MI RI-FASCIO UN’IDENTITÀ - GIORGIA MELONI SCARICA IL SUO PASSATO MAL-DESTRO: “NON SONO MAI STATA FASCISTA” - STORACE LA CASTIGA: “ERA UNA GIOVANE GAGLIARDA LEADER DEI GIOVANI DI DESTRA. E L’MSI ERA IL PARTITO NEOFASCISTA…”

Giorgia Meloni a Mattino Cinque: “Ticket con Bertolaso? Lo farei volentieri, mi piacerebbe facesse parte della squadra. Un errore di giudizio: ha un curriculum straordinario, ma non scalda il cuore dei romani. La mia candidatura è più competitiva. Spero ci si riunisca”… -

Condividi questo articolo


Ernesto Menicucci per il “Corriere della Sera”

 

GIORGIA MELONI GIORGIA MELONI

Oltre a Bertolaso c’è anche un altro fronte, più interno alla destra, che agita i primi giorni da candidata di Giorgia Meloni. Tutto parte da una frase, «mai stata fascista», che ha scatenato la reazione di Francesco Storace. Aveva iniziato la leader di FdI, domenica pomeriggio, intervenendo a In ½ h di Lucia Annunziata: «Sono di destra, ma sono nata nel 1977 e non sono mai stata fascista. E quando passo per piazza Venezia, più che al Duce, penso agli automobilisti che impazziscono appena piovono due gocce d’acqua sui sampietrini...».

 

La frase, però, non è piaciuta a Storace: «Credo che la frase su piazza Venezia sia sfuggita a Meloni. Io me la ricordo come una giovane gagliarda leader dei giovani di destra... E l’Msi era il partito neofascista non c’è dubbio». Quanto basta, per ora, a capire che Meloni, oltre al braccio di ferro con Silvio Berlusconi che insiste su Guido Bertolaso («è il numero uno al mondo nella soluzione di situazioni difficili», dice l’ex premier), ne avrà anche su un altro fronte interno.

 

GIORGIA MELONI GIORGIA MELONI

Meloni a Mattino Cinque , lancia ancora un appello: «Ticket con Bertolaso? Lo farei volentieri, mi piacerebbe facesse parte della squadra». Ma non era stato scelto anche da FdI? «Un errore di giudizio: ha un curriculum straordinario, ma non scalda il cuore dei romani», la risposta. Meloni insiste: «La mia candidatura è più competitiva. Spero ci si riunisca». Lei e Matteo Salvini, poi, annullano la loro conferenza stampa, per rispetto alle vittime in Spagna. Il leader comunque rimarca: «Non ci spostiamo di un millimetro».

 

Dopo Pasqua, Salvini (che andrà in viaggio in Israele) e Berlusconi si vedranno di nuovo. Salvini conferma: «Porte aperte, ma niente marmellate. Berlusconi potrà fare ancora tanto, ma basta guardare al passato». Sia Meloni che Salvini hanno detto che al ballottaggio appoggerebbero Virginia Raggi. E Berlusconi?

GIORGIA MELONI GIORGIA MELONI

 

«Tra Renzi e M5S? Non scelgo tra due mali... Renzi è premier senza essere stato eletto, è un abusivo sostenuto da 60 parlamentari di centrodestra. M5s è catastrofico: un partito pauperista che ha resuscitato la vecchia ideologia comunista e giustizialista». Ma non era un fan della Raggi? «Hanno scelto facce telegeniche, ma non hanno alcuna capacità e cultura di governo».

 

GIORGIA MELONI GIORGIA MELONI

La candidata a cinque stelle, ieri a colloquio con Raffaele Cantone, canta al karaoke Destra-Sinistra di Giorgio Gaber e attacca Giachetti: «Una canzone del ‘94, quando io avevo 16 anni e Francesco coi suoi “boys” Filippo Sensi, Michele Anzaldi, Roberto Giachetti, Paolo Gentiloni, erano già al governo della città, speculando sulle spalle di noi cittadini». Replica il candidato pd: «Magari a 16 anni era piccola e non ha avuto la possibilità di vedere. Se vuole le faccio fare un tour per le opere realizzate nelle giunte Rutelli». Domani i due si incroceranno ad un convegno: «Ci presenteremo — dice Giachetti — ma niente confronto: vado ad ascoltare».

