ORA SALE IN POLITICA?- DOPO ‘LE DUE GUERRE ITALIANE’ A BR E MAFIA, CASELLI DICE ADDIO ALLA TOGA (GODONO I NO-TAV)

Il procuratore capo di Torino va in pensione con 4 mesi di anticipo – Di recente era uscito anche da Magistratura Democratica in polemica con la scelta di ospitare uno scritto di Erri De Luca – Chi ha sentito Caselli sgombra il campo dai dubbi: “Gli ultimi fatti non c’entrano con la sua decisione”…

Condividi questo articolo


Niccolò Zancan per "la Stampa"

Il magistrato che ha combattuto le due guerre italiane, quella contro il terrorismo e quella contro la mafia, esce di scena con una lettera di sette righe. «Ecco una notizia che non avrei mai voluto comunicarvi, ma tant'è: ormai ci siamo. Oggi ho formalizzato la domanda di pensionamento a partire dal 28 dicembre 2013. Mi spiace lasciare il lavoro di Procura, ma ancor più lasciare tanti amici, cioè voi tutti che avete fortemente contribuito - in maniera decisiva - a fare del nostro ufficio un sistema funzionante a livelli di eccellenza.

Nichi Vendola e Giancarlo CaselliNichi Vendola e Giancarlo Caselli

Ve ne sono e ve ne sarò sempre immensamente grato. Auguro ad ognuno di voi tutto quel che spera dal suo futuro. Spero che avremo modo di salutarci più direttamente prima della scadenza. Per ora, ancora grazie e un grande abbraccio. Giancarlo Caselli».

GIANCARLO CASELLI E PIERO GRASSOGIANCARLO CASELLI E PIERO GRASSO

Alle sei di sera è a casa. La casa di sempre. Gli agenti di scorta sono all'angolo con corso Peschiera. Il procuratore capo Caselli vuole che sembri una sera qualunque. La moglie Laura, insegnante di matematica in pensione, accende il computer e inoltra la lettere al giornalista: «L'ha mandata in copia anche a me. Se devo essere sincera, avrei voluto che si decidesse molto prima...». Accenna un sorriso, lo chiama «Gianc».

GIANCARLO CASELLI ASSALTO ALLA GIUSTIZIAGIANCARLO CASELLI ASSALTO ALLA GIUSTIZIA

In serata andranno insieme al concerto della Filarmonica del Teatro Regio, come programmato da tempo. Giancarlo Caselli ha deciso di lasciare l'incarico dopo aver meditato a lungo. Va in pensione con quattro mesi di anticipo sulla data prevista. Lo fa al termine di un periodo difficile, che lo ha visto al centro di una campagna d'odio fomentata dalla frangia estremista del movimento No Tav.

Giancarlo Caselli e Antonio MaccanicoGiancarlo Caselli e Antonio Maccanico

Va in pensione dopo essere uscito anche da Magistratura Democratica, non condividendo la scelta di ospitare uno scritto sugli Anni di Piombo firmato da Erri De Luca. Ma chi ha sentito il procuratore in queste ore, sgombra il campo dai dubbi. «Gli ultimi fatti non c'entrano con la decisione. Non c'è amarezza da parte sua. Ma la serenità di chi sa di aver sempre fatto solo il suo dovere». Gian Carlo Caselli, 74 anni, piemontese di Alessandria, figlio di contadini, saluta alla sua maniera: «Grazie. Ci sarà l'occasione di commentare...».

Niky Vendola e Giancarlo CaselliNiky Vendola e Giancarlo Caselli

La sua storia parla per lui. Fin dall'inizio. Maturità classica a liceo salesiano Valsalice, laurea in Giurisprudenza a Torino nel 1964. Nel «fatidico» '68 ha 27 anni. «Non l'ho fatto - ha raccontato varie volte - sono sempre stato un secchione a scuola e sul lavoro». Il secchione Caselli accorre la notte dell'assassinio del suo maestro Bruno Caccia. Diventa giudice istruttore. Passa dalla criminalità organizzata al primo processo per terrorismo.

