PER MODI UNA VITTORIA A METÀ – BRUTTA SORPRESA DALLE URNE PER IL PREMIER INDIANO, CHE SI ASSICURA IL TERZO MANDATO MA CON UNA MAGGIORANZA RISICATA: PUNTAVA A 370 SEGGI, NE HA OTTENUTI MENO DEI 272 NECESSARI PER GOVERNARE DA SOLO – LA LINEA ULTRANAZIONALISTA NON PAGA. ORA DOVRÀ COALIZZARSI CON I PARTITI MINORI – RAHUL GANDHI, CHE HA REGISTRATO UN EXPLOIT CON IL SUO “PARTITO DEL CONGRESSO”, ESULTA: “GLI ELETTORI HANNO PUNITO L'ARROGANZA DI MODI”

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Estratto dell’articolo di Lorenzo Lamperti per “La Stampa”

 

narendra modi festeggia la vittoria alle elezioni 2024 narendra modi festeggia la vittoria alle elezioni 2024

Negli ultimi giorni della campagna elettorale, aveva affermato di essere stato «scelto da Dio». Eppure, alle urne lo hanno scelto molti meno indiani rispetto a cinque anni fa. Tanto da metterne a repentaglio il titolo, assegnatogli dall'amica Giorgia Meloni, di «leader più amato al mondo».

 

 Narendra Modi resterà premier dell'India per la terza volta, ma la sua assomiglia più a una sconfitta che a una vittoria. Alla vigilia aveva detto di puntare a 370 seggi con il suo Bharatiya Janata Party (Bjp): risultato nemmeno lontanamente sfiorato, visto che pare destinato a restare addirittura sotto i 272 necessari per avere la maggioranza assoluta.

 

narendra modi festeggia la vittoria alle elezioni 2024 narendra modi festeggia la vittoria alle elezioni 2024

Per formare il governo, dovrà ricorrere ai partner della coalizione Alleanza Nazionale Democratica. Forse, persino a una serie di partiti regionali. Dopo i 282 seggi del 2014 e i 303 del 2019, la presa che sembrava inscalfibile del premier sulla democrazia più grande del mondo (969 milioni di aventi diritto di voto) si scopre improvvisamente fragile.

 

In serata, Modi ha comunque parlato di «vittoria storica», visto che è la prima volta dal 1962 un partito ottiene la maggioranza per la terza volta. Ma il trionfo pronosticato dagli exit poll non si è concretizzato. Non a caso, dall'opposizione si parla di débacle politica e morale.

 

rahul gandhi rahul gandhi

«Gli elettori hanno punito l'arroganza di Modi», esulta Rahul Gandhi. L'ultimo esponente della più celebre dinastia politica indiana pareva destinato a una batosta e la sua candidatura appariva persino a rischio dopo una condanna per diffamazione proprio ai danni di Modi. Invece il suo Partito del Congresso pare destinato ad arrivare vicino a raddoppiare i 52 seggi del 2019, con le forze della coalizione d'opposizione "India" a conquistare seggi a latitudini insperate.

 

[…]  Modi ha […]  sempre strizzato l'occhio agli ultranazionalisti, come racconta un tagliente documentario della Bbc censurato in India. Da quando è diventato premier, ha eroso i diritti delle minoranze musulmane, per esempio revocando l'autonomia del Kashmir o emanando una controversa nuova legge sulla cittadinanza.

 

Ha poi limitato la libertà di dissenso, raggiungendo numeri record per blocchi della rete internet in concomitanza di proteste, come quella degli agricoltori del 2021. Vicende che hanno avuto un'eco internazionale limitata, con l'Occidente che guarda all'India come un mercato in crescita e in grado di garantire una redditizia alternativa asiatica alla Cina.

 

narendra modi narendra modi

Il tutto nonostante Modi abbia continuato a perseguire una politica estera del tutto indipendente, facendo parte allo stesso tempo sia nel Quad (la piattaforma di sicurezza con Usa, Giappone e Australia) sia nei Brics, che Pechino e Mosca mirano a far diventare sempre più una sorta di anti G7.

L'eccesso di fiducia di Modi, e dei suoi amici internazionali, è nato anche da un ecosistema mediatico favorevole al premier. Negli anni è stata erosa la libertà di stampa, tanto che nel 2023 Nuova Delhi è precipitata al 161esimo posto (su 180) nell'indice di Reporter Senza Frontiere. […]

 

narendra modi narendra modi

Ieri, Modi ha promesso di aumentare la produzione nella difesa, l'occupazione giovanile e le esportazioni. Ma gli indiani hanno mostrato che il loro voto non può essere dato per scontato. L'uomo scelto da Dio farà più fatica a costruire un'India (o Bharat, come vorrebbe ribattezzare il Paese per dimenticare il passato coloniale) a sua immagine e somiglianza.

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