NCD, NOLEGGIO CON DIFFICOLTA’ – TRATTATIVE AD OLTRANZA, RENZI CHE NON VUOLE IL TRIO DEI MINISTRI NCD DEL GOVERNINO LETTA MA ALTRI NOMI, MINACCIA ALFANO: ‘SE TI SFILI, HO ALTERNATIVE, AD INIZIARE DALLE ELEZIONI. TI CONVIENE?’ – MATTEUCCIO GUARDA ANCHE AI DISSIDENTI GRILLINI E IL CAV RESTA IN AGGUATO…

Il (quasi) premier avverte Angelino: ‘Ora non tratto più’’ – Il leader Ncd chiede garanzie sui ministri ma soprattutto sull’Italicum per scongiurare un ritorno al voto in tempi brevi – Ma Renzi non dà certezze neanche sull’emendamento Lauricella che lega la riforma elettorale a quella del Senato mentre il Cav promette: ‘Tra 12 mesi alle urne’…

Condividi questo articolo


Goffredo De Marchis per ‘La Repubblica'

Un ultimo faccia a faccia per lo sprint finale verso la presentazione della lista dei ministri, già stasera. Matteo Renzi e Angelino Alfano seduti allo stesso tavolo. Con le loro condizioni finali per firmare l'accordo che darà vita al governo.

RENZI E ALFANO ALLA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI BRUNO VESPARENZI E ALFANO ALLA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI BRUNO VESPA

Il premier incaricato ha il solito tono deciso: «Se si sfila Alfano ho delle alternative a partire dalle elezioni. Conviene all'Ncd?». In verità, Renzi ha da parte persino una strada ulteriore. «Dopo lo streaming di mercoledì con Grillo, posso andare persino a sfruculiare qualche grillino».

Si gioca a carte scoperte, in ballo ci sono anche il ruolo e la poltrona di Alfano nel governo. Renzi non lo vorrebbe dentro, per segnare la novità rispetto al precedente Letta. E il leader di Ncd non si nasconde, si dichiara pronto a ragionare anche su un suo ruolo diverso. «Ma dev'essere chiara l'incidenza del Nuovo centrodestra nel governo. In termini numerici, ossia di ministri, e sul programma».

ALFANO VESPA RENZI FOTO LAPRESSEALFANO VESPA RENZI FOTO LAPRESSE

Altrimenti Berlusconi resta in agguato. Alfano lo sa e non nega che quello sia il punto di fondo. Per questo, la vera richiesta sono i tempi lunghi per la legge elettorale. La garanzia assoluta che non possa nemmeno essere accarezzata l'ipotesi di un accordo Renzi-Berlusconi per andare a votare in tempi brevi. «Ecco la questione principale: l'Italicum va legato alla riforma del Senato. È un paletto insuperabile», spiega il vicepremier.

Il premier incaricato e il ministro dell'Interno uscente si sarebbero visti in serata, nel colloquio decisivo per varare la squadra. Lo avrebbero fatto depistando tutti, alimentando un giallo intorno all'incontro che comunque ci sarà, al massimo stamattina. È il passaggio finale. Il segretario del Pd ha già in tasca la lista dei ministri. Alfano, su quel foglietto, non c'è o è in ballottaggio con altri nomi per un dicastero diverso dal Viminale. Forse la Difesa.

Mario Mauro e Maurizio LupiMario Mauro e Maurizio Lupi

«Voglio la discontinuità con il governo di Letta, questo è chiaro». Non basta. Renzi non offre una garanzia certa sulla legge elettorale, ovvero sull'emendamento Lauricella che collega in maniera certa l'applicazione della riforma elettorale all'intervento costituzionale sul Senato. «Possiamo mettere un limite temporale: un anno, un anno e mezzo ma non possiamo spingerci oltre». Anche se per molti quell'emendamento rischia di avere un profilo di incostituzionalità.

lupismorfialupismorfia

In gioco, però, c'è l'intesa parallela con Berlusconi che ai suoi parlamentari ha già promesso: «Fra dodici mesi si torna alle urne, sicuro». Questo doppio binario va salvaguardato, in fondo anche Renzi ha bisogno di una valvola di sicurezza. «Io vado al Quirinale senza trattative», è stato il mantra ripetuto ieri da Renzi ai fedelissimi.

