“Il paradosso politico dei Cinquestelle – scrive Ugo Magri
su “La Stampa” - è che più il governo va avanti e più loro perdono terreno nei confronti della Lega. I sondaggi non lasciano dubbi: su Di Maio, l’accordo con Salvini ha lo stesso effetto della Kriptonite con Superman, lo priva dei superpoteri.
Ma se i grillini si ribellassero, causando nuove elezioni, consegnerebbero l’Italia ai loro attuali alleati. Sempre in base ai sondaggi, il centrodestra vincerebbe a mani basse. Per cui, nell’ottica razionale del minor danno, i Cinquestelle sono costretti a subire le prepotenze leghiste (l’ultima in ordine di tempo sul Global compact che il premier si è dovuto rimangiare)”.
SALVINI CON IL PUPAZZO DI DI MAIO
Che fare? Una sconfitta nelle urne di gran lunga preferibile alla schiavitù? Ma Salvini sta bene attento a non tirare la corda oltre il limite dell’esasperazione: ogni tanto cede un po’ di lenza per illudere il pesce.
‘’La seconda possibile via di fuga è un outsider, tipo Di Battista, che torna dal Sud America, fa piazza pulita di tutti i calcoli scientifici e sceglie emotivamente l’opposizione per restituire al grillismo la verginità perduta. Anche in questo caso, non è detto che funzioni, conclude Ugo Magri. Una svolta guevarista e protestataria avrebbe effetti imprevedibili. Ma il prigioniero, almeno quello, sarebbe libero delle sue catene’’.