BIDEN AI LEADER DELLA NATO, LA PIÙ GRANDE ALLEANZA DELLA STORIA
(ANSA) - WASHINGTON, 11 LUG - "Questa è un agrande serata alla casa Bianca. Festeggiamo i 75 anni della più grande alleanza che il mondo abbia mai conosciuto". Lo ha detto Joe Biden durante la cena con i leader della Nato.
BIDEN INSISTE, 'DIFENDEREMO OGNI SINGOLO CENTIMETRO DELLA NATO'
(ANSA) - WASHINGTON, 10 LUG - Joe Biden ha aperto il summit per il 75/o anniversario della Nato ribadendo che gli Stati Uniti "difenderanno ogni singolo centimetro di territorio" dell'Alleanza. "Non possiamo permettere che l'Alleanza rimanga indietro" in termini di capacità industriali militari", ha aggiunto il presidente americano ringraziando "ogni membro" della Nato per l'impegno verso il patto.
jens stoltenberg volodymyr zelensky
LA CINA ACCUSA LA NATO DI "INCITAMENTO ALLO SCONTRO"
(ANSA-AFP) - PECHINO, 11 LUG - La Cina esorta la Nato a smettere di "incitare allo scontro" dopo che le pesanti accuse mosse a Pechino in merito alla fornitura di aiuti cruciali a Mosca nella sua invasione dell'Ucraina. "La Nato dovrebbe smettere di esaltare la cosiddetta minaccia cinese, smettere di incitare allo scontro e alla rivalità e contribuire maggiormente alla pace e alla stabilità nel mondo", afferma in una nota un portavoce della missione cinese presso l'Unione Europea.
«UN PIANO DA GUERRA FREDDA» LA NATO BLINDA IL SOSTEGNO A KIEV
Estratto dell’articolo di V. Ma. per il “Corriere della Sera”
La Nato promette un impegno durevole per l’Ucraina, il segretario Jens Stoltenberg parla del «più vasto piano di difesa dalla Guerra fredda»: un progetto elaborato da mesi anche in caso di un cambio di leadership alla Casa Bianca, un impegno che i giornalisti che seguono il summit hanno iniziato a definire «a prova di Trump».
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Gli Stati Uniti hanno annunciato ieri che i jet F16 promessi sono già partiti, dalla Danimarca e dai Paesi Bassi, ed entro l’estate saranno operativi sui cieli di Kiev per respingere gli attacchi della Russia. Il segretario di Stato Antony Blinken ha sottolineato che l’invio dei jet è un segnale a Putin.
Una garanzia per Volodymyr Zelensky, assieme agli oltre 40 miliardi di euro in assistenza finanziaria e alla sicurezza che gli alleati dell’Alleanza atlantica si sono impegnati ad assicurare. Zelensky ha espresso soddisfazione, ma parlando alla Reagan Foundation ha incalzato che né i jet né i sistemi di difesa antiaerea promessi da cinque Paesi tra cui l’Italia sono sufficienti. «Di F16 ne servono almeno 128 per eguagliare la Russia nei cieli».
Altra questione è l’adesione alla Nato, su cui alcuni Paesi hanno ancora delle riserve per il rischio che comporterebbe avere un partner in guerra con la Russia. Alcuni sottolineano la necessità di riforme sistemiche, incluse quelle contro la corruzione. Per ora Zelensky incassa l’accordo sull’«irreversibilità» del processo. La dichiarazione finale del summit ribadisce che Kiev riceverà l’invito formale all’adesione quando le condizioni saranno rispettate e gli alleati saranno d’accordo. […]
Alcuni giornali ucraini monitorati dalla Bbc sono pessimisti: pochi si aspettano che le nuove difese aeree possano segnare una svolta e una commentatrice esprime delusione perché l’adesione alla Nato viene rimandata: «Dobbiamo essere onesti, non c’è speranza per noi al momento. Ma a non essere pronta non è l’Ucraina, è la Nato che non è in grado di combattere la Russia». Il quotidiano Ukrayina Moloda lamenta la mancanza di leadership: «I titani sono ciechi. Noi abbiamo bisogno di una vittoria. E l’Occidente?»
Nel comunicato c’è anche un duro monito alla Cina, in quanto membro del Consiglio di sicurezza dell’Onu, invitata a «porre fine a qualsiasi forma si sostegno politico e materiale» al Cremlino. Pechino è definita «un pericolo per l’Europa e la sicurezza», insieme alla Nord Corea e all’Iran.
Durissimo Stoltenberg, che ha detto che la Cina rischia di mettere in discussione «i normali rapporti» con la Nato. E viene designato un inviato del Sud per il Medio Oriente e per l’Africa: una buona notizia per Roma, tanto che il ministro Tajani ha lanciato la candidatura dell’Italia per ricoprire questo ruolo, mettendo a disposizione «nomi di alto livello».
Sui social, intanto, Trump è tornato a lamentare quello che a suo giudizio è un eccessivo impegno americano, rispetto agli alleati. L’Europa dovrebbe mandare a Kiev 100 miliardi di dollari per «pareggiare» quanto speso dagli Usa, ha scritto il candidato repubblicano alla Casa Bianca, senza spiegare come sia giunto a questo calcolo.
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