. Inizialmente salvifico. Ma finora - e qui sono sempre fonti ufficiose a esprimersi - i tentativi non hanno dato l'esito sperato e le macchine sono tornate a svolgere la loro triste, indispensabile supplenza.

«Michael è un combattente, non ci arrendiamo» aveva fatto sapere Corinna, la moglie, via Internet: caparbia e fiduciosa («La famiglia è molto soddisfatta del lavoro dei medici» si legge nell'ultimo comunicato), ogni mattina Corinna arriva dalla Svizzera al capezzale del marito e ogni sera riparte per tornare dai figli adolescenti, Gina-Maria e Mick, che non possono perdere l'anno scolastico.

Nel fine settimana sono stati visti anche il padre di Schumacher, Rolf, e il fratello Ralf. Gli ingressi principali e secondari dell'ospedale non sono più piantonati da fotografi e cameramen. Un poliziotto sorveglia l'ingresso del reparto di rianimazione e gli occhi allenati degli infermieri identificano un cronista a 50 passi di distanza.

schumischumi

A testimoniare che il più grande pilota della Ferrari è sempre lì, al quinto piano del padiglione Chartreuse, è soltanto un telo bianco lasciato dai tifosi, arrivati in massa nel giorno del suo 45° compleanno, il 3 gennaio. La pioggia ha sbiadito la scritta in rosso e blu: «Schumi, tutti i nostri pensieri per te e per la tua famiglia». Oggi, a Jerez de la Frontera, in Spagna, la nuova Freccia d'Argento della Mercedes (l'ultima scuderia del pilota) correrà con la scritta: «Michael continua a lottare!». E gli uomini della Ferrari si sono riuniti dietro un cartello con l'hashtag «Forza Michael».

A 30 giorni dall'incidente di sci sulle piste di Méribel e dopo 29 di black out informativo, nessuno vuole credere che quella rasserenante «stabilità» delle condizioni del pilota, citata dall'inizio dell'anno dalla portavoce Sabine Kehm, possa trasformarsi in una condanna all'immutabilità.

L'équipe medica è inaccessibile, il personale sanitario dell'Ospedale Nord di Grenoble riceve ogni giorno un'email interna che li richiama al segreto professionale. Quotidianamente un fisioterapista sottopone il corpo del campione a una «ginnastica passiva», per aiutarlo a non anchilosarsi.

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Non c'è risposta alla domanda più impellente: per quanto ancora? «Ci vorrà il tempo che ci vorrà» aveva risposto poco meno di un mese fa il professor Payen. Si sa invece che l'inchiesta giudiziaria è a buon punto. Il procuratore capo di Albertville, Patrick Quincy, potrebbe tirare le somme sulla dinamica dell'incidente entro la prima metà di febbraio.

E la società che gestisce le piste della Saulire, la Méribel Alpine, sarà probabilmente scagionata da responsabilità penali: Schumacher è caduto fuori dal tracciato delimitato dai paletti rossi. Non sono state aggiunte reti o barriere per segnalare quel tratto sassoso che, dopo le ultime nevicate, è ormai innocuo.

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