DA MESI SCHLEIN RICEVE SCHIAFFI DA CONTE, E PORGE L’ALTRA GUANCIA. CI VOLEVA GENTILONI PER RESTITUIRE UN CEFFONE A PEPPINIELLO – IL COMMISSARIO UE SMONTA LA NARRAZIONE SUI 194 MILIARDI PER IL PNRR CHE NON FURONO MERITO DI CONTE, MA DI “UN ALGORITMO” (ANCHE SE POI SI CORREGGE: “IL GOVERNO EBBE UN RUOLO FONDAMENTALE”) – IN UN LAMPO L’EX PREMIER CANCELLA IL MITO FONDATIVO DEL CONTISMO AL QUALE AVEVA ADERITO ACRITICAMENTE ANCHE IL PD - L’ENDORSEMENT PER ZINGARETTI CHE INVITA A VOTARE ALLE EUROPEE

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Salvatore Merlo per “il Foglio” - Estratti

 

gentiloni conte gentiloni conte

Siamo ossessionati da due drammatiche righe che abbiamo letto ieri sul Corriere della Sera. Queste, all’incirca: Giuseppe Conte non ha trattato per i soldi del Pnrr, la cifra di 194 miliardi di euro è stata decisa da un algoritmo predisposto da due funzionari.

 

Olandesi, per giunta. Lo ha raccontato Paolo Gentiloni a Paolo Valentino nel libro, appena uscito, che s’intitola “Nelle vene di Bruxelles” (Rizzoli). Insomma se fino a ieri pensavamo che va bene, Conte ha gettato dalla finestra 150 miliardi di euro in Suberbonus, ma ne aveva portati 194 col Pnrr, quindi tutto sommato restava in attivo di 44 miliardi, ora dobbiamo ricrederci. Il ragazzo ci è costato 150 miliardi, in aumento.

 

Secchi. Cose che capitano. Ciò che ci sorprende di più, invece, è che tutto questo lo abbia raccontato Gentiloni, il quale, com’è noto, è del Pd, un partito di costumi non diciamo facili, ma diciamo arrendevoli: da mesi il Pd riceve schiaffi da Conte, e porge l’altra guancia. Questo è il primo ceffone restituito, ci pare.

 

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In un lampo Gentiloni ha cancellato il “mito fondativo” del contismo, niente meno. Ovvero ha fatto piazza pulita una volta per tutte di quell’idea bislacca secondo la quale un partito di vaffanculotti raccattati per strada a casaccio da Casaleggio e Grillo era stato trasformato dalla tragedia del Covid e dalla bravura di Conte in una forza di governo autorevole e ascoltata persino in Europa. Capace di strappare 194 miliardi a quei tirchi.

 

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TRA ZINGARETTI E L’EUROPA: LA RETE DI GENTILONI A ROMA

Gianluca Carini per “il Messaggero – Cronaca di Roma” - Estratti

 

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In questi giorni di campagna elettorale si vede, nelle locandine di qualche evento, comparire il nome di Paolo Gentiloni. Il Commissario europeo per gli affari economici e monetari si muove come sempre con passo misurato. Anche se a volte non può sottrarsi alle polemiche: come quelle del M5S dopo le sue parole sull'"algoritmo" che ha deciso la divisione del Next Generation Eu. Conte e il ministro dell'Economia Gualtieri «hanno fatto la loro parte», ha spiegato Gentiloni durante la presentazione del libro scritto dal suo capo di gabinetto Marco Buti e da Marcello Messori ("Europa, evitare il declino") alla sede dell'AdnKronos.

 

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Aggiungendo però che «in generale la proposta entrò e uscì dal Consiglio così com'era». Insomma, tenendo fermo il punto. Di fronte all'attuale situazione geopolitica, poi, Gentiloni ha aggiunto che il settore della difesa è quello su cui l'Unione europea dopo le elezioni di giugno potrà fare passi avanti ma «servono incentivi economici».

PAOLO GENTILONI GIANCARLO GIORGETTI PAOLO GENTILONI GIANCARLO GIORGETTI

 

Fin qua, parole classiche da uomo delle istituzioni. Oltre a vestire i panni del commissario europeo, però, Gentiloni non smette nemmeno quelli dell'esponente più autorevole del Pd in Europa. E anche qui, sempre con il suo stile, nei giorni scorsi non si è tirato indietro: «Per andare in Europa, qui in Italia, servono le preferenze. Non è così in altri Paesi. Serve che sulla scheda si scriva il nome. So che qui tutti voterete Schlein, ma vi dico di votare anche Nicola Zingaretti».

 

ANTONIO TAJANI PAOLO GENTILONI ANTONIO TAJANI PAOLO GENTILONI

 LE DICHIARAZIONI Un endorsement esplicito, quello per l'ex presidente di Regione, consegnato venerdì in Campidoglio durante l'evento per le europee con Elly Schlein e Roberto Gualtieri (oltre allo stesso Zingaretti). Se con il sindaco di Roma i rapporti sono consolidati da tempo, nel collegio elettorale dell'Italia centrale Gentiloni ha poi un ottimo rapporto con Camilla Laureti: schleiniana di ferro (fa parte della segreteria nazionale dem con delega alle politiche agricole e alimentari) Laureti subentrò al Parlamento Europeo nel 2022, al posto di David Sassoli. Nel 2018 Gentiloni andò a Spoleto per supportarne la candidatura a sindaco di Spoleto (perse al ballottaggio). Anche lei era presente ieri all'incontro di presentazione del libro di Buti, a cui ha partecipato anche Dario Nardella.

 

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