Beatrice LorenzinBeatrice Lorenzin

Ma l'incontro con Alfano era necessario. Così come l'ascolto dei consigli di Giorgio Napolitano sul ministero dell'Economia. Il presidente della Repubblica è stato molto chiaro con il premier incaricato, mercoledì. «Vedo qui con lei il ministro Graziano Delrio. Io lo considero l'unica casella sicura del suo esecutivo, come sottosegretario alla presidenza del Consiglio».

lorenzinlorenzin

Un'investitura e allo stesso tempo un modo per toglierlo dalla corsa a Via XX settembre.
Con Alfano però il tema dell'Economia non è al centro della discussione. C'è da affrontare una questione molto più politica: stabilire gli equilibri del prossimo governo, chiarire qual è il suo asse portante. Renzi non vuole tandem, Alfano ha bisogno di una visibilità massima dell'Ncd per avere gli strumenti adatti a contrastare una controffensiva sui suoi gruppi parlamentari di Berlusconi.

brlscnrgf03 berlusconi doriana antoniozzi beatrice lorenzinbrlscnrgf03 berlusconi doriana antoniozzi beatrice lorenzin

Controffensiva che può partire da un momento all'altro, tanto più adesso che Berlusconi si sente tornato in una posizione centrale della scena politica. E comincerà subito dopo il voto di fiducia all'esecutivo, quando nasceranno i tradizionali malumori per non essere stati inseriti nella lista dei ministri o nei posti del sottogoverno.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

COME MAI L’OPA OSTILE DI UNICREDIT SU BANCO BPM HA TERREMOTATO I NEURONI LEGHISTI? IL MINISTRO DEL MEF GIORGETTI HA SUBITO ALZATO LE BARRICATE: L'OPA È STATA "COMUNICATA, MA NON CONCORDATA COL GOVERNO", MINACCIANDO ADDIRITTURA LA GOLDEN POWER, COME SE UNICREDIT FOSSE DI PROPRIETÀ CINESE - ANCOR PIÙ IMBUFALITO È SALVINI: “UNICREDIT ORMAI DI ITALIANO HA POCO E NIENTE: È UNA BANCA STRANIERA, A ME STA A CUORE CHE REALTÀ COME BPM E MPS CHE STANNO COLLABORANDO, SOGGETTI ITALIANI CHE POTREBBERO CREARE IL TERZO POLO ITALIANO, NON VENGANO MESSE IN DIFFICOLTÀ" – ECCO IL PUNTO DOLENTE: L’OPERAZIONE DI ORCEL AVVIENE DOPO L'ACCORDO BPM-MILLERI-CALTAGIRONE PER PRENDERSI MPS. COSI’ IL CARROCCIO CORRE IL RISCHIO DI PERDERE NON SOLO BPM, STORICAMENTE DI AREA LEGHISTA, MA ANCHE MPS, IL CUI PRESIDENTE NICOLA MAIONE È IN QUOTA LEGA…

FLASH! - AVVISATE IL VICE PRESIDENTE DEL CSM, FABIO PINELLI, CHE DOPO IL SUO INCONTRO CON MELONI SÌ È PUBBLICAMENTE ALLINEATO AL GOVERNO NELLA SCONTRO CON I MAGISTRATI SUGLI IMMIGRATI, IL CONTRARIO DI CIÒ CHE PREVEDEREBBE IL SUO RUOLO DI GARANTE DELL’AUTONOMIA E DELL’INDIPENDENZA DELL’ORDINE GIUDIZIARIO, L’IRRITAZIONE DI MATTARELLA, PRESIDENTE DEL CSM, È COMPLETA. E AL PROSSIMO CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA, IL CAPO DELLO STATO AVREBBE IN MENTE DI PARTECIPARE DI PERSONA…