S. Can. per “il Messaggero”
L'unica certezza della Fase 2 è legata alla riapertura di bar, negozi e parrucchieri da lunedì prossimo nelle regioni con i parametri sanitari in regola. Ma non mancano i problemi. Le associazioni delle imprese che ieri hanno incontrato il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli hanno definito i protocolli dell'Inal «insostenibili» perché ridurrebbero di un terzo i posti al ristorante e ancora di più negli stabilimenti balneari, provocando «gravi danni» a tutto il settore.
IL MESSAGGIO
Se si volesse davvero riaprire seguendo le indicazioni Inail-Istituto superiore della sanità, è il messaggio recapito al governo, «sarebbe indispensabile sostenere economicamente le imprese nella ripartenza».
Certo è che il documento degli esperti lascia pochi margini di manovra: in spiaggia ad esempio, dovrà valere il distanziamento sociale anche per i bambini, dovranno essere chiuse le piscine e vietato ogni tipo di gioco, dovranno essere distanziati di due metri anche i lettini sul bagnasciuga. È la stessa distanza che dovrà esserci tra i tavoli al ristorante, a meno che non ci siano barriere di plexiglass tra l'uno e l'altro.
IL FRONTE
Come ha ripetuto anche ieri il ministro della Salute Roberto Speranza, solo da «giovedì si capiranno gli effetti della fase 2 dal punto di vista epidemiologico». E in base a quei dati si arriverà a decisioni differenziate per territori. Il grosso del dibattito interno al governo in queste ore è sul distanziamento fisico. Si potranno da lunedì incontrare gli amici, e non solo più i congiunti, per andare con loro a cena o al bar? C'è una parte dell'esecutivo per tutta la giornata fa trapelare il sostanziale sì. Al contrario da Speranza arriva un sonoro «no». In quanto «lunedì 18» nulla sarà cambiato: rimarranno le vecchie regole. Un braccio di ferro che potrebbe veder vincere il titolare della Salute.
Di fatto dopo oltre due mesi di assenza di vita sociale e in vista dell'apertura di bar, ristoranti e negozi prevista per il 18 maggio, il governo potrebbe cancellare altri divieti imposti con il lockdown.
SPOSTAMENTI
ROBERTO SPERANZA IN AUTO SENZA MASCHERINA
Una certezza riguarda le seconde case, ma a patto che si trovino nella stessa regione. Chi abita a Genova potrà andare a Camogli, chi vive a Roma potrà passare il fine settimana Ostia e via così. Diverso, invece, il discorso degli spostamenti interregionali. Per i quali Francesco Boccia, titolare degli Affari regionali, continua a prendere tempo: inizieremo a ragionarci dal 25 maggio, ha detto durante la conferenza Stato-Regioni alla presenza del premier Conte, per fare in modo che gli spostamenti possano diventare operativi dal 1° giugno.
Ma il vero nodo da sciogliere riguarda le misure del nuovo Dpcm che dovrebbe arrivare venerdì. Nel decreto potrebbe infatti sparire sia il vincolo che consente gli spostamenti solo per far visita ai congiunti, oltre che per motivi di necessità, lavoro e salute, sia il divieto di andare nelle seconde case nella stessa regione in cui si risiede, dove oggi è possibile recarsi solo se vi abita un congiunto o se ci sono dei lavori indifferibili da fare. Ma una decisione definitiva non è ancora stata presa, soprattutto per quanto riguarda il vincolo dei congiunti: l'eliminazione della misura, evidentemente, consentirebbe anche agli amici di incontrarsi, nelle abitazioni ma anche in bar e ristoranti.
I NUMERI
ROBERTO SPERANZA IN AUTO SENZA MASCHERINA
Ma a condizionare le scelte saranno anche i numeri e i 21 criteri definiti dal ministero della Sanità per individuare l'indice di rischio di ciascuna regione. E in attesa dei dati relativi all'andamento della curva dei contagi a partire dal 4 maggio, giorno dell'allentamento delle misure, un per ora piccolo campanello d'allarme arriva dal bollettino quotidiano della Protezione Civile. Le terapie intensive continuano a scendere, così come il numero degli attualmente positivi, e quello delle vittime si mantiene stabile e per il quarto giorno consecutivo è sotto le duecento, ma ieri dopo giorni in calo è tornato a salire l'incremento giornaliero dei casi totali: 1.402 contro i 744 di lunedì.
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