Luigi Ippolito per il “Corriere della Sera”
Lo choc è arrivato: e si chiama hung Parliament , parlamento sospeso, cioè senza maggioranza. È il risultato di una sondaggio elaborato da Yougov, i primi che hanno provato a ricavare una proiezione in termini di seggi dalle tendenze d'opinione.
Un metodo contestato, perché col sistema maggioritario britannico anche una piccola oscillazione percentuale può tradursi in uno spostamento di seggi decisivo. Ma sufficiente a spaventare i mercati: la sterlina ha cominciato a scendere da ieri mattina, perché ormai è chiaro che l' 8 giugno potrebbe uscire dalle urne un risultato inatteso.
THERESA MAY ANNUNCIA ELEZIONI ANTICIPATE
Nello specifico, la proiezione di Yougov dà i conservatori in calo di venti seggi, quindi sotto la soglia della maggioranza assoluta, mentre i laburisti guadagnerebbero trenta deputati, non abbastanza per formare un governo da soli. Uno scenario comunque lontanissimo dalle attese iniziali, quando il partito di Theresa May era accreditato di un vantaggio di venti punti, in grado di tradursi in una supermaggioranza di oltre cento seggi.
La premier aveva indetto le elezioni anticipate proprio per garantirsi mani libere nei confronti delle opposizioni interne ed esterne e poter condurre i negoziati sulla Brexit senza subire pressioni. Ma se non riuscisse a incrementare il suo vantaggio, che nel Parlamento uscente era di soli 17 seggi, e anzi finisse per perdere la maggioranza, il suo stesso futuro politico sarebbe in gioco.
La questione delle sue dimissioni le è stata posta direttamente ieri durante un evento elettorale a Bath. Ma Theresa May ha risposto col solito ritornello, e cioè che l' unico risultato che conta è quello dell' 8 giugno, mentre i sondaggi lasciano il tempo che trovano.
Eppure la dinamica è chiara da molti giorni: i laburisti continuano a guadagnare terreno mentre la campagna dei conservatori non decolla.
Il passo falso sulla cosiddetta «dementia tax» è stato catastrofico: il partito di governo aveva fatto balenare la possibilità che gli anziani dovessero pagarsi tutte le cure, fino a dover vendere la casa, salvo poi rimangiarsi tutto di fronte alle reazioni furibonde. Un voltafaccia che ha intaccato quella «leadership forte e stabile» che Theresa May puntava a proiettare.
La premier non sembra in grado di riuscire veramente a connettersi con gli elettori. Gli incontri pubblici sono rigidamente coreografati, con la stampa tenuta a debita distanza. E lei continua a rifiutare di partecipare a dibattiti televisivi, mentre ieri sera il suo rivale laburista Jeremy Corbyn ha accettato di scendere nell' arena accanto ai leader dei partiti minori.
Ormai i mercati non sembrano più credere alla prospettiva di uno stabile governo conservatore. A gennaio la sterlina aveva fatto un balzo al primo importante discorso di Theresa May sulla Brexit. E lo stesso era accaduto all' annuncio delle elezioni anticipate.
Adesso invece la valuta britannica continua a perdere terreno rispetto a dollaro ed euro. E gli analisti prevedono che anche una maggioranza inferiore a 50 seggi assesterà un duro colpo alla tenuta della sterlina. Che l' 8 giugno partorisca davvero uno hung parliament , un parlamento sospeso, resta tutto da vedere. Che si resti col fiato sospeso fino a quello data, è più che sicuro.