OBAMA SPARA LE ULTIME CARTUCCE - DOPO LO SCHIAFFO A ISRAELE, PRONTE NUOVE SANZIONI ALLA RUSSIA PER LE INGERENZE NEL VOTO USA - PER IL “WASHINGTON POST”, PARTE DELLE MISURE PUNITIVE PREVEDONO ANCHE OPERAZIONI INFORMATICHE SOTTO COPERTURA: HACKERAGGIO LEGALIZZATO CONTRO SISTEMI INFORMATICI E RETI DIGITALI RUSSE

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Francesco Semprini per “la Stampa”

 

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È davvero un finale ad alta tensione quello che caratterizza gli ultimi scampoli della presidenza di Barack Obama. Sebbene manchino solo tre settimane al giorno in cui dovrà consegnare le chiavi del 1600 di Pennsylvania Avenue a Donald Trump, l' inquilino (uscente) della Casa Bianca si sta cimentando in una campagna di affondi politici sul doppio campo interno e internazionale.

 

Da una parte cavalcando la causa dei due popoli e due Stati per la risoluzione del conflitto israelo-palestinese ed entrando in rotta definitiva con lo Stato ebraico. Dall' altra facendo una sorta di tiro a segno con obiettivo il successore Trump e il di lui amico Valdimir Putin. Ed è proprio nei confronti di quest' ultimo che è rivolta l' ultima iniziativa del presidente uscente, ovvero una serie di misure punitive nei confronti della Russia per le (presunte) ingerenze del Cremlino nelle elezioni presidenziali americane.

 

PUTIN E OBAMA PUTIN E OBAMA

A renderlo noto è il Washington Post sulla base di rivelazioni fatte da funzionari americani, secondo cui le iniziative punitive si concretizzeranno in sanzioni economiche e censure diplomatiche. Misure che al più tardi potrebbero essere annunciate entro la fine della settimana, non appena l' amministrazione uscente metterà a punto gli ultimi dettagli di carattere tecnico. Parte delle misure punitive prevedono anche operazioni informatiche sotto copertura, ovvero azioni di hackeraggio legalizzato che potrebbero avere come obiettivo sistemi informatici e reti digitali russe.

 

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Una sorta di legge del taglione in risposta agli attacchi compiuti dai pirati della rete al soldo di Mosca per entrare nei server del Democratic national committee (Dnc) e carpire informazioni controverse relative alla campagna del Partito democratico. Informazioni come quelle pubblicate da Wikileaks e che hanno portato alla luce come i vertici del partito democratico cercassero, durante le primarie, in modi più o meno ortodossi di mettere fuori gioco il senatore socialdemocratico Bernie Sanders per favorire la front-runner Hillary Clinton.

 

Rivelazioni che hanno creato un terremoto all' interno del partito e gettato ombre sulla stessa candidata democratica proprio nelle fasi finali della corsa alla Casa Bianca. E che secondo Obama e molti altri all' interno del Partito dell' Asinello avrebbero agevolato la clamorosa vittoria di Trump.

 

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Sulla vicenda è stata avviata un' inchiesta bipartisan del Congresso fortemente voluta dallo stesso Obama e durante la quale sarebbero emerse prove inconfutabili delle ingerenze della Russia nel processo elettorale. La Cia in particolare è arrivata alla conclusione che la Russia abbia voluto favorire l' elezione di Trump perché ha scoperto che anche il sistema informatico del Partito Repubblicano era stato attaccato da hacker russi ma quasi nessuna informazione trafugata è stata diffusa, diversamente da quanto successo sull' altra sponda del Potomac.

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Le accuse sono state sempre respinte dal Cremlino che ha piuttosto puntato l' indice sulla gravità dei contenuti delle mail pubblicate piratescamente. Ma per Obama non ci sono dubbi e ora il presidente uscente scevro da ogni ricerca di consenso e sprezzante dinanzi a ogni critica (vista l' imminente uscita di scena) ha deciso di passare ai fatti.

 

L' imposizione di un pacchetto di misure contro la Russia arriva al termine di settimane di dibattito all' interno della Casa Bianca sulla revisione dell' ordine esecutivo del 2015 che concede al presidente l' autorità di rispondere ai cyberattacchi stranieri. L' ordine era stato annunciato da Obama come un successo, ma un esame attento ha spinto gli esperti ad affermare che così come era stato elaborato e dettagliato non poteva essere usato per una serie di cavilli giuridici nella fattispecie specifica dell' hackeraggio della Russia.

Da qui l' esigenza di rivedere l' ordine e rielaborare il linguaggio, per far sì che anche il caso della Russia fosse incluso.

 

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Una delle modalità allo studio dei guru cibernetici dell' amministrazione è quella di dichiarare il sistema elettorale parte dell' infrastruttura critica degli Stati Uniti. L' altro obiettivo fondamentale di Obama è di rendere assai arduo per Trump smantellare le possibili iniziative che saranno assunte, una volta che avrà tolto di mano da Obama le chiavi della Casa Bianca.

 

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