Alberto Di Majo per “il Tempo”
Un weekend a Cinecittà per la prima assemblea nazionale di Italia Viva. Una scelta simbolica, «nel luogo dove i sogni prendono forma», dice Matteo Renzi presentando la convention di oggi e domani. Nello stesso tempo una sfida al populismo: sarà questo il principio che animerà la relazione introduttiva dell' ex premier che lancerà anche la sua «agenda 2020». Soprattutto due proposte: un piano di infrastrutture da 120 miliardi e la riforma dell' Irpef. Ma si parlerà anche di giustizia, di agricoltura ed Europa.
giuseppe conte roberto gualtieri mes
E se i sondaggi continuano ad assegnare all' ex segretario del Pd una percentuale che oscilla tra il 4 e il 5 per cento, lui non se ne preoccupa. Il suo piano politico non prevede di incassare il consenso adesso. Renzi scommette sull' intesa stabile tra il Pd e il M55, che piacerebbe a metà dei grillini, a cominciare proprio dal «garante» Beppe Grillo.
nicola zingaretti dario franceschini
A quel punto con un tarla. Per ora sprona il premier Conte. «Oggi è uscito il dato del Pil che dice -0,3%. È una sconfitta netta. Bisogna che il governo cambi passo cercando di giocare un ruolo attivo in politica estera e sbloccando i cantieri» ha detto ieri Renzi a «Otto e mezzo».
La giustizia è un nodo ancora da sciogliere. «Noi stiamo cercando di riportare la prescrizione ai livelli dei governi Renzi e Gentiloni - dice l' ex premier - E conseguentemente votiamo la nostra legge, perché trasformare il cittadino in imputato è un provvedimento populista. Ma questo non può comportare una crisi di governo». partito riformista formato da Dem e 5 Stelle e, dunque, spostato a sinistra, si aprirebbe uno spazio politico nel campo centrista, liberale.
Una «prateria», dice lui stesso, «possiamo ambire al 20%». Un' area ampia che va da Iv ad Azione di Calenda, passando per Radicali e Forza Italia. Ci vorrà tempo ma, si sa, in politica il vuoto non esiste e Renzi potrebbe spun ra di Roberto Gualtieri nella corsa alle elezioni suppletive per la Camera nel collegio di Roma 1?
«Noi avevamo fatto una proposta insieme agli amici con cui immaginiamo di lavorare ad una grande area riformista - parlo di Carlo Calenda e di +Europa - che era quella della giornalista Federica Angeli. Ci sembrava un' ottima opportunità per il riscatto di Roma. Senza una ragione, in maniera incomprensibile, il Pd ha detto di no a quella candidatura. La figura di Gualtieri comunque ci convince, tanto che il ministro dell' Economia e delle Finanze sarà ospite oggi della nostra convention».