Estratto dell’articolo di Sara Gandolfi per il “Corriere della Sera”
«Oggi comincia una nuova era in Argentina», aveva promesso Javier Milei nel discorso d’insediamento, il 10 dicembre. Con una postilla che lasciava intravedere quanto amara sarebbe stata la luna di miele con il Paese: «No hay plata», non ci sono soldi.
Cento giorni fa, l’anarco-capitalista diventato a sorpresa presidente ha dato il via al suo piano draconiano di risanamento: ha svalutato, deregolamentato ampi settori dell’economia, ridotto i sussidi diretti e indiretti, tagliato le pensioni e i fondi alle province, firmato un decreto di necessità e urgenza (bocciato al Senato) e un mega-disegno di legge con ampie riforme politiche e sociali (arenato al Congresso).
JAVIER MILEI E I SUOI QUATTRO MASTINI INGLESI
Obiettivo dichiarato: ridurre l’inflazione, smontare lo «Stato nemico» e azzerare il deficit fiscale, tagliando le spese ovunque sia possibile. Tranne il suo stipendio, aumentato del 50% per «un errore».
Milei ha ingaggiato battaglie verbali con cantanti famose, governatori «traditori» e leader sindacali ma […] il presidente anti-casta ha scoperto che l’economia da talk show s’impantana in fretta nelle sabbie della politica. Ovvero, quanto è difficile tradurre la popolarità in azioni e in leggi.
ARGENTINA - PROTESTE CONTRO IL GOVERNO DI JAVIER MILEI
L’Argentina resta così lacerata: chi rimpiange lo Stato burocratico del benessere peronista, che da tempo faceva acqua da tutte le parti, e chi spera con la motosega anti-sistema di Milei di tornare ai fasti d’inizio ’900, quando Buenos Aires era una delle città più ricche del mondo. […] L’indice di povertà s’impenna ben oltre il 40% registrato lo scorso anno, i consumi sono in caduta libera e le proteste potrebbero paralizzare il Paese. […]
JAVIER MILEI - INSEDIAMENTO COME PRESIDENTE DELL ARGENTINA - 2 inaki gutierrez javier milei 1 javier milei alberto fernandez