‘NAZARENO’ RISORTO - TRAVAGLIO: “SICCOME BERLUSCONI NON FA NULLA GRATIS, SPECIE NEL RAMO TV, SAPREMO PRESTO QUANTE VICEDIREZIONI GENERALI E QUANTE DIREZIONI DI RETE E DI TG GLI HANNO PROMESSO, OLTRE AI DUE POSTI NEL CDA, IN CAMBIO DEI SUOI VOTI DECISIVI”

“Senza contare che l’aurea mediocrità di tutta l’operazione non può che rallegrare Mediaset, dove B. non avrebbe mai nominato nessuno dei neoconsiglieri Rai, men che meno quelli scelti da lui (Diaconale e Mazzuca). Renzi non è Berlusconi ma vorrebbe tanto esserlo”...

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Marco Travaglio per il “Fatto Quotidiano”

 

matteo renzi e berlusconi 0aa87941 matteo renzi e berlusconi 0aa87941

Nell’estate del 1994, approfittando delle vacanze e dei Mondiali di calcio negli Usa, il governo Berlusconi I si prese tutto in due giorni e quattro mosse. Il 12 luglio cambiò il vertice Rai, piazzando la Moratti al posto degli odiati (dai partiti) “professori”.

 

E il 13 luglio convocò il Consiglio dei ministri durante la semifinale Italia-Bulgaria, varando alla chetichella tre decreti-vergogna: il condono che salvava le imprese coinvolte in Tangentopoli dalla legge Merloni del 1993 sugli appalti; il condono fiscale, pudicamente ribattezzato “concordato ” da Tremonti, per salvare un bel po’ di evasori; e il decreto Biondi, che proibiva la custodia cautelare in carcere per i colletti bianchi e chiudeva violentemente Mani Pulite (decreto poi ritirato da B. a furor di popolo, di Bossi e di Fini). Renzi non è B., ma vorrebbe tanto.

renzi e berlusconi 2 2 renzi e berlusconi 2 2

 

E sempre in piena estate, nel giro di pochi giorni, nell’ordine: ha ripristinato di fatto l’immunità parlamentare proclamando che il Parlamento non deve fare “il passacarte delle Procure” e può salvare dalle manette l’Azzollini di turno senz’alcuna prova di fumus persecutionis (basta dire che “potrebbe esserci”, con tanti saluti all’autonomia dei giudici e alla Costituzione); e ha occupato la Rai dettando da Tokyo un Cda e un Dg che più mediocri e obbedienti non si poteva; infine ha coperto il tutto nominando a presidente (carica perlopiù onorifica) la giornalista Monica Maggioni, direttora di RaiNews24, bella presenza, “appena cinquantenne ” e soprattutto donna. Un po’ di fumo negli occhi per nascondere la resurrezione del Nazareno in soli due giorni.

renzi berlusconi ventriloquo renzi berlusconi ventriloquo

 

La Maggioni piace a tutti, da Renzi a B. al montiano Gubitosi, ma conterà poco o nulla. Il vero potere sarà nelle mani di Antonio Campo Dall’Orto, ex berlusconiano poi lettiano ora renziano, ma soprattutto grande esperto di superstipendi, buchi di bilancio e ascolti da prefisso telefonico nell’unica esperienza televisiva degna di nota: quella a La7 nell’èra Tronchetti Provera, quand’era considerato il portachiavi di Afef.

 

Siccome B. non fa nulla gratis, specie nel ramo tv, sapremo presto quante vicedirezioni generali e quante direzioni di rete e di tg gli hanno promesso, oltre ai due posti nel Cda, in cambio dei suoi voti decisivi con la maggioranza. Senza contare che l’aurea mediocrità di tutta l’o p e r a z i one non può che rallegrare Mediaset, dove B. non avrebbe mai nominato nessuno dei neoconsiglieri Rai, men che meno quelli scelti da lui (Diaconale e Mazzuca).

ANTONIO CAMPO DALL ORTO ANTONIO CAMPO DALL ORTO

 

O ra si parla di una circolare del dg uscente Gubitosi che vieterebbe di nominare nel Cda quattro pensionati. Il solito specchietto per le allodole per nascondere la vera, plateale e scandalosa violazione: quella della legge Gasparri. In un famoso sketch di Raiot (2004), Sabina Guzzanti e Neri Marcorè impersonavano una giornalista spagnola e Maurizio Gasparri in una tragicomica intervista: la prima tentava di farsi spiegare la legge dall’autore omonimo; ma questi confessava non solo di non averla scritta, ma di non averla neppure letta e la pregava –casomai ci capisse qualcosa – di fargli un disegnino. Raiot fu subito chiuso dopo quell’unica puntata e la Guzzanti – così come tutti gli altri satirici –non mise più piede in Rai.

 

monica maggioni monica maggioni

Sono trascorsi 11 anni, ma la Gasparri è sempre viva e lotta insieme a noi, utilissima a tutti i governi - Renzi compreso – per papparsi pure gli ossicini del cavallo di Viale Mazzini. Ma nessuno s’è mai preso la briga di leggerla. A parte forse Bersani, che indicò Benedetta Tobagi e Gherardo Colombo, non proprio competenti di tv, ma senz’altro indipendenti; e a parte i 5Stelle che hanno eletto Freccero, unico consigliere dalla notte dei tempi che assommi sia la competenza sia l’indipendenza.

 

Questi requisiti non sono una fisima dei soliti sofisti, ma una precisa prescrizione di legge, la Gasparri appunto (n.112/2004). Art. 20, comma 4: “Possono essere nominati membri del consiglio di amministrazione della Rai... persone di riconosciuto prestigio e competenza professionale e di notoria indipendenza di comportamenti, che si siano distinte in attività economiche, scientifiche, giuridiche, della cultura umanistica o della comunicazione sociale, maturandovi significative esperienze manageriali”.

 

FRANCO SIDDI FOTO ANSA jpeg FRANCO SIDDI FOTO ANSA jpeg

Ora, a parte Freccero e (in parte) Maggioni e Siddi, quali sarebbero i neoconsiglieri di “riconosciuto prestigio e competenza professionale” e “notoria indipendenza di comportamenti che si siano distinti” ecc.? Guelfo Guelfi, già portaborse di Sofri e ghostwriter di Renzi? Rita Borioni, laureata in Storia dell’arte, già vice-Orfini e poi portaborse di Marcucci? L’ex candidato Pdl trombato Diaconale e l’ex deputato FI Mazzuca?

 

L’ex destrorso Messa, che curava la campagna di Fitto e scriveva i discorsi di Casini e Follini? O l’economista Marco Fortis che, dopo i danni alla Edison, è appena approdato come consigliere di corte a Palazzo Chigi e sarà il nono consigliere in quota Tesoro? Lo sanno o non lo sanno i presidenti Grasso e Boldrini, massimi garanti della Vigilanza, che 6 nomine su 9 sono illegittime?

arturo diaconale arturo diaconale

 

Tutto avremmo pensato, nella vita, fuorché di dover difendere un giorno la legge Gasparri. Ma questi impuniti sono riusciti a violare anche quella. Ps. Ieri Gianni Riotta (Ansa, ore 19.56) ha fatto tempestivamente sapere di aver assegnato il prestigioso Premio Spotorno da lui presieduto a Monica Maggioni. Questo sì che si chiama professionismo. Chapeau.

 

Giancarlo Mazzuca Giancarlo Mazzuca

 

 

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