Giancarlo CaselliGiancarlo Caselli

È il sequestro del segretario provinciale del Cisnal, Bruno Labate. Segue quello del capo del personale della Fiat, Ettore Amerio. Il terzo sarà il sostituto procuratore di Genova Mario Sossi e stravolgerà per sempre gli equilibri, inaugurando di fatto la stagione degli omicidi. Sono anni di funerali. Di processi blindati. Di famiglie sacrificate. Di coraggio quotidiano. Anni sotto scorta. Come quelli della seconda guerra. Gian Carlo Caselli diventa procuratore capo a Palermo il 15 gennaio 1993, durante la stagione delle stragi.

Giancarlo CaselliGiancarlo Caselli

Un amico gli è sempre rimasto a fianco. È don Luigi Ciotti. Negli anni di lotta alla mafia va a trovarlo nelle torri blindate del quartiere la Favorita. Sono insieme a Corleone per la prima manifestazione di Libera, con Caselli costretto ad arrivare steso nel sedile posteriore di un'auto caricata su una bisarca. «Ricordo i ferragosti passati insieme, quando ci trovavamo di nascosto a mangiare con le rispettive scorte». Si erano conosciuti a un funerale. «Lungo tutta la sua carriera, Gian Carlo Caselli ha sempre cercato di saldare legalità e giustizia. Ha fatto rispettare le leggi, come gli imponeva il suo ruolo, senza mai dimenticare che il fine ultimo della legge è il bene comune.

Gian Carlo CaselliGian Carlo Caselli

Credo che tutti dobbiamo provare gratitudine per quello che ha fatto. Nel suo caso l'espressione "servitore dello Stato" non è retorica». L'aneddotica già fiorisce: la passione per il calcio e per il Toro, i gialli di Camilleri, i racconti di Cechov, la scrittura, la passione civile. L'hanno chiamato «toga rossa».

1 erri deluca 0011 erri deluca 001

È il magistrato che ha osato portare a giudizio Giulio Andreotti. «Soltanto una volta gli ho visto quasi perdere il controllo - racconta don Ciotti - eravamo alla partita di calcio dei suoi figli su un campetto di periferia. Si è accalorato al punto che sono dovuto scappare, prima di rischiare di essere coinvolto in una rissa».

 

giulio andreotti da giovanegiulio andreotti da giovane

 

ALESSANDRO IOVINO CON GIULIO ANDREOTTIALESSANDRO IOVINO CON GIULIO ANDREOTTI

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – AVVISATE LA MELONA CHE URSULA LE HA RIFILATO UNA SOLA: DA’ A FITTO LA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA MA GLI CONCEDE UN PORTAFOGLIO DI SERIE B (E SULLA GESTIONE DEL PNRR LO HA “COMMISSARIATO” METTENDOGLI VICINO IL MASTINO LETTONE DOMBROVSKIS) - LE FORCHE CAUDINE PER IL PENNELLONE SALENTINO SARA' L’AUDIZIONE CON LA COMMISSIONE PARLAMENTARE CHE DOVRA’ VALUTARLO: IL COLLOQUIO E' IN INGLESE, LINGUA CHE FITTO PARLA A SPIZZICHI E BOCCONI - PER PASSARE L'ESAME, SERVIRA’ L’OK DEL PD (GRUPPO PIU' NUMEROSO TRA I SOCIALISTI DEL PSE) - MA I DEM SONO SPACCATI: ALCUNI SPINGONO PER IL NO, DECARO-ZINGARETTI PER IL SÌ, ELLY SCHLEIN TRACCHEGGIA MA SPERA CHE FITTO SI SCHIANTI IN AUDIZIONE PER FARLO SILURARE - IL CONTENTINO AI VERDI CON LE DELEGHE ALLA SPAGNOLA RIBERA E LA CACCIATA DEL “MAESTRINO” BRETON CHE STAVA SULLE PALLE A TUTTI, DA MACRON A URSULA...

