MENO MALE C’È OBAMA - NEGLI STATES I NERI IN CARCERE SONO PIU’ DEGLI SCHIAVI NELL’800!

Sono pochissimi i riferimenti di Obama alle sue origini, e sotto la sua presidenza la condizione dei neri americani è peggiorata - Il 72% delle madri afro americane non è sposata, e i ragazzi senza padre hanno un’altissima probabilità di finire in carcere o di suicidarsi…

Condividi questo articolo


Angela Vitaliano per "il Fatto Quotidiano"

BARACK OBAMABARACK OBAMA

Qualsiasi successo io abbia raggiunto, qualsiasi posizione di leadership io abbia ottenuto è dipeso, più che dal livello dei miei studi, dal senso di connessione e di empatia da quello speciale senso di dovere che io sento, da afroamericano come voi, di aiutare coloro che hanno più bisogno, coloro che non hanno avuto le opportunità che io ho avuto. Perché io avrei potuto trovarmi al posto loro. Avrei potuto essere in prigione. Avrei potuto essere disoccupato. Avrei potuto essere impossibilitato a sostenere la mia famiglia. E tutto ciò ha costituito per me la più grande motivazione".

BARACK OBAMA A BOCCA APERTABARACK OBAMA A BOCCA APERTA

Così Barack Obama durante il discorso agli studenti afroamericani del Morehouse College di Atlanta, interrompendo, in maniera visibilmente commossa, il testo scritto del suo intervento, tutto incentrato sulla famiglia e sull'importanza della paternità. Poche volte, durante la sua presidenza, Obama, si è lasciato andare a commenti che facessero direttamente riferimento alla sua razza e alla sua condizione di primo afroamericano alla Casa Bianca.

BARACK OBAMABARACK OBAMA

Spesso, però, ha rimarcato il ruolo determinante giocato dai suoi nonni nella sua crescita e formazione, come contraltare a quel grosso handicap determinato dall'assenza di suo padre. E sebbene questo potrebbe sembrare un aspetto minore in un paese che continua a lasciare indietro intere generazioni di afro americani che restano fra i più emarginati e i più colpiti da ogni tipo di crisi economica e sociale, nella realtà delle statistiche non lo è affatto.

I numeri ci parlano di una situazione in cui, il contrasto fra il presidente "nero" e gli "altri" afro americani, che sempre più a fatica riescono a farsi spazio nella società, è sempre più drammatico. Un dato per tutti: oggi sono molti più gli afro americani in carcere o in libertà vigilata di quanti fossero gli schiavi nel 1850. Numeri che in città come Chicago diventano poi l'immagine di uno scivolare pericolosamente all'indietro, quando al Congresso di neri se ne vedevano pochi, ma la classe media afro americana aveva fatto grandi passi in avanti.

La drammaticità della situazione, tornando alle parole di Obama, sebbene possa sembrare difficile da credere, deriva ancora e sempre da quella disumana catastrofe che fu la schiavitù. Decennio dopo decennio, intere generazioni di individui vennero private di ogni senso di dignità, capacità di ribellione, volontà di miglioramento e speranza di progresso.

Un fardello troppo pesante per pensare che 150 anni di storia e un presidente alla Casa Bianca lo abbiano cancellato. A dare conferma di una situazione che, spesso, si fa fatica a comprendere persino come contrastare, sono ancora una volta i numeri: il 72% delle madri afro americane non è sposata.

Moltissime crescono i figli da sole. I giovani cresciuti senza padre, però, hanno il doppio delle possibilità dei loro coetanei, di finire in prigione; sono senza padre il 63% dei suicidi; l'80% di giovani con problemi di comportamento, il 71% di coloro che abbandona gli studi superiori e il 70% di quelli che finiscono in riformatorio. Tanto per dare un'idea, le madri di origine asiatica non sposate sono il 16% negli Usa mentre il 26% quelle bianche. Su questi dati, influisce anche, in maniera pesante, un retaggio culturale che, per decenni, ha contribuito a "dipingere" le donne di colore come "non sposabili" o meno appetibili al gusto degli uomini.

La preoccupazione è che, in tempi di crisi economica, diventa sempre più "facile" voltarsi altrove, perdendo l'opportunità di provare quel sentimento di empatia di cui ha parlato Obama nel suo discorso che consentirebbe, più di tanto altro, di vedere e capire chi sono gli uomini e le donne che ci si sta lasciando alle spalle.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – AVVISATE LA MELONA CHE URSULA LE HA RIFILATO UNA SOLA: DA’ A FITTO LA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA MA GLI CONCEDE UN PORTAFOGLIO DI SERIE B (E SULLA GESTIONE DEL PNRR LO HA “COMMISSARIATO” METTENDOGLI VICINO IL MASTINO LETTONE DOMBROVSKIS) - LE FORCHE CAUDINE PER IL PENNELLONE SALENTINO SARA' L’AUDIZIONE CON LA COMMISSIONE PARLAMENTARE CHE DOVRA’ VALUTARLO: IL COLLOQUIO E' IN INGLESE, LINGUA CHE FITTO PARLA A SPIZZICHI E BOCCONI - PER PASSARE L'ESAME, SERVIRA’ L’OK DEL PD (GRUPPO PIU' NUMEROSO TRA I SOCIALISTI DEL PSE) - MA I DEM SONO SPACCATI: ALCUNI SPINGONO PER IL NO, DECARO-ZINGARETTI PER IL SÌ, ELLY SCHLEIN TRACCHEGGIA MA SPERA CHE FITTO SI SCHIANTI IN AUDIZIONE PER FARLO SILURARE - IL CONTENTINO AI VERDI CON LE DELEGHE ALLA SPAGNOLA RIBERA E LA CACCIATA DEL “MAESTRINO” BRETON CHE STAVA SULLE PALLE A TUTTI, DA MACRON A URSULA...

