Francesco Borgonovo per “la Verità”
Gli attivisti arcobaleno hanno fatto una scoperta sconcertante, capace di sbriciolare completamente la loro concezione del mondo. Si sono resi conto che esistono anche omosessuali non di sinistra.
Sai che novità, viene da pensare. E invece la consapevolezza di questo fatto ha scatenato un certo subbuglio nel mondo Lgbt, ben testimoniato da un dolente articolo uscito su Gay.it con il titolo: «Comunità Lgbt a destra: dall' Italia al Brasile, i membri che appoggiano i candidati conservatori». Il tono dell' autore, Alessandro Bovo, è incredulo: «Italia, Francia, Germania, Brasile e Stati Uniti d' America sono i principali Paesi teatro di una strana migrazione sulle preferenze politiche.
Molti membri della comunità Lgbt negli ultimi tre anni hanno deciso di appoggiare partiti di destra, talvolta estrema», scrive. «Ne sono un esempio il Brasile e gli Usa, dove i presidenti Jair Bolsonaro e Donald Trump hanno addirittura un' associazione ciascuno composte da persone omosessuali che li appoggiano. Stessa cosa in Francia, dove il Front National di Marine Le Pen ha ottenuto successo anche tra la comunità Lgbt. E la Germania? L' Afd (partito di destra) ha guadagnato una buona parte di preferenze dagli elettori Lgbt, forse grazie alle xenofoba e lesbica leader, Alice Weidel. Per non parlare poi di casa nostra, dove Matteo Salvini è riuscito a far breccia nel cuore di coloro che attacca quasi quotidianamente».
Strabiliante, non trovate? Secondo Gay.it si tratta di un evento drammatico: «Di sicuro», si legge nell' articolo, «è la fine dello stereotipo dell' omosessuale di sinistra, non razzista e pronto ad accogliere tutti». Non condividiamo, ovviamente, il dispiacere per il crollo dello stereotipo. Però quel che il sito nota è rilevante: il luogo comune vuole che gli omosessuali siano schierati a sinistra, se non altro perché i partiti progressisti hanno fatto dei diritti arcobaleno una bandiera da sventolare il più spesso possibile.
C' è però un piccolo particolare finora rimasto sottotraccia. Una persona non si esaurisce nei suoi gusti sessuali. Che sia gay o etero, un italiano è prima di tutto un italiano. E magari ha maggiormente a cuore i problemi del suo Paese piuttosto che le (presunte) battaglie per i diritti.
È molto interessante leggere ciò che Gay.it scrive a proposito della situazione italiana, e cioè che gli omosessuali «si sono fidati di chi assicurava di fermare gli sbarchi, di chi avrebbe dato loro un sussidio, di chi gli ha detto di non avere più paura dello straniero. Anche qui, il lato omofobo è stato messo da parte, dando la precedenza al punto forte dei partiti di destra: gli extracomunitari».
francesco borgonovo la verita'
In queste poche righe emergono tutti i preconcetti che avviliscono la questione, almeno dalle nostre parti. Per prima cosa, ritroviamo l' idea che chi non apprezza le parate in stile gay pride, chi difende la differenza sessuale e la famiglia sia per forza di cose «omofobo». Non è così: un conto è sostenere determinati principi, un altro conto è odiare o temere gli omosessuali. Dire che maschi e femmine sono diversi e insostituibili non significa disprezzare o perseguitare i gay.
Il secondo corno della faccenda è ancora più rilevante.
Le posizioni politiche (di sinistra) delle associazioni Lgbt non rappresentano l' intero universo omosessuale. Troppo spesso gli attivisti arcobaleno si presentano come gli unici depositari del Verbo, pretendono di parlare a nome di tutti i gay e le lesbiche, come se costoro formassero un blocco di cemento. La realtà è molto più complessa. Esistono, in Italia come all' estero, omosessuali che votano a destra, che si candidano a destra, che vengono eletti a destra. Ciò dimostra che le idee e le posizioni politiche vanno oltre l' orientamento sessuale.
L' idea che un omosessuale debba identificarsi solo come «appartenente alla comunità Lgbt» è una menzogna alimentata dai militanti politici, che hanno interesse a frammentare il corpo della nazione per poterlo meglio manipolare. Perché i gusti sessuali dovrebbero influenzare la nostra posizione sul reddito di cittadinanza, tanto per fare un esempio?
Quanto all' immigrazione: perché un gay dovrebbe votare chi propone di aprire le frontiere a migliaia di musulmani che gli omosessuali non li vedono certo di buon occhio? Sì, ha ragione Gay.it: lo stereotipo del gay liberal perde pezzi. Forse perché gli omosessuali sono meno banali di come ci vengono presentati dai loro (presunti) portavoce.