Estratto dell’articolo di Nello Del Gatto per "La Stampa"
«L'obiettivo di Israele è una vittoria completa su Hamas e ciò prenderà mesi non anni». Questo il pensiero del premier Benjamin Netanyahu espresso ieri durante una riunione del suo partito, il Likud. All'incontro, non sono stati accettati i familiari degli ostaggi rinchiusi a Gaza, che lamentano il fatto che il partito del premier sia il solo a non averli ancora ascoltati. I parenti intendono continuare a far pressione sul governo, affinché accetti un accordo per la liberazione dei loro congiunti, ma anche al loro interno si sono formate delle fratture.
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C'è chi chiede un accordo con qualsiasi contropartita e chi invece chiede di non svendere la sicurezza di Israele. La linea del premier è chiara: «La chiave per la loro libertà dovrebbe essere simile all'accordo precedente», ha detto all'incontro, ribadendo che il ritorno degli ostaggi rimanenti «non sarà realizzato ad ogni costo».
Israele è fermo sulla sua posizione, uguale a quella della prima tregua a novembre, di liberare tre prigionieri palestinesi dalle carceri israeliane per ogni ostaggio che esce da Gaza. Soprattutto gli alleati estremisti di Netanyahu, Ben Gvir e Smotrich sono contrari a far uscire di galera accusati di terrorismo come Marowan Barghouti o responsabili del massacro del 7 ottobre, pena l'uscita dal governo. […]
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Se Atene piange, Sparta non ride. Le divisioni all'interno di Hamas fanno rimandare l'approvazione dell'accordo sulla tregua e il rilascio degli ostaggi israeliani. La fazione all'interno della Striscia, che fa riferimento a Yaya Sinwar, sarebbe per una tregua, mentre i leader che vivono all'estero, con in testa il capo politico Ismail Haniyeh, spingono per il ritiro delle truppe israeliane e cessate il fuoco.
Il ministro della difesa Gallant ha detto che Sinwar è accerchiato, impegnato nella sua sopravvivenza. La situazione a Gaza è sempre molto difficile. A Khan Yunis e Deir Al-Balah si continua a combattere e anche pesantemente. I palestinesi denunciano l'uccisione di oltre 100 persone ieri.
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La preoccupazione dei rifugiati, è che i combattimenti si possano spostare vero la zona più meridionale, la città di Rafah dove ormai vivono i due terzi dei gazawi, circa 1,3 milioni di persone, tra cui 609.700 bambini scappati dalle altre città della Striscia e accampati alla bene e meglio. […]
L'ospedale è sotto l'assedio delle forze israeliane, che hanno arrestato anche diversi medici e infermieri. Secondo Defense for Children International – Palestine, 12.100 bambini, una media di 250 al giorno, sono morti a Gaza e questo numero è destinato ad aumentare, dato che ci sono più di 8 mila persone ancora disperse sotto le macerie. Intanto, è sempre caldo il fronte nord con il Libano, dove Israele ha colpito obiettivi di Hezbollah in risposta ad attacchi provenienti da lì
manifestazione contro netanyahu in israele 1 manifestazione contro netanyahu in israele 3 video degli ostaggi israeliani pubblicato da hamas 3 OSTAGGI ISRAELIANI RILASCIATI DA HAMAS 34 IRRUZIONE DEI PARENTI DEGLI OSTAGGI ISRAELIANI ALLA KNESSET noa argamani ostaggio di hamas video degli ostaggi israeliani pubblicato da hamas 1 israel katz benjamin netanyahu