CHI FERMERÀ ORCEL NELLA SCALATA A COMMERZBANK? UNICREDIT VUOLE CHIEDERE ALLA BCE IL VIA LIBERA PER PORTARE IL SUO CAPITALE DELL'ISTITUTO TEDESCO AL 30%, SOGLIA LIMITE PER LANCIARE L'OPA – DEUTSCHE BANK POTREBBE RILANCIARE MA HA I CAPITALI PER UNA FAIDA BANCARIA? – IL VERO OSTACOLO PER ORCEL SONO I SINDACATI TEDESCHI, CHE TEMONO UNA PESANTE SFORBICIATA AI POSTI DI LAVORO. ANCHE PERCHÉ LA GERMANIA VIVE UNA CRISI ECONOMICA PESANTE, COME DIMOSTRA IL CASO VOLKSWAGEN, CHE MINACCIA DI FARE FUORI 15 MILA DIPENDENTI…

DAGOREPORT - TUTTI A BACIARE LA PANTOFOLA DEL PRIMO PORTANTINO D'ITALIA, OGGI “RE DELLE CLINICHE” ED EDITORE DEL MELONISMO MEDIATICO, ANTONIO ANGELUCCI: CENA PLACÉE CON OLTRE 200 INVITATI NELLA SUA VILLONA SULL’APPIA ANTICA - LA PRIMA A FESTEGGIARE I PRIMI 80 ANNI È STATA GIORGIA MELONI - SALVINI COCCOLATO DA TUTTI DOPO LA RICHIESTA DI CONDANNA PER IL CASO "OPEN ARMS" - PRESENTI I MINISTRI CROSETTO, SCHILLACI, TAJANI E PIANTEDOSI, ASSENTI INVECE SANTANCHE’ E LOLLOBRIGIDA - PIU' GARRULO CHE MAI MATTEO RENZI. NESSUNO HA AVVISTATO BELPIETRO, CLAUDIO LOTITO E ANDREA GIAMBRUNO - CARFAGNA, SALLUSTI, CERNO, CHIOCCI, RONZULLI, BISIGNANI, LUPI, MALAGO', LUZI ETC.: ECCO CHI C'ERA - FUOCHI D’ARTIFICIO, SIGARI FATTI A MANO E SHOW DELL’ELVIS AL TORTELLO, ALESSANDRO RISTORI, STAR DEL TWIGA

DAGOREPORT - SE LA MELONA NON L'HA PRESO BENE, TAJANI L'HA PRESO MALISSIMO L’INCONTRO TRA MARIO DRAGHI E MARINA BERLUSCONI, ORGANIZZATO DA GIANNI LETTA: NON SOLO NON ERA STATO INVITATO MA ERA STATO TENUTO COMPLETAMENTE ALL'OSCURO - L’EX MONARCHICO DELLA CIOCIARIA TREMA PER I SUOI ORTICELLI, PRESENTI E FUTURI: SE PIER SILVIO ALLE PROSSIME POLITICHE DECIDERA' DI SCENDERE IN CAMPO E PRENDERSI FORZA ITALIA, A LUI NON RESTERA' CHE ANDARE AI GIARDINETTI - E NEL 2029 PIO DESIDERIO DI ESSERE IL PRIMO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI CENTRODESTRA (ALMENO QUESTA E’ LA PROMESSA CHE GLI HA FATTO LA DUCETTA, IN CAMBIO DI NON ROMPERE TROPPO I COJONI A PALAZZO CHIGI)

FLASH! - COME MAI TOTI HA PREFERITO IL PATTEGGIAMENTO, QUINDI AMMETTENDO LA FONDATEZZA DELLE ACCUSE, AL MONUMENTO DI MARTIRE DELLA MAGISTRATURA CRUDELE, CHE ERA L'ASSO NELLA MANICA DEL CENTRODESTRA PER SPERARE DI MANTENERE IL POTERE IN LIGURIA? SEMPLICE: QUANDO, ANZICHE' CANDIDARE LA SUA FEDELISSIMA ILARIA CAVO, MELONI HA SCELTO IL SINDACO DI GENOVA, ANDREA BUCCI, LI HA SFANCULATI - E PER FAR VEDERE CHE TOTI CONTA ANCORA, PRESENTERA' LA PROPRIA LISTA CIVICA PER FAR ELEGGERE L'ADORATA CAVO...