CHI FERMERÀ ORCEL NELLA SCALATA A COMMERZBANK? UNICREDIT VUOLE CHIEDERE ALLA BCE IL VIA LIBERA PER PORTARE IL SUO CAPITALE DELL'ISTITUTO TEDESCO AL 30%, SOGLIA LIMITE PER LANCIARE L'OPA – DEUTSCHE BANK POTREBBE RILANCIARE MA HA I CAPITALI PER UNA FAIDA BANCARIA? – IL VERO OSTACOLO PER ORCEL SONO I SINDACATI TEDESCHI, CHE TEMONO UNA PESANTE SFORBICIATA AI POSTI DI LAVORO. ANCHE PERCHÉ LA GERMANIA VIVE UNA CRISI ECONOMICA PESANTE, COME DIMOSTRA IL CASO VOLKSWAGEN, CHE MINACCIA DI FARE FUORI 15 MILA DIPENDENTI…

DAGOREPORT - TUTTI A BACIARE LA PANTOFOLA DEL PRIMO PORTANTINO D'ITALIA, OGGI “RE DELLE CLINICHE” ED EDITORE DEL MELONISMO MEDIATICO, ANTONIO ANGELUCCI: CENA PLACÉE CON OLTRE 200 INVITATI NELLA SUA VILLONA SULL’APPIA ANTICA - LA PRIMA A FESTEGGIARE I PRIMI 80 ANNI È STATA GIORGIA MELONI - SALVINI COCCOLATO DA TUTTI DOPO LA RICHIESTA DI CONDANNA PER IL CASO "OPEN ARMS" - PRESENTI I MINISTRI CROSETTO, SCHILLACI, TAJANI E PIANTEDOSI, ASSENTI INVECE SANTANCHE’ E LOLLOBRIGIDA - PIU' GARRULO CHE MAI MATTEO RENZI. NESSUNO HA AVVISTATO BELPIETRO, CLAUDIO LOTITO E ANDREA GIAMBRUNO - CARFAGNA, SALLUSTI, CERNO, CHIOCCI, RONZULLI, BISIGNANI, LUPI, MALAGO', LUZI ETC.: ECCO CHI C'ERA - FUOCHI D’ARTIFICIO, SIGARI FATTI A MANO E SHOW DELL’ELVIS AL TORTELLO, ALESSANDRO RISTORI, STAR DEL TWIGA

DAGOREPORT - SE LA MELONA NON L'HA PRESO BENE, TAJANI L'HA PRESO MALISSIMO L’INCONTRO TRA MARIO DRAGHI E MARINA BERLUSCONI, ORGANIZZATO DA GIANNI LETTA: NON SOLO NON ERA STATO INVITATO MA ERA STATO TENUTO COMPLETAMENTE ALL'OSCURO - L’EX MONARCHICO DELLA CIOCIARIA TREMA PER I SUOI ORTICELLI, PRESENTI E FUTURI: SE PIER SILVIO ALLE PROSSIME POLITICHE DECIDERA' DI SCENDERE IN CAMPO E PRENDERSI FORZA ITALIA, A LUI NON RESTERA' CHE ANDARE AI GIARDINETTI - E NEL 2029 PIO DESIDERIO DI ESSERE IL PRIMO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI CENTRODESTRA (ALMENO QUESTA E’ LA PROMESSA CHE GLI HA FATTO LA DUCETTA, IN CAMBIO DI NON ROMPERE TROPPO I COJONI A PALAZZO CHIGI)

FLASH! - COME MAI TOTI HA PREFERITO IL PATTEGGIAMENTO, QUINDI AMMETTENDO LA FONDATEZZA DELLE ACCUSE, AL MONUMENTO DI MARTIRE DELLA MAGISTRATURA CRUDELE, CHE ERA L'ASSO NELLA MANICA DEL CENTRODESTRA PER SPERARE DI MANTENERE IL POTERE IN LIGURIA? SEMPLICE: QUANDO, ANZICHE' CANDIDARE LA SUA FEDELISSIMA ILARIA CAVO, MELONI HA SCELTO IL SINDACO DI GENOVA, ANDREA BUCCI, LI HA SFANCULATI - E PER FAR VEDERE CHE TOTI CONTA ANCORA, PRESENTERA' LA PROPRIA LISTA CIVICA PER FAR ELEGGERE L'ADORATA CAVO...