NON TI PAGO E MI RISPOSO! DIMEZZATI GLI ALIMENTI A VERONICA ORA SILVIO DIVORZIA E PUO’ SPOSARE FRANCESCA

Una volta divorziato, Silvio Berlusconi potrà sposare Francesca Pascale - La decisione del Tribunale di Monza è una vittoria (anche) della padroncina di Dudù -La sentenza sul Lodo Mondadori ha influito sulla decisione dei giudici - Incubo rimborso per Veronica…

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Paolo Colonnello per "La Stampa"

SIlvio Berlusconi e Veronica LarioSIlvio Berlusconi e Veronica Lariofrancesca pascale cane street look roma aprilefrancesca pascale cane street look roma aprile

In fondo, è una vittoria della padrona di Dudù. La decisione, provvisoria, presa dal presidente del tribunale di Monza qualche settimana fa di accogliere la richiesta di divorzio presentata l'agosto scorso in gran segreto da Silvio Berlusconi, se da una parte dimezza gli alimenti per Veronica, che passa così da un mensile di tre milioni di euro a quello più «ragionevole» di un milione e 400 mila euro (lordi), dall'altra apre soprattutto la strada a un'inedita condizione dello stato civile del Cavaliere che tra qualche mese, sciolto da ogni vincolo matrimoniale, potrà, volendo, risposarsi con l'attuale fidanzata, Francesca Pascale che aveva annunziato questo progetto proprio l'estate scorsa. Perché, si sa, i soldi non sono tutto nella vita. Però aiutano.

E dunque anche Berlusconi, trascorsi i tre anni canonici della separazione consensuale, in vista di nuovi fiori d'arancio ha cercato di risparmiare un po', facendo leva sulla sua nuova condizione economica gravata, proprio a metà dello scorso settembre, dalla sentenza definitiva della Cassazione sul Lodo Mondadori e dai minori incassi delle sue aziende negli ultimi anni, chiedendo e ottenendo dal tribunale di Monza una nuova e più contenuta statuizione per il mantenimento della ex consorte.

nozze di silvio berlusconi veronica lario nozze di silvio berlusconi veronica lario

«Una prassi» piuttosto comune, spiegano a Monza, vuole infatti che i criteri che fissano i termini di mantenimento per il divorzio siano diversi e più contenuti da quelli della separazione che, come si ricorderà, i giudici del tribunale di Milano avevano fissato in 100 mila euro al giorno a favore della Lario, per un totale complessivo di 36 milioni di euro all'anno, calcolati sull'immenso patrimonio di Berlusconi.

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Somma stratosferica per la quale pende ancora, in appello, una causa civile tra i due ex coniugi che nulla però ha a che vedere con la separazione vera e propria, sancita ormai nel 2010 e dunque arrivata a conclusione tanto da permettere al Cavaliere la richiesta di divorzio. L'appello avverso alla somma stabilita dai giudici di primo grado infatti non era contro la separazione consensuale ma proprio contro i criteri di mantenimento stabiliti dal tribunale.

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E quando, nei prossimi mesi, una decisione verrà presa anche in secondo grado, se per caso la cifra dovesse venire riformata, paradossalmente Veronica potrebbe trovarsi addirittura a rimborsare Berlusconi per la parte eccedente ricevuta in questi tre anni. Contemporaneamente, gli avvocati della signora Lario, a questo punto potrebbero impugnare la decisione del tribunale di Monza e dare battaglia sempre in appello sulla cifra stabilita per il divorzio, in un incrocio di carte bollate e memorie da far girare la testa.

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Nei fatti, Berlusconi da luglio deve versare alla ex moglie un milione e 400 mila euro. Quando poi la causa di divorzio arriverà in appello, si vedrà. I giudici potrebbero confermare la decisione di Monza, oppure ridurre ulteriormente l'assegno o, infine aumentarlo perfino oltre i tre milioni stabiliti per la separazione. Ma intanto il Cavaliere può tirare un sospiro di sollievo. E pensare con più tranquillità alle future nozze con la Pascale.

 

 

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