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Estratto dell’articolo di Francesco Boezi per “il Giornale”
Se proprio Carlo Calenda non dovesse trovare un accordo utile con il Gruppo delle Autonomie e con +Europa, il Pd presterebbe due senatori ad Azione per evitargli il Misto. Un po' com'è successo con la senatrice Tatjana Rojc, ai tempi dei responsabili per Conte, nel gennaio del 2021. Un nome - quello della Rojc - che viene sussurrato di nuovo: potrebbe fare un piccolo passo per garantire la sopravvivenza parlamentare a un alleato.
Sullo sfondo, c'è la spaccatura del Terzo polo, con Italia viva non più disposta ad essere attaccata di continuo dall'ex candidato a sindaco di Roma. […] Renzi non ha alcuna intenzione, a differenza dell'altro fondatore del Terzo polo, di dare vita al campo largo, facendo da junior partner a dem e grillini. […] l'ex ministro dello Sviluppo è già in trattativa con Riccardo Magi alla Camera e con Julia Unterberger al Senato.
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La Rojc, dicevamo, e magari Francesca La Marca, eletta nel collegio nordamericano che è un altro nome che circola nei palazzi quale possibile «prestito». […] Che Calenda voglia continuare a mandare messaggi d'intesa al Pd della Schlein è certificato dall'ennesimo tweet.
«Salario minimo, riforma dell'Ssn e smaltimento liste d'attesa, Pnrr per industria 4.0, riforma della giustizia, strategia energetica e nucleare, tempo pieno in tutte le scuole. Queste sono le nostre priorità.... Tutto il resto è noia. Avanti Azione», ha cinguettato. Rispetto al programma elettorale del Tp, c'è parecchia differenza. […] Calenda, sempre distinguendosi da Renzi, ha firmato la proposta unica Conte-Cgil sul salario minimo. E attacca il governo Meloni con le stesse argomentazioni di Pd e 5S. […]
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