francesco storace francesco storace

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

MAMMA! MORMORA LEONARDINO… - L’AFFETTUOSO INCONTRO TRA LA VEDOVA DEL VECCHIO, NICOLETTA ZAMPILLO, CON IL VIVACISSIMO FIGLIO LEONARDO MARIA, IN DECOLLO PER LA “FEBBRE DEL SABATO SERA” MILANESE: "CHIODO" AL POSTO DEL DOPPIOPETTO MANAGERIALE - DAL 27 GIUGNO 2022, SONO TRASCORSI OLTRE DUE ANNI DALLA SCOMPARSA DI DEL VECCHIO E LA GUERRA SULL’EREDITÀ TRA GLI 8 EREDI SI E’ INGARBUGLIATA DEFINITIVAMENTE QUANDO È ESPLOSO IL CASO DEGLI SPIONI MILANESI DI EQUALIZE SRL, DOVE TRA I CLIENTI PIU’ DOVIZIOSI SBUCA LEONARDINO CHE ‘’VORREBBE MONITORARE IL FRATELLO MAGGIORE CLAUDIO DEL VECCHIO E UN CONSULENTE CHE STA VICINO A UNA DELLE SUE SORELLE, PAOLA DEL VECCHIO…”

AL QUIRINALE HANNO LE PALLE PIENE DI MALUMORE PER LE SPARATE ANTI-GIUDICI DEL GOVERNO DUCIONI: "NEANCHE AI TEMPI DI BERLUSCONI..." - SERGIO MATTARELLA, CHE È IL CAPO DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA, È IRRITATO PER IL CLIMA DI DELEGITTIMAZIONE COSTANTE DELLE TOGHE DA PARTE DELLA MELONI E DEI SALVINI – L’AMMISSIONE PRESIDENZIALE (“PIÙ VOLTE HO PROMULGATO LEGGI CHE RITENEVO SBAGLIATE E INOPPORTUNE”) SPIEGA BENE IL CLIMA DI INSOFFERENZA VISSUTO AL COLLE - DI SCAZZO IN SCAZZO, MATTARELLA, DEPOSTA LA MASCHERA DA "MUMMIA SICULA", POTREBBE RISPONDERE IL 31 DICEMBRE, SCODELLANDO UN DURISSIMO DISCORSO DI FINE ANNO IN MODALITA' COSSIGA: UNA PICCONATA DOPO L'ALTRA…

DAGOREPORT – LA MEGALOMANIA DI LETIZIA MORATTI NON HA LIMITE: NON PAGA DEI FLOPPONI ALLE REGIONALI E ALLE EUROPEE, SI AUTO-CANDIDA A SINDACO DI MILANO. E HA FATTO UNA “PROPOSTA INDECENTE” A MARINA E PIER SILVIO: LA SIGNORA BRICHETTO VORREBBE RILEVARE UNA QUOTA DELLA FIDEIUSSIONE BANCARIA DA PIÙ DI 90 MILIONI CON CUI I FRATELLI BERLUSCONI SONO DIVENTATI “PROPRIETARI” DI FORZA ITALIA. RISPOSTA? NO, GRAZIE – I RAPPORTI TRA LA FAMIGLIA DEL CAV E TAJANI NON SI RASSERENANO…

DAGOREPORT - L’INIZIATIVA DI OLAF SCHOLZ DI CHIAMARE PUTIN PER TROVARE UNA SOLUZIONE ALLA GUERRA, CON CONSEGUENTE INCAZZATURA DI ZELENSKY, HA UN COMPLICE: LA POLONIA DI TUSK – LA MOSSA È INNESCATA NON SOLO DALLA CRISI ECONOMICA TEDESCA MA ANCHE DAL TRIONFO DI TRUMP - CON URSULA VON DER LEYEN DEBOLISSIMA, I LEADER DI GERMANIA E POLONIA HANNO CAPITO CHE NON POSSONO LASCIARE L’INIZIATIVA DI UNA TRATTATIVA DI PACE CON PUTIN AL TRUMPONE E ALLA SUA POLITICA ISOLAZIONISTICA CHE DELL’EUROPA SE NE FOTTE...