1. LA VENDETTA CONTRO SCHULTZ
DAGONOTA
Non sarà facile per la Culona fare il governo. Ma da buona donna dell’Est che ha impiegato 5 minuti per ripudiare il suo padre politico (Helmut Kohl) sa che ogni arma è buona per raggiungere l’obiettivo. Anche le meno nobili.
Alla Cancelliera non è piaciuto il messaggio “a caldo” lanciato da Schultz appena perse le elezioni: “mai più con la Merkel”. Così ha deciso di fargliela pagare. Come? Sembra che stia istigando parte del gruppo dirigente dell’Spd ad abbandonare il sostegno al leader del partito.
In campagna elettorale, l'ex Kapò odiato da Berlusconi ha pagato cara il suo passato da alcolista. Il messaggio dei giornali conservatori è stato: è una persona inaffidabile.
Non può essere affidata l’economia più forte del Continente a chi ha il vizio di alzare il gomito. Già, perché prima delle elezioni l’ex presidente del Parlamento europeo puntava proprio alla poltrona di Schauble. Il vecchio ministro delle Finanze si farà da parte. Ma non per lasciare spazio a Schultz, quanto per utilizzare la poltrona come esca per il principale alleato della Merkel, il liberale Christian Lindner. E dar vita così alla coalizione Giamaica; insieme dei colori simbolo dei partiti: nero per la Cdu, giallo per i liberali e verde per i Verdi.
E su questa partita, Angela si giocherà tutto il suo patrimonio politico.
2. IN PARLAMENTO DA 45 ANNI SULLA SEDIA A ROTELLE
Letizia Tortello per La Stampa
Settantacinque anni e 40 di carriera politica alle spalle, mastino delle regole di bilancio, croce dell’Italia e del suo debito pubblico, fervente europeista. Wolfgang Schäuble, il severo ministro uscente delle Finanze del governo Merkel non finirà qui la carriera. Il cristian-democratico diventerà presidente del Bundestag, il parlamento tedesco, grazie a una nuova regola che incarica il compito non al deputato più vecchio, ma a quello più anziano in servizio. Si evita così l’imbarazzo di affidare la poltrona più alta a Wihelm von Gottberg, il 77enne deputato dell’AfD che nega l’Olocausto.
Si chiude un’epoca per l’Europa, che ha vissuto gli anni in cui Schäuble faceva l’arcigno controllore delle regole di bilancio di ciascun Paese, e dettava i limiti invalicabili di spese e riforme. A dare la notizia del passaggio di incarico è l’agenzia Dpa, che cita fonti della Cdu. La candidatura di Schäuble alla presidenza del parlamento sarà presentata il prossimo 17 ottobre dal capogruppo parlamentare cristianodemocratico Volker Kauder, e dal capogruppo Csu Volker Kauder. Se Schäuble venisse eletto all’incarico per Merkel si risolverebbe anche un altro problema: quello dell’incarico alle Finanze, richiesto dall’Fdp, i partner della futura coalizione che hanno ottenuto il 10,7% alle elezioni.
I politologi dell’Eurozona hanno definito l’ultimo custode dell’ombra weimariana nella coscienza economica tedesca, impregnata dalla paura del debito, dagli anni in cui il pane, dopo la Prima Guerra Mondiale costava un milione di marchi a sacchetto. Alla domanda su quale sarà il suo futuro dopo il voto, parlando con la «Mittelbadische Presse», Schäuble, che siede in Parlamento ininterrottamente dal 1972, ha risposto: «È passato troppo poco tempo dalle elezioni, non ci sto pensando».
Il ministero delle Finanze non ha rilasciato alcun commento sulle indiscrezioni di stampa che lo vorrebbero presidente del Parlamento al posto di Norbert Lammert, che non si era ripresentato alle elezioni di domenica scorsa. La sua elezione pare scontata: il diritto alla proposta della seconda carica in Germania spetta alla fazione più forte. Sempre più politici di altri partiti hanno pensato a lui come futuro presidente del Bundestag. Wolfgang Kubicki, vicepresidente dell’ Fdp, ha dichiarato: «Wolfgang Schäuble sarebbe certamente un buon presidente del Bundestag». E se si riposiziona questa pedina, intanto, Kubicki punta a sostituirlo al ministero delle Finanze.